CORRISPONDENZA FAMILIARE

“Non ho mai pensato di abortire nonostante un cromosoma in più”

13 Settembre 2021

figlio

“Il Signore non gli ha risparmiato un cromosoma 21 in più ma finora l’ha dotato di tante risorse che gli permettono di crescere nella gioia con i coetanei normo-cromosomici” mi scrivono Irene e Luca, genitori di Francesco, un bimbo speciale.

Caro don Silvio,

eccoci qui, un po’ di silenzio grazie al riposino dei nostri figli. Finalmente un po’ di tranquillità per risponderti come si deve!

Sicuramente è passato tanto tempo dall’ultima volta che ci siamo sentiti. La nostra vita da quando ci siamo sposati è davvero ricca ed intensa, possiamo dire che non abbiamo mai sprecato tempo. A guardarci indietro ci sembra di aver vissuto con intensità ogni istante: matrimonio, lavoro, Chiara, una nuova casa, Francesco, impegni nella fraternità locale e regionale ofs ed in parrocchia.

Il tempo appena trascorso è stato il più difficile fino ad ora. Davvero il Signore ha provato la nostra fede e noi ci siamo stretti l’uno all’altra e a Lui, con il grande aiuto di Maria.

Non abbiamo mai fatto progetti per e sui nostri figli, l’unica cosa che speravamo e chiedevamo – e chiediamo – è la salute nel corpo e nello spirito perché possano rispondere a pieno alla chiamata di Dio, affinché abbiano una vita piena e gioiosa. Beh, con Francesco ci è stato spalancato un mondo di cui non eravamo pienamente consapevoli. Parlavamo di vita, ma ora ne siamo i testimoni.

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Abbiamo scoperto un mondo dove i medici possono – con argomentazioni superficiali – alleggerirti il peso di una decisione che sembra la più semplice quando scopri che tuo figlio potrebbe non essere normale. La paura ed il rifiuto della situazione potrebbero portare la mamma e il papà ad identificare tutti questi sentimenti con quel piccino che si porta dentro e che in fondo ancora non conoscono. Il risultato di tutto ciò sono pile di cartelle cliniche post aborto, in stanze in penombra.

Anche io ho avuto paura, paura di affrontare una vita diversa. La sindrome di Down era per me una serie di video fatti da ragazzi che avevano difficoltà a parlare e ad esprimersi normalmente. La sindrome di Down era una serie di considerazioni mediche sui diversi livelli di ritardo, sulle patologie connesse. La sindrome di Down era una cartella clinica di un bambino che cresceva nella mia pancia.

Non ho mai pensato di abortire, nemmeno per un istante. Mai. Chiedevo solo a Dio di sanarlo, di operare il miracolo in cui credevo e credo. Chiedevo di mostrare al mondo e a tutti quei medici che Lui è il padrone della vita.

E poi lo sentivo e lo vedevo così protetto e tranquillo nella mia pancia che il solo pensiero che qualcuno potesse fargli del male con il mio consenso mi faceva orrore.

Abbiamo conosciuto nel corso della gravidanza “La quercia millenaria” che opera qui a Roma grazie alla storia di una coppia come noi e alla competenza medica del professor Noia. Si adoperano gratuitamente per tante famiglie di tutta Italia per alloggio e visite al Gemelli. E anche loro vivono di Provvidenza.

Abbiamo conosciuto il valore della comunione fraterna, la vicinanza nella preghiera e l’aiuto nel quotidiano, il Signore stesso si è mostrato a noi attraverso i nostri fratelli di fraternità, confermandoci nella strada che avevamo scelto e confermandoci i fratelli che avevamo accanto.

Abbiamo, più di tutto conosciuto Francesco, che a dispetto di tutti gli allarmi medici è nato perfettamente sano, con una crescita stupefacente sia fisica che psicomotoria. Francesco è la sorpresa di terapisti e medici ed è il miracolo che avevo tanto implorato. Il Signore sa quello che fa e vede più lontano di noi, non gli ha risparmiato un cromosoma 21 in più ma finora l’ha dotato di tante risorse che gli permettono di crescere nella gioia e “col fiato sul collo” dei suoi coetanei normo-cromosomici.

Mi sento di dirti che Francesco non è un bambino sofferente, ogni suo sorriso non conquista solo noi ma chiunque abbia a che fare con lui. Come una calamita attira tutti e rende migliori chi gli sta accanto: maestre, baby sitter, medici e terapisti. Ed ha solo 8 mesi, chissà cosa ci riserverà il Signore.

Forse potrei raccontarti altre cose ma sento di aver detto tutto quello che avevo nel cuore in questo momento. Ti abbracciamo e in cammino con fede e buona volontà.

Irene e Luca con Chiaretta e Francy




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Silvio Longobardi

Silvio Longobardi, presbitero della Diocesi di Nocera Inferiore-Sarno, è l’ispiratore del movimento ecclesiale Fraternità di Emmaus. Esperto di pastorale familiare, da più di trent’anni accompagna coppie di sposi a vivere in pienezza la loro vocazione. Autore di numerose pubblicazioni di spiritualità coniugale, cura per il magazine Punto Famiglia la rubrica “Corrispondenza familiare”.

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