CORRISPONDENZA FAMILIARE

È Gesù che viene. La Prima Comunione impegna tutta la famiglia

27 Maggio 2024

Prima Comunione

In queste settimane tante famiglie vivono l’esperienza della Prima Comunione di un figlio, una tappa commovente e significativa del cammino di fede personale ed ecclesiale. È necessario però registrare, non senza rammarico, che la maggior parte dei genitori non ha alcuna consapevolezza del “grande mistero” e della grazia che, attraverso i figli più piccoli, si riversa su tutta la famiglia. Se manca la fede convinta dei genitori è molto più faticoso accompagnare i fanciulli e i ragazzi. 

Molti ragazzi vivono la Prima Comunione non come una tappa di un’avventura più grande ma come una piacevole parentesi. Non una finestra che lascia intravedere un orizzonte luminoso ma come una porta che si chiude. È triste doverlo dire ma non possiamo nascondere la realtà.

Grazie a Dio ci sono anche sposi che hanno accolto la sfida del Vangelo e desiderano vivere e comunicare la fede. Vi consegno la lettera che ho recentemente inviato ad una di queste famiglie. La grande festa eucaristica, che ci prepariamo a celebrare domenica prossima, invita tutti a stare in ginocchio dinanzi a Gesù Eucaristia per riconoscere che tutto il bene prende vita a partire da Lui. 

Cara Giulia,

ieri siete saliti sul monte santo, quello in cui Gesù è trasfigurato e appare in tutta la sua gloria, avete portato con voi la piccola Beatrice, ai nostri occhi, agli occhi degli adulti, appare troppo piccola per comprendere il mistero ma la fede non si misura con la capacità dell’intelletto, anzi Gesù assicura che i piccoli comprendono assai meglio dei sapienti di questo mondo e ricevono le confidenze di Dio (Mt 11,25). Lo Spirito Santo si trova a suo agio con i piccoli perché non incontra resistenze, non deve abbattere i muri costruiti dall’orgoglio. 

“Zaccheo, scendi subito, perché oggi devo fermarmi a casa tua” (Luca 19,5): queste parole oggi risuonano per voi. Gesù vuole entrare nella vostra casa. Non si tratta di una breve sosta, il verbo greco significa rimanere, è lo stesso verbo che l’evangelista Giovanni utilizza per indicare il legame di intimità tra Gesù e il discepolo: “Rimanete in me. Chi rimane in me porta molto frutto” (Gv 15, 4-5). La Prima Eucaristia coinvolge tutta la famiglia. Si rinnova il patto di alleanza che avete liberamente accolto nel giorno del battesimo quando avete assunto l’impegno di educare i figli nella fede. Oggi avete un motivo in più per pregare insieme con i vostri figli e donare loro la testimonianza di una fede gioiosa e convinta. 

Leggi anche: Viviamo la Prima Eucaristia in famiglia!

Il primo incontro eucaristico di Beatrice è avvenuto nel mese che la tradizione dedica alla Vergine Maria. È stato così anche per Teresa. L’anno prima, il 13 maggio 1883, aveva avuto la gioia di essere guarita dal sorriso di Maria. Da quel giorno la Madonna è ancora più presente nella sua vita e lo sarà fino alla fine. Anche la Prima Eucaristia (8 maggio 1884) è legata alla Madonna. Ella, infatti, ricorda di aver fatto la consacrazione a Maria nel giorno stesso in cui per la prima volta ha ricevuto Gesù (LT 70). Qualche anno dopo scriverà alla cugina Maria: “Non temere di amare troppo la Madonna, non l’amerai mai abbastanza e Gesù sarà molto contento, poiché la Vergine Santa è sua Madre” (LT 92, 30 maggio 1889). 

Mi raccomando, invitate Beatrice a stringere un patto con la Vergine, insegnatele ad affidarsi tutti i giorni alla Madre celeste. È il segreto per fare un buon cammino. 

Ieri avete portato in chiesa la piccola, mano nella mano, ma ad un certo punto l’avete affidata alla comunità, e da lontano avete visto che entrava nella stanza segreta, quella in cui solo Gesù può entrare. Non chiedete alla piccola di raccontarvi quello che ha sentito, le parole sono inadeguate. Chiedete di custodire il segreto e di continuare il dialogo con Gesù. Sarebbe bello vivere insieme a lei l’ottava eucaristica, cioè, partecipare ogni giorno a Messa fino alla prossima domenica. Un modo per sottolineare la grandezza del dono eucaristico e dare maggiore risalto alla dimensione domestica della fede. 

Ogni giorno ci affidiamo a Maria, la “nostra dolcissima Madre”. In modo particolare oggi chiedete la grazia di nutrire e custodire la fede delle vostre figlie. Avrei tante altre cose da dirvi ma la giornata è ricca di eventi. Vi abbraccio e vi ringrazio per la vostra amicizia. 

Don Silvio 




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Silvio Longobardi

Silvio Longobardi, presbitero della Diocesi di Nocera Inferiore-Sarno, è l’ispiratore del movimento ecclesiale Fraternità di Emmaus. Esperto di pastorale familiare, da più di trent’anni accompagna coppie di sposi a vivere in pienezza la loro vocazione. Autore di numerose pubblicazioni di spiritualità coniugale, cura per il magazine Punto Famiglia la rubrica “Corrispondenza familiare”.

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