CORRISPONDENZA FAMILIARE

di don Silvio Longobardi

“Pensi davvero che anche il buon Dio ti abbia voltato le spalle?”

28 Settembre 2015

sole

La lettera di oggi è rivolta a Carlo, uno sposo che ha perso il lavoro e vive una situazione di difficoltà, lontano da casa per sostenere la sua famiglia. Qualcosa dentro di lui sta cambiando, sotto il peso del fallimento.

Carissimo Carlo,

all’ultimo ritiro non ti ho visto e ho chiesto a tua moglie il motivo dell’assenza. Mi ha detto che stai vivendo un periodo particolare in cui le ombre sono più forti della luce, mi ha raccontato anche del disagio lavorativo e della forzata lontananza da casa.

Mi rendo conto che non sia facile accettare tutto questo! Tanto meno in un’età in cui ciascuno avrebbe  diritto ad una meritata stabilità. La fatica di una vita e tutti i sacrifici appaiono inutili. E tu stesso ti senti inutile, ti assale un’oscura sensazione di fallimento. Non sai come rispondere alle attese della tua famiglia, dei tuoi figli. È difficile comprendere quello che vivi ma provo a immaginare: è come se il mondo crollasse addosso a te, al posto della speranza, che mantiene il cuore rivolto al futuro, si fa strada la delusione che, da quel momento, diventa la tua stabile compagna. Gli altri non capiscono, o almeno tu hai l’impressione che non riescano a capire. Più ti senti giudicato e più ti chiudi in un tuo mondo.

Cerco di comprendere, caro amico, quello che ti passa per la mente. Ma proprio perché ti voglio bene, ti dico: davvero vuoi buttare a mare tutta la vita, tutti gli ideali belli che hanno vestito di luce gli ultimi dieci e più anni? Pensi davvero che anche il buon Dio ti abbia voltato le spalle? Oggi, mentre celebravo la Messa, ho sentito le parole della liturgia: “I miseri e i poveri cercano acqua, ma non c’è; / la loro lingua è riarsa per la sete. / Io, il Signore, risponderò loro, / io, Dio d’Israele, non li abbandonerò. / Farò scaturire fiumi su brulle colline, / fontane in mezzo alle valli; / cambierò il deserto in un lago d’acqua, / la terra arida in zona di sorgenti” (Is 41, 17-18).

Dio non abbandona nessuno ed è sempre pronto a ricominciare. La parola del profeta promette che dove c’è il deserto, sorgerà un fertile giardino. Questa parola non ha perso la sua attualità e la sua forza. Quante persone possono testimoniare le grazie che hanno ricevuto nei momenti più oscuri e dolorosi della loro vita; e proprio quando sembrava che tutto fosse finito, hanno avuto la forza di ricominciare. È quello che potrai sperimentare anche tu.

Ti prego: apri il cuore alla misericordia e riceverai la luce. È la premessa per ritrovare te stesso e gli altri. Ti saluto con affetto nell’attesa di darti un fraterno abbraccio».

Don Silvio




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1 risposta su ““Pensi davvero che anche il buon Dio ti abbia voltato le spalle?””

Ti prego: apri il cuore alla misericordia e riceverai la luce. È la premessa per ritrovare te stesso e gli altri.
Ebbene cosa significa aprire il cuore alla misericordia? Un disperato la desidera eccome la misericordia: ma cosa è in questi casi la misericordia? Accettare la situazione? Fatto. Ma tutte le speranze sono ferme da 3 anni e dentro uno ne esce distrutto. Avevo un progetto l’ho affidato a Dio, e mi sono ritrovato processato, abbandonato, e senza lavoro con il mio progetto che sta sfumando mentre lo stesso progetto si realizza per altri… Misericordia? Dio con me non la usa proprio. Nel frattempo ho ricevuto pure una figlia disabile ed una madre in casa con l’Alzheimer. Prego e parlo con Dio tutti i giorni, mi confesso, mi comunico, ma appena mi avvicino a Dio con Fede pura, mi cade addosso il mondo. Non ce la faccio più. Sono un padre che non riceve né aiuto né la misericordia di Dio. 47 anni buttati nel cesso, senza lavoro. E io ho sempre aiutato il prossimo. Ora che tocca a me, dove è Dio, a cui avevo affidato la protezione dei miei progetti di vita? Misericordia, io sono aperto a te, ma tu dove sei? Cosa sei?

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