SALUTE MENTALE

Stop alla vendita di preparati a base di cannabis: passo in avanti per tutelare i giovani

cannabis

A partire dal 22 settembre, nei negozi che offrono la cosiddetta “cannabis light”, non si potranno più vendere i prodotti ‘da ingerire’ a base di cannabidiolo (un principio attivo della cannabis). Plaude il presidente dell’ordine dei medici di Roma. Questa è una delle tante risposte al comitato promotore del referendum “cannabis legale” presieduto da Mario Perduca.

Nei negozi che offrono la cosiddetta “cannabis light”, a partire dal prossimo 22 settembre, non si potranno più vendere i prodotti ‘da ingerire’ a base di cannabidiolo (un principio attivo della cannabis). Il primo plauso viene dal presidente dell’Ordine dei medici e odontoiatri di Roma, Antonio Magi, che ha approvato l’invio di un documento elaborato dalla Commissione operativa in seno all’Ordine per la valutazione, prevenzione e divulgazione dei danni che la cannabis determina sulla salute mentale dei giovani e di altri disturbi dell’area delle dipendenze.

Questa è una delle tante risposte al comitato promotore del referendum “cannabis legale” presieduto da Mario Perduca.

Il Cbd (cannabidiolo) è stato il trucchetto degli ultimi anni per promuovere a livello capillare la cultura della cannabis tra i giovani e sperimentare nuovi prodotti, con conseguenze cliniche importanti e ricadute sul Servizio sanitario nazionale, oltre che fenomeni che interessano la pubblica sicurezza.

“Non stupisce dunque che il ministro della Salute (della Salute!), lontano dalle ideologie di chi vuole confondere l’utilizzo terapeutico dei cannabinoidi (sotto monitoraggio medico) con quello voluttuario delle masse (senza monitoraggio medico), nella sua serietà e responsabilità abbia emesso il recente decreto per controllare la diffusione del Cbd”. Così scrive il coraggioso presidente dell’ordine dei medici di Roma.

Leggi anche: “Qual è la tua droga per coprire le ferite?”: Papa Francesco all’Udienza (puntofamiglia.net)

Nulla di scientifico emerge dall’utilizzo non controllato (‘fai da te’) del Cbd da parte della popolazione generale.

Negli ultimi anni il Cannabidiolo (Cbd) è stato utilizzato sul territorio nazionale come ‘Cavallo di Troia‘ per introdurre cannabinoidi psicoattivi con potenziale di utilizzo voluttuario. La rete commerciale si è talmente strutturata in modo capillare in Italia che …non vende solo Cbd. 

La conseguenza di tale uso incondizionato della cannabis si manifesta in termini di aumento del numero di casi di disturbi psichici indotti nei Pronto soccorso (Dea) e nei Dipartimenti di salute mentale, entrambi vicini al collasso per l’eccessivo carico di lavoro in condizione di carenza di personale.

Poi arrivano molte segnalazioni del consumo di prodotti a base di Cbd contenenti anche altri cannabinoidi come Hhc (esaidrocannabinolo) e dal consumo di tali prodotti sono scaturiti ricoveri per quadri psicopatologici acuti all’interno del Servizio psichiatrico di diagnosi e cura (Spdc).

Non di meno, usando il Cbd come vettorevengono diffusi nuovi ceppi di cannabinoidi come cannabigerolo, cannabicromene, ecc. di cui poco ancora si conosce in ambito scientifico e non mancano i casi di ‘taglio’ della cannabis contenente Cbd con cannabimimetici sintetici (spice drugs)”.

Il mercato della droga non si ferma mai. Dal Ministero della Salute però i comuni cittadini chiedono parole chiare come queste.




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Gabriele Soliani

Gabriele Soliani, nato a Boretto (Reggio Emilia) il 24-03-1955. Medico, psicoterapeuta, sessuologo, adolescentologo, giornalista pubblicista iscritto all’Ordine. Libero professionista. Ha collaborato per 9 anni al Consultorio Familiare diocesano di Reggio Emilia. Sposato con Patrizia, docente di scuola superiore. Vive a Napoli dal 2015. Ministro della Santa Comunione e Lettore istituito.

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