CORRISPONDENZA FAMILIARE

di don Silvio Longobardi

La ragione segreta dell’amore: nutrire di preghiera la coniugalità

11 Settembre 2017

coppia

Nel blog di oggi don Silvio scrive ad una coppia chiamata a ricostruire la comunione coniugale: “Vivere di nostalgia è una buona tecnica per arrivare alla separazione. Occorre ritornare a Dio. Se Lui è al principio, solo con Lui tutto può sempre ricominciare”.

Carissimi,
vi ringrazio per la fiducia che mi avete accordato e spero di poter rispondere alle vostre attese e soprattutto alle attese che Dio ha riposto in voi.

Il pellegrinaggio coniugale che vi ho chiesto di vivere è un gesto che intreccia fede e amore, due elementi essenziali che si sostengono vicendevolmente. L’amore trova nella fede la suaragione segreta, in effetti la coscienza di essere stati chiamati dà all’esperienza affettiva un particolare valore: non si tratta più di un tentativo umano – talvolta ingenuo oltre che illusorio – di vincere la solitudine, ma di un’esperienza che trova in Dio la sua radice ultima, la sua sorgente inesauribile. L’amore appare forte nella sua origine passionale, in realtà è per sua natura fragile e, lungo gli anni, tende a perdere lo slancio iniziale. Una coppia non può semplicemente appellarsi all’entusiasmo iniziale, vivere di nostalgia è una buona tecnica per arrivare alla separazione. Occorre, invece, ritrovare le ragioni vere, quelle che hanno aperto gli occhi e commosso il cuore. Occorre ritornare a Dio. Se Lui è al principio, solo con Lui tutto può sempre ricominciare. Ecco il senso del pellegrinaggio.

Un pellegrinaggio non basta, indica la strada, vi ricorda qual è il punto di partenza. Se volete ridare senso al vostro stare insieme e se volete ridare forza ai vostri buoni sentimenti, avete bisogno di bussare ogni giorno alla porta di Dio. E avete bisogno di farlo insieme. Scegliete voi quali sono i sentieri più consoni ad entrambi: l’ascolto quotidiano della Parola o comunque uno spazio di condivisione, la Messa almeno una volta la settimana in giorno feriale (andando in una chiesetta dove potete mettervi all’ultimo banco e gustare il mistero), una preghiera mariana da recitare insieme … scegliete voi ma … nutrite di preghiera la vostra coniugalità.

Tutto questo non basta. Avete bisogno di arredare la casa del noicon una tenerezza fatta di gesti e di parole, con una comunicazione dialogica che rivela l’attenzione che ciascuno nutre per l’altro, con una delicata premura che manifesta anche in forme visibili la carità coniugale. Sono tutte cose che non s’improvvisano ma sono il frutto di una scelta interiore e di una determinazione.

  • Non lasciatevi scoraggiare quando il vento soffia forte e annuncia tempesta. Ricordate che Gesù è pronto a intervenire. Invocatelo con fiducia.
  • Non lasciate spazio all’orgoglio che innalza un muro tra l’io e il tu, ricordate che Dio promette la vittoria agli umili.
  • Non chiudetevi mai nelle vostre ragioni ma siate pronti a riconoscere quelle dell’altro. Ricordate che tacere per amore vale più di mille discorsi.

Sono solo alcuni spunti. So bene quanto sia difficile costruire comunione ma so anche che non c’è altra via per sanare e salvare questo mondo. Prima di affrontare la croce Gesù ha pregato per l’unità, sapeva bene che questo è il punto debole dell’umanità. Ma sapeva anche che non possiamo rinunciare. Accettate dunque la sfida, rimettetevi in gioco, un passo per volta. Vi affido all’intercessione dei santi Luigi e Zelia. Un caro saluto.




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