Gay Pride a Milano e utero in affitto: presunto “diritto a un figlio” spacca la sinistra

29 Giugno 2023

Elly Schlein si dichiara a favore dell’utero in affitto, ma non è, questo, per dirla con Marx, “sfruttamento dell’uomo sull’uomo”? Mancuso, politicamente schierato a sinistra, lancia una provocazione: “Se io sono un operaio comunista che non arriva più a fine mese e sento dire dal mio partito che i ricchi per 150mila euro possono comprare esseri umani, non mi ci riconosco più”. 

«Voglio dire alla ministra Roccella, che abbiamo sentito parlare di una sanatoria per figli già nati, che i bambini e le bambine non sono abusi edilizi. L’unico abuso è il vostro: ed è un abuso del vostro potere e del vostro privilegio».

Avrete riconosciuto le parole pronunciate dalla segretaria PD Elly Schlein in occasione del recente Gay Pride di Milano. Il riferimento è alla proposta avanzata da Eugenia Roccella, Ministra per le pari opportunità e la famiglia, da ultimo in un’intervista televisiva al giornalista Peter Gomez. 

Gomez incalzava la Roccella sui “figli che già ci sono” e che già hanno due mamme o due papà: non si può certo impedire loro di chiamare “mamma” o “papà” la/il partner di chi li ha generati. Con buon senso, la Ministra ha appunto risposto che, nel caso venisse approvata una proibizione universale della Gpa (gestazione per altri), anche detta utero in affitto, si potrebbe appunto pensare a legalizzare solo i casi pregressi.

Due considerazioni preliminari. 

La prima: sono stati poco responsabili i sindaci che hanno registrato illegalmente questi bambini, concepiti all’estero con una pratica che in Italia è vietata; ora i nodi vengono al pettine ed ecco che se ne attribuisce la colpa non a chi l’ha promossa e attuata, commettendo – questo sì – un vero abuso ma a chi, come la Roccella, combatte questa pratica. 

E ora la seconda. Non pare che, quando i suddetti sindaci effettuarono quelle registrazioni, dalla parte dei favorevoli al cosiddetto utero in affitto si levasse la benché minima preoccupazione dinanzi all’infondatezza giuridica di tali atti: contava forzare la mano con un fatto compiuto; ma come minimo – tra persone civili – questo non è elegante. Di che potere e privilegio poi parli la segretaria del PD non è proprio chiaro: sembrano parole buttate lì, tanto per…

Eppure, Elly Schlein ispira simpatia con la sua giovinezza, il suo fare candido e insieme brusco da boyscout della politica, persino con il suo look accuratamente disinvolto. Però mi pare stia traghettando il suo partito, erede di antiche forze popolari come il PCI e la parte sinistra della DC, sempre più in un’area borghese da ZTL (come noto, da qualche anno il PD prevale proprio nei centri storici più esclusivi). 

Personalmente, ho fatto in tempo a conoscere qualche esemplare dei vecchi comunisti e ho frequentato democristiani storici. Inoltre, come ho già ricordato una volta in questa rubrica, avevo un nonno socialista che, sarto di un paese dell’Oltrepò pavese, ai tempi del Duce dovette cucire le camicie nere per i piccoli gerarchi locali. Lo fece, ma dicendo loro in dialetto: “Da morti di fame come voi non voglio una lira”. È lo stesso nonno che chiamò un figlio Bruno e un’altra Bruna (mia madre) in onore di Giordano Bruno, l’ultimo eretico bruciato vivo dall’Inquisizione, a Campo dei Fiori il 17 febbraio del 1600. E che ebbe ben nove figli… Dopo tutto non si dicevano “proletari”, cioè – etimologicamente – senza altra ricchezza che la “prole”? 

Ebbene il nonno, come quei vecchi comunisti e democristiani di cui dicevo prima, oggi inorridirebbe dinanzi a un partito che, dicendosi di sinistra, accettasse la pratica della maternità surrogata. Non dimentichiamo che la sinistra storica ha sempre fatto proprio il principio marxiano contrario a ogni “sfruttamento dell’uomo sull’uomo”, e che addirittura Antonio Gramsci – il fondatore del Partito comunista italiano – sostenne che con simili manipolazioni la vita umana si trasforma in “merce da baratto”. 

Leggi anche: “Credevo che la maternità surrogata fosse un gesto di altruismo, invece…”: la storia di Elisa (puntofamiglia.net)

Pensiamoci bene: pagare una ragazza per indurla a concepire e tenere in grembo per nove mesi un bambino che verrà poi assegnato a un’altra donna non è “sfruttamento dell’uomo sull’uomo”? E sottrarre un bambino alla sua vera madre, a cui è prodigiosamente legato dai messaggi biochimici che i due corpi si trasmettono, non è anche questo “sfruttamento dell’uomo sull’uomo”?

Per fortuna, però, non tutti a sinistra la pensano come la Schlein. Abbiamo già citato in questa rubrica Stefano Fassina, deputato di Liberi e Uguali, severamente critico della maternità surrogata (come a suo tempo del DDL Zan). Ma potremmo aggiungere – tra i molti – una figura storica del PD come Goffredo Bettini, il sindaco di Bergamo Giorgio Gori, femministe come Francesca Izzo e Cristina Comencini, oltre alle filosofe – pure femministe – Adriana Cavarero e Olivia Guaraldo. Adesioni significative, poi, nel mondo cattolico: tra queste Elisa Manna (Caritas) e Gianni Bottalico (ex presidente Acli). Un caso a sé quello della femminista storica Marina Terragni, della quale ho già parlato più di una volta per la sua intrepida battaglia contro la Gpa. 

Particolarmente significativa è la posizione dell’ex segretario di Arcigay Aurelio Mancuso, fondatore di Equality Italia (l’organismo trasversale che opera per i Diritti Civili) e ora coordinatore della “Rete No Gpa”, sorta nel 2019 con l’obiettivo che in Italia la Gpa rimanga un reato e nel mondo sia bandita, rete che ha già raccolto 600 firme di primo piano dalle più diverse provenienze. 

In una splendida intervista resa a Lucia Bellaspiga su Avvenire, Mancuso sostiene coraggiosamente che “la sinistra non può votarsi alla più odiosa forma di mercimonio capitalistico”, spiegando acutamente che nella stessa sinistra tende ad affermarsi una “visione anglosassone secondo la quale ogni individuo deve veder riconosciuti tutti i suoi desideri, che automaticamente diventano diritti”. Ecco il punto: desideri non diritti! Se però, aggiunge icasticamente Mancuso, “sono un operaio comunista che non arriva più a fine mese e sento dire dal mio partito che i ricchi per 150mila euro possono comprare esseri umani, non mi ci riconosco più”. 

In quella prospettiva “i diritti dei bambini sono calpestati dai bisogni degli adulti” e così, il cosiddetto diritto al figlio, non è che “una pura invenzione ideologica”, tanto più che “non si tratta di auto determinazione, ma di determinazione per un altro”. L’unico diritto violato è dunque quello del bambino nato con la Gpa, conclude Mancuso, è di “conoscere le sue origini”.

Illuminante.

Chi volesse conoscere altri illustri pareri contrari da sinistra alla Gpa può andare alla pagina: https://www.avvenire.it/Archivio/vita/utero-in-affitto/2017/12.

Buona lettura!




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Gianni Mussini

Gianni Mussini, quinto di otto figli, è nato a Vigevano nel 1951. Laureato a Pavia, alunno dell’Almo Collegio Borromeo fondato da san Carlo (e citato da Manzoni nei Promessi sposi). Docente di Lettere (da ultimo al Liceo classico “Ugo Foscolo”), ha anche insegnato per 12 anni alla Scuola interuniversitaria lombarda per la formazione degli insegnanti. Autore di due libri di poesia (tra cui Rime cristiane eccellentemente recensito dal Corriere della sera e da Avvenire) e di molti studi ed edizioni specialmente sul poeta Clemente Rebora, ma anche su altri autori (tra cui Jacopone da Todi, Cesare Angelini, Manzoni), per Garzanti, Scheiwiller, Piemme, De Agostini, Storia e Letteratura. Ha collaborato a testi scolastici (La Scuola, Le Monnier, De Agostini) e raccolto in volume testimonianze di Vite salvate (Interlinea, Novara, con prefazione di Claudio Magris), ora moltiplicate nel volume Donne in cerca di guai, uscito nel 2018. Per 8 anni è stato presidente dei Centri di aiuto alla vita della Lombardia e per 12 vicepresidente nazionale del Movimento per la vita. Dal 2005 al 2012 ha invece presieduto il Consultorio familiare onlus di Pavia (dedicato al servo di Dio Giancarlo Bertolotti), del quale è stato fondatore. Ha organizzato diversi convegni, nazionali e internazionali, sui temi della vita e della famiglia, e anche corsi di aggiornamento, anche letterari, rivolti a insegnanti. Per 17 anni ha infine organizzato il Festival nazionale “Cantiamo la vita”, con la partecipazione di ospiti di fama internazionale. Last not least. È sposato con Maria Pia, e con cui ha generato Cecilia, Giacomo e Lorenza.

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