La paternità perduta

Il padre tra evoluzioni e involuzioni…

Pubblicato da adpfp1 il


di Marco Scicchitano

psicoterapeuta


È possibile evitare che la figura paterna ci venga portata via dalla storia o sbiadisca sempre di più cancellata dalle ondate del pensiero decostruttivista? Già oggi ne constatiamo i danni secondo Claudio Risè, psicoterapeuta e scrittore, una società senza padri è una società fortemente patologica, ferita e incapace di reggere le fatiche dell’esistenza.

In questi ultimi tempi, la crisi della paternità può essere evidenziata anche semplicemente scorrendo le pubblicazioni in libreria. Riflessioni diverse di vari autori che come un reportage fotografico ci raccontano con diverse prospettive lo statuto della paternità oggi. Realtà fatta di litigi e incomprensione, per esempio, alla quale si ispira Scazzi, Libro di Michele e Nicola Neri, che parla della storia di un figlio travolgente e di un padre travolto. Il padre è incapace di affrontare le novità che porta la modernità, il dissolvimento dei valori e dei ruoli, le nuove tecnologie che ribaltano il generazionale unidirezionale passaggio del sapere.

Questi sono solo due dei vari aspetti che avrebbero demolito il ruolo paterno e la sua possibilità di avere una funzione positiva. Se i figli non riescono a impegnarsi e ad avere una strada nella società che li impegni, gratifichi e formi, il padre è travolto da questa inabilità, come scrive anche Michele Serra in Gli sdraiati, ovvero gli adolescenti di oggi che vegetano sul divano. Angelo Pisano, invece, racconta in Conto fino a tre…parola di papà come è possibile svolgere tutti i giorni il duro lavoro del “mammo” per amore di sua figlia. Ci sono poi Lettera di un padre omosessuale alla figlia di Daniele Scalise, che alla già complessa situazione aggiunge un po’ di confusione sessuale ai conflitti generazionali, e Contro i papà di Antonio Polito che problematizza la responsabilità della generazione adulta nei confronti dei giovani di oggi. Contemplando il quadro proposto da queste pubblicazioni, la situazione sembra talmente drammatica da essere senza speranze.

Non bisogna dimenticare, però, che l’autore che qui in Italia ha dato il via al dibattito e alla riflessione è Claudio Risè, il quale studiando il tema già con il suo Il Padre. L’assente inaccettabile ha posto la questione sul dibattito pubblico, ma anche indicato nello stesso libro e nelle pubblicazioni successive la prospettiva di uscita: l’assunzione, da parte dell’uomo di oggi, della consapevolezza dell’odierna situazione, delle ferite inferte, e la necessità di trovare una nuova identità, forte e aderente al contesto sociale moderno. Ci proponiamo di tracciare in questo breve scritto un percorso di consapevolezza, rigore, aderenza e proposta positiva riguardo a uno dei temi fondamentali per la nostra società: essere padre.

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