Tratta di nigeriane

Dietro agli sbarchi, la tratta delle donne

di Ida Giangrande

Dietro la drammatica conta dei morti di migranti in mare si nasconde anche l’orribile volto della tratta di nigeriane: su 100 donne nigeriane arrivate in Italia, l’85 per cento finisce per strada, un 10 per cento si prostituisce restando nei centri predisposti per l’accoglienza. È la denuncia dell’associazione Onlus Lule.

Non si ferma il dramma dei migranti. È di questi giorni la notizia del ritrovamento di 16 corpi sulle coste libiche. Corpi, senza più un nome, senza un volto, storie vuote, spezzate, smarrite nel mare e nel dramma di una vita allo sbando, una vita persa nel tentativo di ritrovarla. È pane quotidiano ormai, racconti di ordinaria amministrazione, ma cosa si nasconde dietro tutto questo? La mano delle organizzazioni degli scafisti, l’ombra funesta del terrorismo e poi? La Onlus Lule, impegnata in Lombardia dal 1996 nel sostegno alle vittime della tratta a scopo di sfruttamento sessuale, lancia nuovamente l’allarme: lo sfruttamento delle donne per la prostituzione. Secondo l’associazione infatti uomini e donne le selezionano in patria, le istruiscono e poi le fanno arrivare in Italia. Su 100 donne nigeriane arrivate in Italia, l’85 per cento finisce per strada, un 10 per cento si prostituisce restando nei centri predisposti per l’accoglienza. Il prefetto di Monza e Brianza, Giovanna Vilasi, ha dichiarato: “È un fenomeno di cui siamo a conoscenza e stiamo lavorando con i centri di accoglienza e con le forze dell’ordine per provare a contrastarlo”. Il numero di giovani africane portate in Italia dal racket della prostituzione è in costante aumento. Solo nei primi 5 mesi del 2016 ne sono arrivate duemila, confermando l’incremento del 300% registrato nel 2015. Allo stesso modo si abbassa sempre di più l’età delle vittime: una su cinque è minorenne. Il nostro paese è diventato la base di smistamento scelta dagli sfruttatori per distribuire le prede sul mercato internazionale, in particolare del Nord Europa verso paesi come Francia, Gran Bretagna, Spagna, Austria e persino in Finlandia come hanno documentato alcune recentissime inchieste di Procure italiane che hanno portato ad arresti di trafficanti e maman.  Una vera e propria tratta tanto più drammatica perché vede sempre più come protagoniste una nutrita schiera di ragazzine: delle 5000 approdate lo scorso anno, un migliaio almeno sono minorenni, con un’età media sempre più bassa, intorno ai 15 anni, visto che sempre più spesso gli uomini delle forze dell’ordine si ritrovano davanti tredicenni, poco più che bambine.




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