CORRISPONDENZA FAMILIARE

di don Silvio Longobardi

La precarietà che sperimentate può essere per voi una grande opportunità

21 Dicembre 2015

coppia

Un lavoro precario e quella gravidanza accolta con gioia che però in un momento di difficoltà, appare un impedimento ulteriore. “Non lasciate spazio allo scoraggiamento - esorta don Silvio - la precarietà è un’opportunità che vi insegna a confidare in Dio”.

Cari amici,

vi capisco, vi sentite come una barca in mezzo al mare in tempesta: con gioia avete accettato la sfida del matrimonio e avete accolto la vita con entusiasmo ma ora avete paura e vi domandate se non siete stati troppo frettolosi, se non era meglio attendere ancora, come fanno altri giovani che rimandano il giorno delle nozze. Lo so, il lavoro precario non basta e siete costretti ancora a chiedere aiuto ai vostri genitori. E d’altra parte la gravidanza impedisce di cercare un altro lavoro.

Avete ragione ma non lasciate spazio allo scoraggiamento, questa situazione è certamente una prova ma, se la vivete con fede, non solo potrete superarla ma, ne sono certo, sarete più forti di prima. Dio sa come trarre il bene anche dal male. Evitate di entrare nell’ansietà: è uno stato emotivo che genera agitazione e non ci fa guardare le cose con oggettività. All’ansia dobbiamo opporre la pazienza: è la virtù di chi sa attendere senza perdere la speranza. E proprio per questo è capace di riconoscere i segni di Dio. La serenità interiore non è ancora la felicità ma è la premessa per cercare e gustare la gioia.

Non solo vi invito a non aver paura ma vi ricordo anche che Gesù ha proclamato beati i poveri. La precarietà è un’opportunità. Questa povertà nasconde una ricchezza che non si misura con il metro dell’economia. La precarietà vi insegna a confidare in Dio, potrete allora scoprire che il bene più grande, quello di cui non possiamo fare a meno, è proprio l’amore, l’amore di Dio che si traduce nell’amore che genera e sostiene la vostra unità. Tante cose possono mancare, fate in modo che non manchi l’amore, azzerate sul nascere ogni conflitto, cercate di crescere nella comunione, imparate a fidarvi l’uno dell’altro e, insieme, affidate a Dio la vostra vita e i vostri sogni. Un giorno, ricordando questa prima fase della vostra avventura nuziale, ringrazierete il Signore per avervi condotto per questa via stretta.

Non siate orgogliosi. Accogliete la Provvidenza con gioia ed umiltà, non è un’offesa né misura la vostra incapacità di provvedere al vostro bisogno. Piuttosto è un segno che Dio non abbandona i suoi figli, è Lui che manda i suoi angeli. Avete il dovere di pensare al futuro ma vi prego di non fare scelte avventate di cui potreste pentirvi. Pregate e chiedete a Dio di darvi la luce. Pregate e cercate una casa più adatta alle esigenza della vostra piccola comunità domestica.

La festa del Natale, che tra poco celebriamo, ci invita a contemplare il Dio fatto Bambino. È Lui la nostra ricchezza. Con Lui possiamo affrontare e superare le prove della vita. Contate sul mio affetto e sulla mia preghiera. Vi abbraccio.




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