Promuovere e difendere la famiglia: la sfida della Federazione Progetto Famiglia

A cura dell’Ufficio Stampa della Federazione Progetto Famiglia

Un pomeriggio formativo, ricco di gioia, lacrime e commozione, quello che ha visto la Fraternità di Emmaus e la Federazione Progetto Famiglia riunirsi ad Angri (SA), presso la Cittadella della Carità don Enrico Smaldone domenica 28 maggio. Nell’ambito del X Premio Ambasciatore della Famiglia, che quest’anno è stato conferito alla Prof.ssa. Gabriella Gambino, Sottosegretario del Dicastero per la Famiglia e la Vita, ci sono stati alcuni riconoscimenti significativi nei vari ambiti di attività della Federazione. 

“La cerimonia di premiazione che si è svolta nel pomeriggio del 28 maggio ad Angri, è il segno di una storia piccola numericamente ma grande nei valori che si propone di trasmettere. Ma si sa, Dio mette nelle mani degli uomini, fragili, con tanti difetti, imperfetti, i suoi sogni e per quanto dipende da noi, siamo chiamati a fare tutto ciò che è possibile per realizzarli” è Giovanna Abbagnara, neoeletta presidente della Federazione ad introdurre il momento della consegna degli attestati di riconoscimento ai vari ambiti di Progetto Famiglia. 

La Federazione Progetto Famiglia è una realtà nata da un incontro, una relazione, non solo da una risposta ad un bisogno. Se noi riducessimo la carità, quella spicciola, quella sociale, quella culturale anche… solo ad un’offerta che risponde ad una domanda, avremmo compreso solo in parte la straordinaria missione che Dio affida alla sua Chiesa.

“La carità sta al centro della vita della Chiesa e ne è veramente il cuore”, come diceva santa Teresa Di Gesù Bambino. “Il programma di Gesù è un cuore che vede”, scrive Benedetto nella Deus caritas est. “A me piace pensare che, tutti coloro che a vario titolo operano nella Federazione Progetto Famiglia, dall’operatore al volontario, dai presidenti a coloro che trascorrono le notti bianche in dispensa per preparare i pacchi per le famiglie, da quelli che si occupano di diffondere la nostra rivista e i libri che pubblichiamo a quelli che partono per l’Africa in missione lasciando il lavoro, la famiglia, gli impegni per dedicarsi al popolo burkinabè” dice Giovanna Abbagnara “sono persone che vedono e amano. Perché si sono sentite viste e amate da Cristo”. L’esperienza, dunque, della Federazione Progetto Famiglia nasce da incontri, relazioni significative, esperienze di amicizia e di carità belle che portano il profumo del Vangelo e del carisma della Fraternità di Emmaus. 

“Quest’anno abbiamo voluto introdurre per la prima volta oltre al Premio Ambasciatore della Famiglia, degli attestati di riconoscimento a persone che nei vari ambiti di attività hanno dato il loro specifico contributo mettendo le loro capacità, la loro professionalità, ma soprattutto la loro passione al servizio di questa storia” conclude il presidente. 

Progetto Famiglia Vita 

“Il primo passo lo abbiamo compiuto facendo i colloqui per la vita con donne che volevano abortire. In questi anni migliaia i colloqui fatti, 1640 i bambini nati. Mai nessuna donna è tornata da noi pentita per aver accolto quella vita” hanno detto i presidenti di Progetto Famiglia Vita “Franco Vitale”, i coniugi Alfonso e Angela Orlando. Il riconoscimento è andato ad una coppia storica dei colloqui per la vita, Lucia e Alberto Boccia. Grazie al loro impegno costante e a tratti faticoso, tanti colloqui si sono potuti fare e tanti volontari hanno potuto ricevere insegnamenti su come approcciare le donne intenzionate ad abortire. Alberto e Lucia sono sposi dall’aprile del 1980, hanno generato nella carne tre figli Nicoletta Giuliana e Davide e poi dalla Provvidenza sono stati affidati loro numerosi figli attraverso i colloqui per la Vita tra questi Matteo, da loro definito il quarto figlio. L’impegno come volontari è iniziato negli anni ‘90 e nel 1992 la prima esperienza di accoglienza in casa di una ragazza madre in attesa di 2 gemelli che era stata cacciata dalla sua famiglia. Sono stati premiati dalla Prof.ssa Paola Mancini, presidente del Movimento per la Vita Campania.

La motivazione dell’Attestato:

“Ad Alberto e Lucia, a memoria dell’impegno storico ed appassionato nella difesa della Vita nascente, espressione di un servizio umile e silenzioso verso gli ultimi e segno di dedizione e di partecipazione, sempre in prima linea, alla storia della nostra associazione con la loro presenza continua ed instancabile”.

Progetto Famiglia Accoglienza

“Gli incontri con le donne che avevano bisogno di essere aiutate hanno suscitato il desiderio di impegnarci anche per l’accoglienza residenziale di queste mamme e dei piccoli, dei minori. Nel 1995 iniziano alcune prime attività di accoglienza residenziale di madri con figli e di bambini soli. Il 1998 è l’anno in cui viene attivata la prima “casa famiglia”, l’Oasi Maria Madre della Vita con una giovane coppia di sposi che va a vivere in questa casa. Anche don Oreste Benzi è presente a questa prima inaugurazione. Ne seguiranno altre 9, oggi siamo anche presenti in Lombardia. Tanti i bambini e le mamme che hanno sostato per brevi o lunghi periodi nelle nostre case” ha dichiarato Roberta Cretella, presidente di Progetto Famiglia Accoglienza. L’attestato di riconoscimento è per Tommaso e Pina Castaldo e i loro due figli. 

Tommaso e Pina hanno una storia particolare. Si sposati il 20 ottobre 2002. Nel gennaio 2003 decisero di fare domanda di affido di due bambini della Bielorussia e nello stesso anno vennero a conoscenza di non poter avere bambini. Decisero entrambi di non provare l’inseminazione artificiale, ma di continuare sulla strada dell’affido e dell’adozione. Nel settembre 2008, attraverso un servizio al Tg3 Campania, vennero a conoscenza di un neonato di due mesi focomelico lasciato nell’ospedale di Pineta Grande Hospital di Castelvolturno, alla ricerca di una famiglia, che potesse adottarlo e portare avanti, con consapevolezza le sue difficoltà. Decisero senza indugio di adottare Matteo. Nel giugno 2022, attraverso, una testimonianza a Pompei, hanno conosciuto una neonata con una grave sindrome e le cui possibilità di vita molto brevi. In quell’occasione hanno saputo che Maria era in cerca di una famiglia e che il tribunale stava decidendo per lei. Decisero senza pensarci, di chiedere un’istanza al giudice per prendere in affido e poi in adozione Maria.

La motivazione dell’Attestato:

“Ai coniugi Tommaso e Pina per la straordinaria disponibilità a donarsi totalmente ai bambini con gravi disabilità, rigenerandoli nell’amore genitoriale e assumendo su di sé le loro ferite”.

Editrice Punto Famiglia

Dalla carità alla cultura il passo è breve. “Come offrire anche il nostro contributo al mondo dell’informazione e dell’editoria con testi che potessero aiutare la diffusione della risorsa famiglia per la chiesa e la società? Nasce prima la rivista Punto Famiglia nel 2006, all’indomani della nascita al Cielo di san Giovanni Paolo II e poi la casa editrice Punto Famiglia nel 2012” dichiara Giovanna Abbagnara, direttrice di Punto Famiglia. 

L’ Attestato di riconoscimento è andato ad Annalisa Rossi. Sposata con Rosario dal 7 ottobre 2010. Hanno tre figli, Sara di 12 anni, Benedetta di nove anni e il piccolo Alessandro che nascerà a luglio. Ha conseguito la Laurea magistrale in Scienze dell’economia – Consulenza finanziaria e professionale 21 ottobre 2021. È membro della Fraternità di Emmaus. Nel 2006 insieme a Luca Memoli e Giovanna Abbagnara ha contribuito a fondare prima la rivista di tematiche familiari Punto Famiglia e poi la casa Editrice omonima. Dal 2006 al 2020 è stata responsabile dell’aerea diffusione e marketing dell’Associazione. Ha conferito l’attestato il Prof. Aldo Bova, presidente del Forum delle Associazioni socio-sanitarie. 

La motivazione dell’Attestato:

“Ad Annalisa, sposa e madre, per il suo prezioso contributo umano e professionale nella diffusione della rivista Punto Famiglia e dei testi della casa Editrice Punto Famiglia sul territorio nazionale ed estero. Per la gioia, la capacità relazionale e la tenacia che ha saputo trasmettere ai suoi collaboratori più stretti e soprattutto per l’amicizia e la passione con cui ha reso questo servizio così essenziale e importante sul piano culturale per la promozione del bene famiglia”. 

Associazione Progetto Famiglia Cooperazione 

“Nel 2002 prendono avvio alcune attività di sostegno ai Paesi in Via di Sviluppo. Nel 2004 si costituisce formalmente l’Associazione Progetto Famiglia Cooperazione che opera principalmente in Burkina Faso a favore dei giovani, dei bambini e delle famiglie” dichiara Francesco De Maria, presidente dell’Associazione. L’attestato di riconoscimento va a Giovanni Mauri, elettricista. Nel 2015 ha raggiunto il Burkina Faso per la prima volta grazie alla sensibilizzazione da parte della Fraternita di Emmaus, percorso di fede che ha abbracciato e sposato. Ha messo a disposizione sin da subito le sue capacità tecniche supervisionando e lavorando in prima persona nella realizzazione di tutte le opere relative al progetto “Cittadella Martin”. Fino ad oggi, Giovanni ha raggiunto la Terra rossa per ben dieci volte e la sua disponibilità continua ad essere viva e coinvolgente.

La motivazione dell’Attestato:

“A Giovanni, per la sua dedizione e per la passione che negli anni ha dimostrato a favore della nostra storia, per il modo in cui ha fatto squadra con gli altri e per come ha affrontato qualsiasi difficoltà. La nostra gratitudine a lui e all’intera famiglia Mauri”.

Progetto Famiglia Affido

Già dal 1999 accanto alla realtà dell’accoglienza è nata una rete di famiglie affidatarie, famiglie dal cuore grande disposti ad aiutare per un tempo le famiglie ad accudire i loro figli, a ridestare dove possibile la capacità genitoriale con un percorso che tenga anche loro dentro come protagonisti dove è possibile. Nasce il PF Affido proprio con l’obiettivo di fare rete tra queste famiglie e di diffondere la cultura dell’affido. L’attestato di riconoscimento è andato ad una delle operatrici di questa associazione Marilena Di Lollo. Sposata da 22 anni con Christian, hanno due figli: Lorenzo e Andrea. È stata per molti anni volontaria ospedaliera e dal 2015 al 2019 ha assunto il ruolo di tutor di gruppi di giovani volontari di corsia. È assistente sociale in un centro di accoglienza per nuclei familiari immigrati e sostiene iniziative e progetti dell’associazione famiglie affidatarie e adottive molisana (AMFA) come volontaria. Hanno consegnato il premio Geppino e Carla Sessa, famiglia affidataria. 

La motivazione dell’Attestato:

“A Marilena, per il generoso e instancabile impegno a favore di bambini e ragazzi privi di famiglia, da lei seguiti, sostenuti, tutelati attraverso la diffusione dell’affido familiare”.

Amministrazione Progetto Famiglia

Tutta quest’attività federativa ha avuto bisogno di essere sostenuta attraverso il supporto di un’attenta equipe di operatori che si occupano di tutta una serie di incombenze amministrative. Un lavoro meno evidente ma essenziale. L’attestato di riconoscimento è andato ad Alfonso Bruno e tutto il suo studio associato di consulenza che da anni gratuitamente mette a disposizione la sua professionalità per la Federazione Progetto Famiglia. Il premio è stato conferito da Emma Rossi, tesoriere della Federazione.  

La motivazione dell’Attestato:

“A volte si fa il bene anche permettendo a realtà come la nostra di avere uno studio di consulenza che si mette al servizio gratuitamente. Al consulente del lavoro Alfonso Bruno vogliamo attestare la stima e la riconoscenza per la sua professionalità messa al servizio della famiglia gratuitamente; a tutto lo staff dello studio un ringraziamento speciale per la cura che rivolge alle nostre associazioni, per l’assistenza professionale che dura da più di 20 anni”.

Fraternità di Emmaus

Tutto questa attività federativa, culturale e sociale, è possibile perché c’è un movimento che l’ha generata: la Fraternità di Emmaus. Il Consiglio di Fraternità ha pensato di premiare quest’anno Mimmo e Chiara Spinaci. Si sono sposati nel 2003, hanno 3 figlie più un angelo in Cielo. Sono catechisti da 19 anni. Le prime due figlie anche loro sono inserite in comunità di Fraternità. Chiara oggi lavora nell’area amministrativa di Progetto Famiglia. Il premio è stato conferito da Giovanna Pauciulo, membro del Consiglio di Fraternità. 

La motivazione dell’Attestato:

“A Mimmo e Chiara, sposi, catechisti della Fraternità di Emmaus e membri del Nucleo San Paolo per la loro dedizione e il loro impegno nell’annuncio in special modo del Vangelo del matrimonio e della famiglia, nell’accompagnamento di fidanzati e sposi. Ed inoltre   per il servizio di coordinamento territoriale e diffusione del carisma nella diocesi di Aversa”. 




Aiutaci a continuare la nostra missione: contagiare la famiglia della buona notizia

Cari lettori di Punto Famiglia,
stiamo vivendo un tempo di prova e di preoccupazione riguardo il presente e il futuro. Questo virus è entrato prepotentemente nella nostra quotidianità e ci ha obbligati a rivedere i tempi del lavoro, delle amicizie, delle Celebrazioni. Insomma, ha rivoluzionato tutta la nostra vita e non sappiamo fin dove ci porterà e per quanto tempo. Ci fidiamo delle indicazioni che provengono dal Governo e dagli organi sanitari preposti ma nello stesso tempo manifestiamo con la nostra fede che “il Signore ci guiderà sempre” (cfr Is 58,11).

CONTINUA A LEGGERE



ANNUNCIO

ANNUNCIO

1 risposta su “Promuovere e difendere la famiglia: la sfida della Federazione Progetto Famiglia”

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

Per commentare bisogna accettare l'informativa sulla privacy.