Matrimonio indissolubile: e quando stare insieme diventa “un peso”?

1 Dicembre 2022

Durante un pellegrinaggio, la guida si raccomandò di portare con noi solo bottiglie d’acqua. Era duro camminare sotto il sole con uno zaino pesante. Però, a un tratto, ebbi sete: l’acqua portata con fatica si trasformò in un dono. Se gli sposi accolgono il dono sacramentale senza “utilizzarlo”, esso può diventare un giogo pesante fino a schiacciare la coppia… 

Un uomo, abbandonato dalla moglie, era in preda alla disperazione, perché la moglie aveva rinnegato l’indissolubilità del matrimonio. La sua storia ci pone di fronte ad alcune domande. Il matrimonio è veramente indissolubile oppure termina quando l’amore tra i due o di uno dei coniugi termina? Cosa rende indissolubile l’amore fragile di due persone? Tanti pensieri affollavano la sua mente, mentre le lacrime gli rigavano, copiose, il volto. Decise di pregare ponendosi davanti all’Eucaristia. Durante quei momenti di forte immersione nel mistero, gli sembrò di sentire, interiormente, che Cristo gli dicesse: “Vuoi andartene anche tu? Vuoi lasciarmi? Io rimango!”

Questa esperienza reale può aiutarci, inaspettatamente, a comprendere che il sacramento del matrimonio custodisce in sé la presenza reale di Cristo. È Lui che lo rende indissolubile, trasformandolo nel segno del suo amore, agente nell’amore degli sposi. I coniugi possono anche essere infedeli, ma Cristo rimane fedele. Il più delle volte, però, questo dono può essere non compreso e, allora, comincia ad essere percepito come un peso, una sorta di prigione.

Andiamo per gradi. Un esempio di vita concreta ci aiuterà a comprendere meglio.

Diversi anni fa, durante un pellegrinaggio in Terra Santa, la guida, un francescano, si raccomandava di portare con noi, durante le escursioni, solo bottiglie d’acqua. Era duro, però, camminare sotto il sole rovente con uno zaino pesante. Tuttavia, mentre camminavo, avvertii sete. In quel momento mi resi conto che il peso dell’acqua portata con fatica si era trasformato in un dono che mi consentiva di poter affrontare il sole rovente donandomi quel vigore necessario per continuare a camminare con leggerezza. Questo esempio vale anche per il sacramento del matrimonio. Se gli sposi accolgono il dono sacramentale senza “utilizzarlo”, esso può diventare un giogo pesante fino a schiacciare la coppia.

Leggi anche: Il Matrimonio rende gli sposi tabernacolo vivente (puntofamiglia.net)

Perché il sacramento del matrimonio e la sua indissolubilità possono diventare un peso schiacciante? Per molti motivi: il principale è la mancanza di fede. Può diventare un peso quando gli sposi considerano la Grazia sacramentale solo come un ausilio esterno, volto ad aiutarli a vivere i doveri del matrimonio. Altre volte essa è percepita come una sorta di benedizione grazie alla quale l’amore umano viene corroborato quasi a scongiurare la cattiva sorte. La Grazia del sacramento del matrimonio, invece, immerge, concretamente, l’amore umano nell’amore stesso di Cristo abilitando gli sposi ad amare come Cristo ci ha amato e continua ad amarci.

Come è possibile che avvenga tutto ciò? Cosa sono, più in generale, i sacramenti? Approssimativamente, possiamo affermare che lo scopo dei sacramenti consiste nel riprendere gli atti e le parole con cui Cristo, toccando gli uomini, riversava in loro le grazie, la guarigione e il perdono del cielo. «Tutta la folla cercava di toccarlo, perché da lui usciva una forza che sanava tutti» (Lc 6,19). 

I sacramenti, quindi, sono sette azioni che Egli utilizza per toccarci fisicamente e comunicarci la Sua vita. Oggi. Il Catechismo della Chiesa Cattolica, al numero 1084, conferma: «Cristo agisce ora attraverso i sacramenti da Lui istituiti per comunicare la sua grazia».  Si tratta di una grazia “cristoconformante” che ci inserisce nelle Sue relazioni. Insomma, riceviamo il concreto potenziale per agire come Lui ed amare del suo stesso amore fedele e gratuito. Siamo introdotti negli stessi sentimenti di Cristo in modo da rendere concrete le parole di Paolo quando afferma: «Abbiate in voi gli stessi sentimenti che furono di Cristo Gesù» (Fil 2,5). 

In definitiva ogni sacramento ci dona di assomigliare ad una caratteristica specifica di Cristo. Il sacramento del matrimonio, in particolare, ci dona di amare il coniuge come Egli ha amato la Chiesa sua sposa fin sulla croce, niente di meno! 

Sapere di aver ricevuto questo dono è solo il primo passo, ma non basta…

Continueremo ad affrontare questo argomento in un prossimo articolo!




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Assunta Scialdone

Assunta Scialdone, sposa e madre, docente presso l’ISSR santi Apostoli Pietro e Paolo - area casertana - in Capua e di I.R.C nella scuola secondaria di Primo Grado. Dottore in Sacra Teologia in vita cristiana indirizzo spiritualità. Ha conseguito il Master in Scienze del Matrimonio e della Famiglia presso l’Istituto Giovanni Paolo II della Pontificia Università Lateranense. Da anni impegnata nella pastorale familiare diocesana, serve lo Sposo servendo gli sposi.


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