San Valentino

Festa di San Valentino: la vera solitudine è passare freneticamente da una storia all’altra

San Valentino è la festa degli innamorati, ma anche di chiunque celebra e desidera l’amore vero, al punto che tutto il resto lo scarta. Perché “meglio soli, che svendersi”. San Valentino non è solo la festa di persone che vivono in coppia, bensì anche di chi riconosce ciò che amore non è e aspetta con pazienza. Oggi la storia di Anna.

Poco fa ho rivisto una persona, Anna, che non vedevo da tempo: l’avevo lasciata che passava freneticamente da una relazione all’altra, perché stare sola significava affrontare il vuoto che la divorava. Problemi a casa, difficoltà a lavoro, una delusione sentimentale… “Sai che c’è? Smetto di fare la brava ragazza e mi diverto un po’…”.

Essendo una bella donna, brillante, simpatica, non faceva fatica a trovare qualcuno che le stesse dietro. Anzi, aveva l’imbarazzo della scelta.

Eppure, così facendo, i suoi occhi si sono spenti. 

Quel cinismo, quella disillusione, l’hanno fatta sprofondare in un abisso. Si è persa. 

Fisicamente non era mai sola, ma nel cuore lo era sempre di più.  

Ieri, però, l’ho rivista dopo un anno. 

Qualcosa in lei era cambiato. Aveva il volto più sereno. Abbiamo parlato a lungo, poi mi ha confessato: “Ho ricominciato a pregare…”.

Leggi anche: Come capire se è amore vero? (puntofamiglia.net)

Ecco da dove veniva quella pace, nonostante tanti problemi nella sua vita siano rimasti. La preghiera non cambia le cose con la bacchetta magica, non modifica subito tutta la tua vita, ma ti dona pace, ti cambia lo sguardo.

Era da Dio che veniva quel volto luminoso, disteso.

“Ma… Ti frequenti con qualcuno?”, ho azzardato ad un certo punto.

“No. Ho deciso di fare le cose per bene e so stare da sola in questo momento. Ho recuperato il rapporto con Dio, questo mi dà la pace e la forza per aspettare la persona giusta…”.

Oggi è San Valentino e Anna lo passerà da sola, ma quando penso al suo nuovo sguardo, innamorato della vita, mi dico che non è più davvero sola. C’è molta, molta più solitudine nel vivere in coppia senza un perché, quasi per caso, come faceva la mia amica fino a poco fa, perché non si ha il coraggio di stare sul serio con sé stessi. Mentre se hai Dio con te, hai già tutto. Il resto, compresa la tua vocazione, ti verrà dato in aggiunta.




Aiutaci a continuare la nostra missione: contagiare la famiglia della buona notizia

Cari lettori di Punto Famiglia,
stiamo vivendo un tempo di prova e di preoccupazione riguardo il presente e il futuro. Questo virus è entrato prepotentemente nella nostra quotidianità e ci ha obbligati a rivedere i tempi del lavoro, delle amicizie, delle Celebrazioni. Insomma, ha rivoluzionato tutta la nostra vita e non sappiamo fin dove ci porterà e per quanto tempo. Ci fidiamo delle indicazioni che provengono dal Governo e dagli organi sanitari preposti ma nello stesso tempo manifestiamo con la nostra fede che “il Signore ci guiderà sempre” (cfr Is 58,11).

CONTINUA A LEGGERE



Cecilia Galatolo

Cecilia Galatolo, nata ad Ancona il 17 aprile 1992, è sposata e madre di due bambini. Collabora con l'editore Mimep Docete. È autrice di vari libri, tra cui "Sei nato originale non vivere da fotocopia" (dedicato al Beato Carlo Acutis). In particolare, si occupa di raccontare attraverso dei romanzi le storie dei santi. L'ultimo è "Amando scoprirai la tua strada", in cui emerge la storia della futura beata Sandra Sabattini. Ricercatrice per il gruppo di ricerca internazionale Family and Media, collabora anche con il settimanale della Diocesi di Jesi, col portale Korazym e Radio Giovani Arcobaleno. Attualmente cura per Punto Famiglia una rubrica sulla sessualità innestata nella vocazione cristiana del matrimonio.

ANNUNCIO

ANNUNCIO

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

Per commentare bisogna accettare l'informativa sulla privacy.