21 Maggio 2024

Femministe dove siete?

La Silver Whisper è una nave da crociera di lusso, batte bandiera delle Bahamas e porta la gente ricca in giro per il mondo. Chiaramente il lusso prevede servizi e centinaia di persone impiegate nello svolgimento. Qualcuno può osservare che è un’impresa come tante, garantisce lavoro ma assicura tutti i diritti per i suoi dipendenti? È una domanda lecita, senza alcuna illazione. Le indagini della polizia faranno luce sul caso, intanto un neonato, venuto alla luce venerdì scorso (17 maggio c.a.) è morto di stenti nella cabina della nave. La madre filippina, 28 anni, impiegata come cameriera, non ha avuto tempo di allattarlo e accudirlo. Lo ha nascosto forse per paura di perdere il lavoro, e il bambino, senza le cure necessarie, in due giorni non è sopravvissuto. Un figlio appena nato ha bisogno di tutto. Se è lasciato solo, muore.

Un dramma. L’allarme è scattato domenica sera quando la Silver Whisper ha attraccato all’Argentario, a Porto Santo Stefano, vicino a Grosseto. I carabinieri hanno raggiunto l’imbarcazione con una motovedetta e sono saliti a bordo per compiere le prime indagini. La donna non ha detto molto, era in evidente stato confusionale. È stata portata prima al pronto soccorso e successivamente in carcere in stato di fermo.

La vicenda è davvero dolorosa e meriterebbe una riflessione accurata. L’opinione pubblica risolverà il tutto come il gesto disperato di una madre o, peggio, punterà il dito contro di lei accusandola di essere una donna senza scrupoli. Così come è accaduto per Alessia Pifferi, la madre della piccola Diana, 18 mesi, lasciata sola con due biberon per una settimana dalla madre che intanto era con il suo compagno in un’altra città. Tutti si sono scagliati contro la meretrice incallita e crudele. Hanno esultato per l’ergastolo di Alessia ma io mi chiedo: le femministe dove sono? Dove sono quelle del “il corpo è mio e lo gestisco io” in questi casi?

La cameriera della Silver Whisper, Alessia, Diana… non sono anch’esse donne private dei loro diritti? Perché intervengono solo per gridare alla libertà di abortire? E la libertà di lavorare e di essere aiutate a crescere un figlio? Dove sono quando si tratta di garantire questi diritti? A me sembra che più dalla parte delle donne, siano dalla parte delle aziende farmaceutiche e del grande giro della morte intrauterina. Schiave di un pensiero che le rende miopi davanti a questi drammi.

Ieri un noto professore di un’accademia teologica napoletana ha espresso il suo disappunto nel definire Chiara Corbella Petrillo un’eroina per aver scelto la vita del figlio nel grembo e aver rifiutato le cure. A suo dire presentare questi modelli di vita potrebbe diventare “una condanna…”.  “Se una donna decidesse di sottoporsi alla chemioterapia per salvarsi la vita, diverrebbe oggetto di giudizio, non essendosi immolata per amore del figlio: nessuna compassione le spetterebbe per il suo lutto, ma finirebbe nelle liste di proscrizione dei conservatori”. E continua con altre osservazioni – evidentemente a suo parere progressiste visto che parla di conservatori. Ebbene forse al professore sfugge che Chiara non rifiutò le cure, anzi si sottopose alle terapie chemioterapiche permesse durante la gravidanza perché voleva vivere e crescere quel figlio. La sua santità è proprio nella scelta di vita che non esclude nessuna. Al contrario incoraggia e consola. Scagliarsi contro di lei in nome di una stucchevole compassione verso chi sceglie di abortire per curarsi non è stare dalla parte delle donne ma ignorare che la fede e l’amore è sempre dalla parte della vita.



Il Caffè sospeso...
aneddoti, riflessioni e storie di amore gratuito …quasi sempre nascoste.

Il caffè sospeso è un’antica usanza a Napoli. C’è chi dice che risale alla Seconda Guerra Mondiale per aiutare chi non poteva permettersi nemmeno un caffè al bar e c’è chi dice che nasce dalle dispute al bar tra chi dovesse pagare. Al di là delle origini, il caffè sospeso resta un gesto di gratuità. Nella nuova rubrica che apre l’anno 2024, vorrei raccontare storie o suggerire riflessioni sull’amore gratuito e disinteressato. Quello nascosto, feriale, quotidiano che nessuno racconta, che non conquisterà mai le prime pagine dei giornali ma è quell’amore che sorregge il mondo, che è capace di rivoluzionare la società dal di dentro. Buon caffè sospeso a tutti!


Aiutaci a continuare la nostra missione: contagiare la famiglia della buona notizia

Cari lettori di Punto Famiglia,
stiamo vivendo un tempo di prova e di preoccupazione riguardo il presente e il futuro. Questo virus è entrato prepotentemente nella nostra quotidianità e ci ha obbligati a rivedere i tempi del lavoro, delle amicizie, delle Celebrazioni. Insomma, ha rivoluzionato tutta la nostra vita e non sappiamo fin dove ci porterà e per quanto tempo. Ci fidiamo delle indicazioni che provengono dal Governo e dagli organi sanitari preposti ma nello stesso tempo manifestiamo con la nostra fede che “il Signore ci guiderà sempre” (cfr Is 58,11).

CONTINUA A LEGGERE



Giovanna Abbagnara

Giovanna Abbagnara, è sposata con Gerardo dal 1999 e ha un figlio, Luca. Giornalista e scrittrice, dal 2008 è direttore responsabile di Punto Famiglia, rivista di tematiche familiari. Con Editrice Punto Famiglia ha pubblicato: Il mio Giubileo della Misericordia. (2016), Benvenuti a Casa Martin (2017), Abbiamo visto la Mamma del Cielo (2016), Il mio presepe in famiglia (2017), #Trova la perla preziosa (2018), Vivere la Prima Eucaristia in famiglia (2018), La Prima Comunione di nostro figlio (2018), Voi siete l'adesso di Dio (2019), Ai piedi del suo Amore (2020), Le avventure di Emanuele e del suo amico Gesù (2020), In vacanza con Dio (2022).

ANNUNCIO

Vai all'archivio di "Un Caffè sospeso"

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

Per commentare bisogna accettare l'informativa sulla privacy.