GIOIA DEL VANGELO

Non possiamo essere “cristiani con facce da baccalà”: così il Papa all’udienza

Papa Francesco

(Foto: © giulio napolitano - Shutterstock.com)

Papa Francesco all’udienza: “Un cristiano triste, un cristiano insoddisfatto o, peggio ancora, risentito e rancoroso non è credibile. Questo parlerà di Gesù ma nessuno gli crederà!”. E ha raccontato: “Una volta mi diceva una persona, parlando di questi cristiani: ‘Ma sono cristiani con faccia di baccalà!’, cioè, non esprimono niente, sono così, e la gioia è essenziale”.

Dopo aver parlato di numerosi testimoni dell’annuncio del Vangelo, nell’udienza di stamane Papa Francesco si è proposto di sintetizzare il suo ciclo di catechesi sullo zelo apostolico in quattro punti, ispirati all’Esortazione apostolica “Evangelii gaudium”, che, proprio in questo mese, compie dieci anni. 

Nella mattinata di mercoledì 15 novembre, si è deciso ad esporre il primo dei quattro riguardante l’atteggiamento da cui dipende la sostanza del gesto evangelizzatore: la gioia

“Il messaggio cristiano, – ha detto il pontefice – come abbiamo ascoltato dalle parole che l’angelo rivolge ai pastori, è l’annuncio di «una grande gioia» (Lc 2,10). E la ragione? Una buona notizia, una sorpresa, un bell’avvenimento? Molto di più, una Persona: Gesù! Gesù è la gioia”. 

Ogni cristiano, per annunciare il Vangelo, non può che partire da Lui: “il Dio fatto uomo che è venuto da noi!” 

A questo punto Francesco ha spiegato: “La questione, cari fratelli e sorelle, non è dunque se annunciarlo, ma come annunciarlo, e questo come è la gioia. O annunciamo Gesù con gioia, o non lo annunciamo, perché un’altra via di annunciarlo non è capace di portare la vera realtà di Gesù”.

E allora “un cristiano triste, un cristiano insoddisfatto o, peggio ancora, risentito e rancoroso non è credibile. Questo parlerà di Gesù ma nessuno gli crederà!” 

Per confermare quanto appena detto, il papa ha raccontato un aneddoto: “Una volta mi diceva una persona, parlando di questi cristiani: ‘Ma sono cristiani con faccia di baccalà!’, cioè, non esprimono niente, sono così, e la gioia è essenziale. È essenziale vigilare sui nostri sentimenti”. 

Leggi anche: Papa Francesco parla di Madeleine Delbrêl: “La gioia della fede tra i non credenti” (puntofamiglia.net)

Inoltre, “l’evangelizzazione opera la gratuità, perché viene dalla pienezza, non dalla pressione. E quando si fa un’evangelizzazione in base a ideologie, questo non è evangelizzare, questo non è il Vangelo. Il Vangelo non è una ideologia: il Vangelo è un annuncio, un annuncio di gioia. Le ideologie sono fredde, tutte. Il Vangelo ha il calore della gioia”. E “l’incontro con Gesù sempre ti porta la gioia e se questo non succede a te, non è un vero incontro con Gesù”.

Dunque, se non siamo nella gioia, “i primi a dover essere evangelizzati siamo noi, cristiani: siamo noi. E questo è tanto importante. Immersi nel clima veloce e confuso di oggi, pure noi, infatti, potremmo trovarci a vivere la fede con un sottile senso di rinuncia, persuasi che per il Vangelo non ci sia più ascolto e che non valga più la pena impegnarsi per annunciarlo”. Secondo Francesco, “potremmo addirittura esser tentati dall’idea di lasciare che ‘gli altri’ vadano per la loro strada. Invece proprio questo è il momento di ritornare al Vangelo per scoprire che Cristo ‘è sempre giovane e fonte costante di novità’”

Non dobbiamo dimenticare che “Il Vangelo è atteso anche oggi: l’uomo di oggi è come l’uomo di ogni tempo; ne ha bisogno, anche la civiltà dell’incredulità programmata e della secolarità istituzionalizzata; anzi, soprattutto la società che lascia deserti gli spazi del senso religioso, ha bisogno di Gesù”. 

“Invito ogni cristiano, – ha concluso il pontefice – in qualsiasi luogo e situazione si trovi, a rinnovare oggi stesso il suo incontro con Gesù Cristo. Ognuno di noi oggi si prenda un pochettino di tempo e pensi: ‘Gesù, Tu sei dentro di me: io voglio incontrarTi tutti i giorni. Tu sei una Persona, non sei un’idea; Tu sei un compagno di cammino, non sei un programma. Tu sei Amore che risolve tanti problemi. Tu sei l’inizio dell’evangelizzazione. Tu, Gesù, sei la fonte della gioia’. Amen”.




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