25 Maggio 2024

“Mio padre è Dio, la mia patria è il Cielo”

C’è una frase rivoluzionaria attribuita a Santa Filomena grazie alle rivelazioni di Suor Maria Luisa di Gesù che mi ha molto colpita leggendo qualche appunto che riguarda la vita di questa mirabile santa ed è “Mio padre è Dio, la mia patria è il Cielo”. Da dove viene questa sicurezza di questa ragazzina adolescente morta martire a 13 anni durante la persecuzione cristiana di Diocleziano? Quale sapienza, quale sicurezza anima le parole di questa fanciulla? Il suo cuore è una roccaforte dove Dio cammina indisturbato, la sua speranza è un’eternità certa. Ho sentito altre volte pronunciare frasi simili. È una caratteristica femminile della santità.

Teresa di Gesù Bambino, 24 anni, monaca carmelitana, il 4 aprile 1896 ha il primo segno della tubercolosi che la porterà alla morte nel settembre del 1897, in quel momento scrive: “Il giorno del Venerdì santo Gesù volle darmi la speranza di andare presto a vederlo in Cielo… Oh! come è dolce quel ricordo !… Dopo essere rimasta al Sepolcro fino a mezzanotte, tornai in cella, ma avevo appena posato la testa sul cuscino che sentii come un fiotto di saliva, salire gorgogliando fino alle labbra. Non sapevo cosa fosse, ma pensavo che forse stavo per morire e la mia anima era inondata di gioia… Tuttavia siccome la nostra lampada era spenta, mi dissi che bisognava aspettare il mattino per assicurarmi della mia felicità, perché mi sembrava che fosse sangue quello che avevo vomitato. Il mattino non si fece attendere a lungo, quando mi svegliai pensai subito che avevo qualcosa di allegro da sapere, avvicinandomi alla finestra potei constatare che non mi ero sbagliata”.

Facciamo un salto temporale. È il 2013, Chiara Corbello Petrillo è una sposa e una madre. Con il marito Enrico vedono morire due figli, Maria Letizia e Davide Giovanni, alcuni minuti dopo la nascita. Arriva la terza gravidanza, il bambino è sano ma la madre scopre di avere un carcinoma sublinguale. Cerca di curarsi, la malattia sempre debellata ma dopo qualche mese dalla nascita di Francesco si ripresenta in tutta la sua violenza. Il mattino dell’ultimo giorno, è il 13 giugno, verso le otto del mattino, Enrico, il marito, chiede a Chiara: «Amore mio, ma davvero il giogo del Signore è così dolce?». Respirava e parlava a fatica, ma ha risposto chiaramente, sorridendo: «Sì, Enrico, molto dolce». È morta a mezzogiorno.

A questo punto uno potrebbe chiedersi: perché? Perché, dopo tanto dolore, non è stata data a questa famiglia la possibilità di essere felice? È Enrico a rispondere e si fa le domande che ci faremmo anche noi di fronte a tutto questo dolore: «È giusto che io sia vedovo? È giusto che Francesco non abbia la mamma? È giusto essere malati? È giusto essere disabili? È giusto che il Figlio di Dio muoia in croce? No, non è giusto. Ma questo è l’amore una meravigliosa ingiustizia. Noi siamo figli della misericordia non della giustizia».

Se noi vogliamo affrontare il tema delle donne solo a partire dal paradigma della giustizia e non dell’amore viscerale che ha caratterizzato la vita di Filomena, di Teresa, di Chiara…e di tante altre sante, rischiamo di non cogliere veramente il punto fondamentale della questione anche attuale che riguarda l’universo femminile. Ed è l’amore. L’Amore di Dio che ci chiama e ci riveste della sua armatura e la forza che da questo amore si irradia anche agli altri. Da qui dovremmo ripartire. Da un cuore filiale, sponsale e materno.



Il Caffè sospeso...
aneddoti, riflessioni e storie di amore gratuito …quasi sempre nascoste.

Il caffè sospeso è un’antica usanza a Napoli. C’è chi dice che risale alla Seconda Guerra Mondiale per aiutare chi non poteva permettersi nemmeno un caffè al bar e c’è chi dice che nasce dalle dispute al bar tra chi dovesse pagare. Al di là delle origini, il caffè sospeso resta un gesto di gratuità. Nella nuova rubrica che apre l’anno 2024, vorrei raccontare storie o suggerire riflessioni sull’amore gratuito e disinteressato. Quello nascosto, feriale, quotidiano che nessuno racconta, che non conquisterà mai le prime pagine dei giornali ma è quell’amore che sorregge il mondo, che è capace di rivoluzionare la società dal di dentro. Buon caffè sospeso a tutti!


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Giovanna Abbagnara

Giovanna Abbagnara, è sposata con Gerardo dal 1999 e ha un figlio, Luca. Giornalista e scrittrice, dal 2008 è direttore responsabile di Punto Famiglia, rivista di tematiche familiari. Con Editrice Punto Famiglia ha pubblicato: Il mio Giubileo della Misericordia. (2016), Benvenuti a Casa Martin (2017), Abbiamo visto la Mamma del Cielo (2016), Il mio presepe in famiglia (2017), #Trova la perla preziosa (2018), Vivere la Prima Eucaristia in famiglia (2018), La Prima Comunione di nostro figlio (2018), Voi siete l'adesso di Dio (2019), Ai piedi del suo Amore (2020), Le avventure di Emanuele e del suo amico Gesù (2020), In vacanza con Dio (2022).

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