Divorziati risposati

Comunione ai divorziati risposati: le parole del card. Kasper

Card. Kasper

Il cardinale Kasper chiede una “teologia realistica del matrimonio” che contempli il fallimento e la possibilità del perdono. Il porporato si è espresso a favore della possibilità che i divorziati risposati ricevano la Comunione in condizioni ben delimitate.

«Una teologia realistica del matrimonio deve contemperare il fallimento, così come la possibilità del perdono» si è così espresso sui divorziati risposati il cardinale Walter Kasper in un articolo per “Stimmen der Zeit” (Voci del tempo), rivista cattolica di cultura cristiana, fondata nel 1871, e attualmente la più antica pubblicazione periodica tedesca, legata alla Compagnia di Gesù.

Kasper si è espresso a favore della possibilità che i divorziati risposati ricevano la Comunione in condizioni ben delimitate, dopo un processo di penitenza. Secondo il porporato deve sussistere «un giudizio onesto della persona coinvolta nei confronti della propria situazione personale» e un parere positivo da parte del confessore. «Il controllo del processo – prosegue il presidente emerito del Pontificio Consiglio per la promozione dell’unità dei cristiani – deve essere di competenza del vescovo della diocesi di appartenenza». Dunque, «non si tratta di eccezioni al diritto – ha puntualizzato il cardinale – bensì di un’applicazione adeguata e misericordiosa del diritto. Ciascuna situazione deve essere verificata con comprensione, discrezione e tatto».

Nell’articolo dal titolo “Ancora una volta: ammettere ai Sacramenti i divorziati risposati?” il card. Kasper – incaricato da Papa Francesco nel febbraio del 2014 di occuparsi della relazione di base per la riunione plenaria del Collegio cardinalizio in Vaticano per il Concistoro straordinario – scrive che «possono esserci solo singole soluzioni, ma non una soluzione generale».




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