CORRISPONDENZA FAMILIARE

Tempo di vacanze, non di vuoto

24 Luglio 2023

libro

Per molti sono giorni di vacanze, altri si preparano a fare i bagagli. Tutti sentono il bisogno di fermarsi. Giorni di vacanza, non di vuoto. È legittimo e doveroso cercare un tempo di riposo per ritrovare quella pace e quell’equilibrio psico-fisico che abbiamo smarrito a causa dell’attività frenetica. Molti vivono le vacanze come divertimento e distrazione, un ingenuo e tentativo di dimenticare, almeno per un pugno di giorni, le preoccupazioni della vita quotidiana. Un tentativo illusorio perché i problemi fanno parte del nostro vivere, come un abito che non possiamo dismettere. 

Questo modo di intendere le vacanze, che oggi s’impone come un’assoluta necessità, è ingannevole. Risponde più ai criteri funzionali dell’economia che alle vere e più profonde esigenze dell’uomo. Non dobbiamo usare la sosta per chiudere gli occhi sulla realtà ma per ritrovare noi stessi, ripensare le ragioni del vivere e ricevere nuove energie per affrontare la vita. 

A metà degli anni ’50 del secolo scorso, il teologo Romano Guardini ha scritto un saggio sulla preghiera (Introduzione alla preghiera). Accanto alle motivazioni squisitamente religiose, spiega che la preghiera ha una sua ineliminabile ragione antropologica. Fa notare che, a giudizio di molti medici e psicologi, l’uomo “ha bisogno di un centro interiore, di un appoggio che lo sorregga e gli dia sicurezza, di un punto dal quale possa uscire nel mondo e al quale possa sempre tornare”. Il movimento che conduce l’uomo verso l’esterno (parlare, lavorare, lottare) deve essere equilibrato con un movimento che lo riconduce all’interno, favorisce la riflessione sul senso della vita, aiuta a ridare il giusto valore a persone e cose. Insomma, mette in ordine in una vita caotica e spesso sospinta dai venti delle emergenze. Questa necessità purtroppo non è soddisfatta dalle vacanze che sono sempre più pensate e vissute non come esperienza di interiorità ma come movimento turistico, non come una sosta pacificante ma come una fuga dal quotidiano, non come tempo di riflessione ma come occasione di trasgressione. 

Molto stimolanti le parole che Papa Benedetto ha consegnato ai fedeli durante le vacanze estive del 2005, le prime che viveva da Pontefice: 

“Le vacanze sono, inoltre, giorni nei quali ci si può dedicare più a lungo alla preghiera, alla lettura e alla meditazione sui significati profondi della vita, nel contesto sereno della propria famiglia e dei propri cari. Il tempo delle vacanze offre opportunità uniche di sosta davanti agli spettacoli suggestivi della natura, meraviglioso “libro” alla portata di tutti, grandi e piccini. A contatto con la natura, la persona ritrova la sua giusta dimensione, si riscopre creatura, piccola ma al tempo stesso unica, “capace di Dio” perché interiormente aperta all’Infinito. Sospinta dalla domanda di senso che le urge nel cuore, essa percepisce nel mondo circostante l’impronta della bontà, della bellezza e della provvidenza divina e quasi naturalmente si apre alla lode e alla preghiera” (17 luglio 2005)

Le parole del Papa invitano a non mandare in vacanza la fede. I vangeli raccontano la missione pubblica di Gesù come un’esperienza segnata da un dinamismo straordinario, abbiamo l’impressione che sia sempre in movimento. E tuttavia, ci sono anche i passaggi in cui anche il Signore invita i discepoli a vivere una sosta che rinfranca il corpo e lo spirito: “Venite in disparte, voi soli, in un luogo deserto, e riposatevi un po’” (Mc 6,31). Gesù non dice andate ma venite, non li manda da qualche parte, li invita a stare con Lui. L’incontro con Lui è la radice stessa della vita. del nostro essere. 

Le vacanze sono una cosa seria perché permettono di prendere sul serio la vita. Il riposo estivo infatti offre la possibilità di ripensare la vita e dare una valutazione più ragionevole a fatti e situazioni, anche e soprattutto a quegli eventi che hanno appesantito e/o ferito il nostro cammino. Gli sposi possono ricucire i conflitti, ritrovare il gusto del dialogo, dare più spazio alle relazioni con i figli, ritrovarsi con gli amici, rileggere la vita familiare, individuare le criticità e le risposte più adeguate. 
Le vere vacanze da sogno sono quelle in cui impariamo a sognare una vita in cui non siamo condannati a cercare disperatamente noi stessi ma ritroviamo la gioia di stare a servizio di tutti. In questi e nei prossimi giorni mari e monti sono affollati di vacanzieri ma vi sono anche persone che scelgono di vivere questo tempo – o comunque parte delle ferie – per condividere la vita con i più poveri, aiutare i giovani, sostenere le famiglie, accompagnare le persone ammalate. Un frammento luminoso di quel Vangelo che vuole rendere più bella la vita di tutti.




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Silvio Longobardi

Silvio Longobardi, presbitero della Diocesi di Nocera Inferiore-Sarno, è l’ispiratore del movimento ecclesiale Fraternità di Emmaus. Esperto di pastorale familiare, da più di trent’anni accompagna coppie di sposi a vivere in pienezza la loro vocazione. Autore di numerose pubblicazioni di spiritualità coniugale, cura per il magazine Punto Famiglia la rubrica “Corrispondenza familiare”.

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