CORRISPONDENZA FAMILIARE

di don Silvio Longobardi

Zelia Martin: il coraggio di una donna che non perde tempo

7 Agosto 2017

Santa Zelia Martin

Nel blog del mese di agosto, don Silvio commenta alcune lettere tratte dall’epistolario di santa Zelia Martin, moglie di Luigi e mamma di santa Teresa di Gesù Bambino. Le lettere ci offrono uno spaccato di vita quotidiana e il lettore può, aiutato dal commento, comprendere tutta la grandezza e profondità di una donna che si è lasciata plasmare dallo Spirito con grande umiltà e fiducia.

Alla cognata, 23 agosto 1870

Ho appena ricevuto una lettera di mio fratello che mi annunzia la felice nascita. Avrei desiderato per lei un maschio, sarebbe stata più contenta, ma, se è come me, non se ne è afflitta, giacché non ho mai avuto un minuto di dispiacere per questo.

Ora sono contrariata di non aver accettato di essere madrina, perché la mia piccola Maria Melania Teresa è a balia (la chiamiamo Teresa). L’ho tenuta presso di me quattro giorni ed ho tentato di allattarla, ma disgraziatamente il latte non bastava, si è dovuto darle il poppatoio; il terzo giorno è stato colta da una tale disturbo di stomaco che il medico mi ha detto che non c’era da Perdere un’ora di tempo, che bisognava subito trovarle una balia. Ne conoscevo una di Alençon sulla quale avevo buone informazioni e gliel’ho consegnata sabato sera. Già l’indomani la bambina stava bene, ma non sono contenta di averla messa a balia, volevo allevarla prendendo una cameriera per aiutarmi. Ci sarei riuscita altrettanto bene perché il Punto d’Alençon è morto seppellito, io credo per molto tempo. […]

Ora sono ben ristabilita. Sabato mi sono alzata alle sei per aiutare la donna che avevo preso per curare me e la bambina. La cameriera, che aveva dormito perfettamente, non si alzava e questa donna era impicciata per la piccola Celina e la piccola Teresa, tutte e due che piangevano. Mi sono ricaricata alle nove e rialzata a mezzogiorno e così di seguito per tutta la giornata. Domenica mi sono occupata quasi tutto il giorno delle bambine. Lunedì ho fatto una spedizione di pizzi e non ho avuto un minuto di riposo. Dite dunque ancora che non sono forte! Spero di andare presto a veder la mia figlioletta.

Addio, mia cara sorella, mi scriva al più presto possibile, mi fa tanto piacere avere sue notizie! Potrebbe ben farlo Isidoro, ma è come mio marito, molto pigro per scrivere. Ho un bel pregarlo, è come se non parlassi. Maria e Paolina si sono molto rallegrate stamane ricevendo la lettera che le assicurava circa il loro viaggio a Lisieux. L’abbraccio con le sue due figliolette e Isidoro.

La sua affezionata sorella

Cari amici,
in questo mese vi propongo di rileggere e meditare alcune lettere di santa Zelia, sono pagine che profumano di quotidianità, raccontano le piccole e forse banali vicende di una famiglia che vive in mezzo agli affanni ma che in ogni cosa non smette di cercare Dio. La lettera che oggi vi consegno appartiene alla maturità. Da pochi giorni Zelia ha partorito Melania Teresa, ottava e penultima nella lunga lista dei figli. La mamma ha cercato di tenerla con sé ma è ben presto costretta a mandarla presso una balia, non ha latte sufficiente per nutrire una neonata. Dopo la lunga e trepidante gravidanza Zelia non ha il tempo di godersi la sua piccola, anzi i primi giorni sono segnati da una crescente angoscia che si risolve con la balia ma … quanto dolore nel doversi separare dalla bambina appena nata!
La lettera confidenziale alla cognata descrive senza remore i sentimenti e il tormento di una madre ma mostra anche il carattere e la determinazione di una donna che non vive ripiegata su se stessa. Anzi, sette giorni dopo la nascita, e nonostante il travaglio vissuto, prende in mano le redini della casa e s’impegna con tutta la sua abituale fermezza a compiere i suoi doveri. Leggiamo infatti: “Ora sono ben ristabilita. Sabato mi sono alzata alle sei per aiutare la donna che avevo preso per curare me e la bambina”.

Il giovane sant’Alfonso s’impegnò con un giuramento a “non perdere mai un minuto di tempo”. Zelia cammina per la stessa via, segue fedelmente la regola del santo Vescovo. In effetti, chi legge la biografia della famiglia fatica a comprendere come abbia potuto realizzare tante cose nella sua breve esistenza. È incredibile quante cose Zelia riesce a fare: cura la vita domestica, segue con grande attenzione la crescita delle sue figlie, amministra il lavoro, custodisce i tempi della preghiera, trova il tempo di leggere e di scrivere lettere ai suoi familiari, s’interessa dei vicini e cerca, per quanto possibile, di alleviare le sofferenze del prossimo. Può vivere così solo a prezzo di grandi rinunce. Ma sono sacrifici che non le costano affatto perché ella è pronta a dare tutto per il bene degli altri.

Nell’ultimo anno della sua vita, conoscendo il male che la consuma e vedendo le forze diminuire, Zelia scrive: “Ho lavorato per quattro, e quattro capaci di lavorare senza perdere tempo. Ho condotto una vita dura tanto che mi costerebbe molto ricominciarla, credo che mi mancherebbe il coraggio” (LF 205, 7 giugno 1877). Uno sguardo retrospettivo ma anche una sorta di confessione. Può dire ad alta voce che ha sempre cercato di dare tutto, senza mai tirarsi indietro. Una bella immagine di quella missione che Dio ha consegnato alla donna.

E tuttavia, occorre anche aggiungere che se la vita di Zelia appare particolarmente intensa, non diventa mai frenetica. È ricca di impegni ma anche di preghiera, è tutta immersa nella cronaca dei doveri quotidiani ma non dimentica il Cielo. È una testimonianza che oggi consegno alle mamme che sentono la fatica e che non sempre vedono i frutti del loro generoso impegno. Donare tutto significa anche consegnare i desideri, anche quelli più legittimi. Il buon Dio sa come e quando realizzarli. Un caro saluto a tutti.

Don Silvio




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Cari lettori di Punto Famiglia,
stiamo vivendo un tempo di prova e di preoccupazione riguardo il presente e il futuro. Questo virus è entrato prepotentemente nella nostra quotidianità e ci ha obbligati a rivedere i tempi del lavoro, delle amicizie, delle Celebrazioni. Insomma, ha rivoluzionato tutta la nostra vita e non sappiamo fin dove ci porterà e per quanto tempo. Ci fidiamo delle indicazioni che provengono dal Governo e dagli organi sanitari preposti ma nello stesso tempo manifestiamo con la nostra fede che “il Signore ci guiderà sempre” (cfr Is 58,11).

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2 risposte su “Zelia Martin: il coraggio di una donna che non perde tempo”

Carissimo don Silvio,
questa mattina ci avete deliziato con questo meraviglioso quadretto di vita famigliare. Io che ho avuto il piacere di visitare ad Alencon la casa dei Santi coniugi Martin, posso affermare con gioia che ho respirato a pieni polmoni la vita quotidiana di questa santa famiglia, ed ho chiesto a Dio di illuminare la mia famiglia della stessa luce e della stessa grazia . La casa dei Martin ad Alencon è ancora una casa ricca di vita, tutto parla di questa famiglia. Dio ha regalato la vita eterna a questo amore “con gli occhi rivolti verso il cielo”.
Con affetto vi saluto e vi abbraccio. A presto!

Alcune situazioni di vita quotidiana ti lasciano nello sgomento assoluto:tutto sembra vacillare…..anche “la terra trema sotto i tuoi pedi”…….è proprio allora che ti abbandoni allaSua Volontà e respiri “aria di Eterno”…….i figli non sono tuoi….occorre solo custodirli con cura!!!!

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