Consacrazione

Lea e Victorine, le nozze di due giovani burkinabé della Piccola Famiglia di Emmaus

Due nuove consacrate nella Piccola Famiglia di Emmaus: Lea e Victorine. Storie familiari diverse, cammini di fede differenti ma un unico desiderio: “amare Gesù e farlo amare” secondo il carisma della vita consacrata della Fraternità di Emmaus e della spiritualità della “piccola via” di santa Teresa di Gesù Bambino.  

Felici e trepidanti sabato 13 maggio, nella splendida cornice della festa di Nostra Signora di Fatima nella diocesi di Koupela in Burkina Faso, tra una folla festosa stretta intorno a loro, Lea e Victorine, novizie della Piccola Famiglia di Emmaus, hanno pronunciato il loro sì attraverso la promessa di consacrazione. La Celebrazione eucaristica è stata presieduta dall’arcivescovo metropolita di Koupela, Mons. Gabriel Sayaogo con la presenza di altri presbiteri e del custode della Fraternità di Emmaus, don Silvio Longobardi giunto in Africa con alcuni fratelli del movimento proprio per l’occasione.   

Nel saluto rivolto al vescovo Gabriel alla fine della celebrazione per ringraziarlo della sua paterna presenza, don Silvio ha ricordato che “questa celebrazione si inserisce in una storia iniziata vent’anni fa quando abbiamo compiuto il primo viaggio in questa terra. Quel viaggio era solo il primo passo di un lungo cammino. E mai avrei potuto immaginare quello che il buon Dio stava preparando per noi. La celebrazione che oggi abbiamo vissuto fa parte di questo cammino, è solo una tappa di un’avventura che continua e porterà ancora, noi lo speriamo, tanti fiori e frutti per arricchire la Chiesa Famiglia di Dio del Burkina Faso”. Ha poi voluto ringraziare tutti “i sacerdoti che in questi anni hanno aiutato la Fraternità e la Piccola Famiglia di Emmaus a inserirsi in questa Chiesa locale. Con la grazia di Dio, ci impegniamo ad essere una comunità che, sulle orme di Gesù Maestro e Servo, sceglie di servire la Chiesa con la preghiera, l’evangelizzazione e la carità. Ci affidiamo alla sua preghiera”.

Suor Caterina e suor Elodie, la maestra delle novizie che si è occupata con grande amore delle due novizie, erano molto emozionate e felici di questa tappa vissuto proprio nella diocesi dove insieme a suor Clarisse e a tanti amici si dedicano all’evangelizzazione, alle opere di carità e alla formazione dei giovani in cammino verso la consacrazione. La diocesi di Koupela è suddivisa in 12 parrocchie e conta circa 70mila battezzati su 943.600 abitanti. La Fraternità di Emmaus è arrivata qui nel 2003 quando sono cominciate le prime opere con la costruzione di pozzi per l’acqua nei villaggi più poveri che ne erano sprovvisti. Grazie poi alla disponibilità di suor Caterina che ha scelto di andare missionaria in quella terra, tanto si è potuto fare in modo particolare per i giovani e gli sposi. 

Da quest’opera così importante di evangelizzazione, sono nati molti frutti di vita consacrata. Fiori che profumano di buono, donne e uomini che si sono lasciati contagiare dal carisma della Piccola Famiglia. Tra questi Lea e Victorine. 

Valérie Marie Lea è nata il 13 gennaio 1998. Il suo papà è morto quando aveva solo tre anni. Nel 2012 ha conosciuto alcune suore, venute a Koupela per parlare della loro vita e la loro testimonianza le ha davvero toccato il cuore, tanto da desiderare di essere come loro. Dopo poco a causa degli studi si è trasferita dal fratello a Bobo, una città abbastanza lontana da Koupela. Però il desiderio di consacrarsi era sempre molto forte. “Nel 2017 durante le vacanze di Natale, sono tornata dalla mia mamma per passare le feste con lei” racconta “durante quei giorni di festa andai anche a trovare una mia carissima amica, accolta nel Foyer gestito dalle suore della Piccola Famiglia.  Fu lei a parlarmi e a farmi scoprire il carisma della Fraternità e in particolare della Piccola Famiglia. Ne rimasi molto affascinata, tanto da chiedere di poter conoscere la superiora, così feci il mio primo colloquio con Caterina. Fu molto bello, e mi disse che, se avessi voluto, avrei potuto continuare questo dialogo con sr. Elodie, anche a distanza. Così feci, per alcuni mesi ci siamo sentite per telefono. Durante le vacanze estive però sono ritornata per poter vivere qualche giorno di esperienza nella comunità. In quei giorni ho imparato a pregare la liturgia delle ore e mi sono accorta di essere attratta dal loro modo di vivere, che mi faceva sentire in famiglia. Poi durante le feste di Natale del 2018 sono ritornata per fare una seconda esperienza. In questo periodo ho approfondito meglio il carisma eucaristico della Piccola Famiglia che mi è parso veramente molto bello e soprattutto la reciprocità vocazionale”. 

Alla fine della scuola ha deciso di lasciare tutto per cominciare il tempo della formazione vero e proprio durato alcuni anni. Durante questo periodo Lea ha potuto compiere un serio cammino di discernimento supportata da suor Elodie. “Ciò che più di tutto mi ha attirato e mi ha fatto percepire che questa fosse la strada che il Signore mi chiedeva di percorrere, è la presenza di Maria nella nostra spiritualità: “Eccomi sono la serva del Signore” sono parole che sono risuonate tante volte nel mio cuore. Forte di questa parola, dopo 6 mesi, ho chiesto la possibilità di fare il mio ingresso in postulato, cominciato il 25 marzo 2019. Insieme a Victorine, dopo 2 anni di postulato, ho cominciato il noviziato il 25 aprile 2021. È stato un giorno di grande gioia anche grazie alla presenza di don Silvio. Il noviziato, che è un tempo di conversione, è stato difficile, perché mi sono accorta che dovevo lavorare molto su di me, e so di doverlo fare ancora!”.

Oggi è andata incontro allo Sposo con il desiderio di pronunciare come santa Teresa di Gesù Bambino, queste parole: “Allo scopo di vivere in un atto di perfetto Amore, mi offro come vittima d’olocausto al tuo Amore misericordioso”. 

Victorine è giovanissima, è nata il 3 gennaio 2000 a Nakaba. È l’unica figlia nata da genitori che non vivono più insieme. Quando aveva soli tre anni, la mamma l’ha lasciata con la nonna. “Ricordo molto bene quando è nata la mia vocazione” racconta “avevo nove anni, non ero ancora stata battezzata. Durante un evento organizzato nel nostro quartiere, vidi una donna vestita tutta di bianco. Mi sembrò strana, così domandai a mia nonna chi fosse. Lei mi rispose che era una suora ed io, senza capire, dissi a mia nonna che volevo essere come lei. La nonna mi chiese se avessi idea di come fosse la vita di una suora e io le risposi di no, così cominciò a spiegarmi che le suore sono donne che pregano e aiutano tutti a conoscere Dio. Ed io non lo sarei mai stata anche perché i miei genitori non erano sposati”.

Nel 2014, insieme a tutta la classe andò in pellegrinaggio presso la grotta della Vergine Maria. In quell’occasione disse ai suoi compagni di voler diventare una suora. Cominciarono a prenderla in giro, dicendole che non sapesse quello che stava dicendo. “Avevano ragione: io, infatti, non andavo in Chiesa, nemmeno la domenica a Messa, e non ero neanche battezzata. Così nacque in me il desiderio di iscrivermi alle catechesi in preparazione al Battesimo, che ho vissuto con grande desiderio ed entusiasmo. Ho ricevuto il battesimo a 16 anni. Dopo parlai con la mia madrina, dicendole che volevo consacrare la mia vita al Signore, ma anche lei come i miei compagni mi scoraggiò dicendo che ero già diventata grande e che i miei genitori non erano sposati in Chiesa, dunque era impossibile. Malgrado lo scoraggiamento delle persone, non ho mai perso la speranza di realizzare quello che desideravo, perché c’era qualcosa in fondo al mio cuore che mi diceva che era possibile. 

Per affidare questo desiderio, ogni giorno andavo a pregare davanti alla Vergine Maria. Un giorno, dopo la preghiera qualcosa dentro di me mi ha suggerito di andare a parlare con il catechista del mio villaggio. Finalmente ho trovato così qualcuno che mi ha incoraggiato, dicendomi che non c’erano ostacoli sul cammino della mia vocazione. In quell’anno la Fraternità è venuta a Nakaba, il mio villaggio. Frequentando le suore della Piccola Famiglia di Emmaus ho capito che quel carisma rispondeva a tutti i desideri che Dio aveva messo nel mio cuore”. 

Così facendosi coraggio ha parlato con suor Elodie, dicendole tutto quello che sentiva. Da quel momento è cominciata una storia nuova. Ha iniziato il postulato il 29 marzo 2020 e il 25 aprile 2021 l’ingresso in noviziato con Lea. È cominciato così il tempo della conversione, dell’approfondimento del carisma, un tempo per essere disponibile ai bisogni dell’altro e in cui ha cominciato ad apprendere la fedeltà al Signore e alla comunità. Le difficoltà non sono mai mancate ma con l’aiuto di Dio e della maestra tutto è stato superato. Finalmente il giorno delle nozze è arrivato anche per lei. 

Non possiamo che rendere grazie a Dio per questi germogli così belli e giovani a lui offerti e pregare “il padrone della messe perché mandi operari nella sua messe” dove c’è tanto da lavorare ma anche tanto per cui rendere lode e onore al Signore della Vita.




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Giovanna Abbagnara

Giovanna Abbagnara, è sposata con Gerardo dal 1999 e ha un figlio, Luca. Giornalista e scrittrice, dal 2008 è direttore responsabile di Punto Famiglia, rivista di tematiche familiari. Con Editrice Punto Famiglia ha pubblicato: Il mio Giubileo della Misericordia. (2016), Benvenuti a Casa Martin (2017), Abbiamo visto la Mamma del Cielo (2016), Il mio presepe in famiglia (2017), #Trova la perla preziosa (2018), Vivere la Prima Eucaristia in famiglia (2018), La Prima Comunione di nostro figlio (2018), Voi siete l'adesso di Dio (2019), Ai piedi del suo Amore (2020), Le avventure di Emanuele e del suo amico Gesù (2020), In vacanza con Dio (2022).

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