23 Maggio 2024

Una donna sa cosa significhi essere madre

Il Corriere della Sera ieri, 22 maggio, anniversario della promulgazione della Legge 194, titolava così un suo articolo: “In Italia 3 persone su 4 sono favorevoli all’aborto”. Una grande tristezza si è impadronita del mio cuore. Le parole sono importanti e il modo di utilizzarle ancora di più. I giornalisti questo lo sanno bene. Usare certe espressioni significa perforare l’opinione pubblica. Decretare una vittoria così drammatica quanto ignorata: la vita nel grembo della donna. Eppure, le donne sanno bene cosa significhi scoprire di essere in attesa di una nuova vita. 

In quel momento, istintivamente la mano si posa sul grembo quasi a voler subito toccare, proteggere quel figlio. Sì, un figlio. Un bambino che si affaccia timido alla vita e si presenta innanzitutto al cospetto di noi madri e chiede il permesso di restarci. In un attimo davanti ai nostri occhi il passato e il futuro si contendono il primo posto mentre esiste solo il presente. L’oggi della nostra vita è quel bambino che vive dentro di noi. Lo so, abbiamo paura. Anche io ho avuto paura. Abbiamo tutte paura, sia quando lo desideriamo, sia quando arriva nel momento sbagliato.

Sarò una buona mamma? Sarò in grado di accudirlo? Potrò dargli tutto quello di cui ha bisogno? Sarà in buona salute? E se avesse qualche malattia o disabilità, come farò ad affrontarla? Queste sono le nostre paure. Il nostro bambino invece è più semplice, come solo i piccoli possono esserlo. A lui non interessa se siamo belle, truccate e in forma, se siamo riuscite a conseguire dei titoli nella vita o a realizzare la professione dei nostri sogni. A lui non interessa se vivrà in una villa lussuosa o al piano terra delle palazzine popolari. A lui non interessa se nella vita potrà vestire jeans firmati o andare in giro con dei pantaloni senza marca ma puliti e sempre profumati. A lui non interessa se vivrà su una sedia a rotelle, o dovrà affrontare operazioni in ospedale, o essere accompagnato a scuola dalla maestra di sostegno.

Al nostro bambino interessa solo che noi rispondiamo ad una domanda: “Mi vuoi con te mamma?”. “Vuoi prenderti cura di me? Vuoi darmi la possibilità di nascere, guardare i tuoi occhi, sentire il profumo della tua pelle che è il più bello del mondo? Vuoi prendermi tra le braccia dopo aver attraversato la fatica del parto e calmare il mio cuore che batte all’impazzata? Vuoi continuare a parlarmi quando nei primi giorni di vita, riconosco solo il suono della tua voce che per nove mesi mi ha cullato e accompagnato?”.

Noi sappiamo che quella vita dentro di noi non è un grumo di sangue e cellule. Noi sappiamo che, se oggi rinunciamo a lui, non ci sarà un altro figlio uguale. Non diamo credito alle paure, zittiamo ogni ansia, zittiamo soprattutto le voci che intorno a noi chiedono di eliminare il problema. Quel figlio è stato affidato a noi. Siamo noi che dobbiamo rispondere della sua vita. Abbiamo coraggio, cerchiamo aiuto se ne abbiamo bisogno. Siamo donne, siamo madri. Salviamo il nostro bambino dalle ideologie, dalla libertà di scelta, dalla paura di non farcela. Ce la possiamo fare. La forza è già dentro di noi.



Il Caffè sospeso...
aneddoti, riflessioni e storie di amore gratuito …quasi sempre nascoste.

Il caffè sospeso è un’antica usanza a Napoli. C’è chi dice che risale alla Seconda Guerra Mondiale per aiutare chi non poteva permettersi nemmeno un caffè al bar e c’è chi dice che nasce dalle dispute al bar tra chi dovesse pagare. Al di là delle origini, il caffè sospeso resta un gesto di gratuità. Nella nuova rubrica che apre l’anno 2024, vorrei raccontare storie o suggerire riflessioni sull’amore gratuito e disinteressato. Quello nascosto, feriale, quotidiano che nessuno racconta, che non conquisterà mai le prime pagine dei giornali ma è quell’amore che sorregge il mondo, che è capace di rivoluzionare la società dal di dentro. Buon caffè sospeso a tutti!


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Giovanna Abbagnara

Giovanna Abbagnara, è sposata con Gerardo dal 1999 e ha un figlio, Luca. Giornalista e scrittrice, dal 2008 è direttore responsabile di Punto Famiglia, rivista di tematiche familiari. Con Editrice Punto Famiglia ha pubblicato: Il mio Giubileo della Misericordia. (2016), Benvenuti a Casa Martin (2017), Abbiamo visto la Mamma del Cielo (2016), Il mio presepe in famiglia (2017), #Trova la perla preziosa (2018), Vivere la Prima Eucaristia in famiglia (2018), La Prima Comunione di nostro figlio (2018), Voi siete l'adesso di Dio (2019), Ai piedi del suo Amore (2020), Le avventure di Emanuele e del suo amico Gesù (2020), In vacanza con Dio (2022).

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