6 Marzo 2025

Uomini che fanno azioni mostruose

Vorrei accantonare questo tipo di notizie, far finta che non esistano nella realtà, non amplificarle per paura che si diffondano. Il buon senso mi suggerisce di passare oltre. Ma la fede mi inchioda alla responsabilità di leggere la realtà. Quando il cuore è così lontano da Dio, diventa il covo dove il maligno banchetta rastrellando ogni briciolo di umanità. Il male esiste. Si insinua ovunque, inquina l’intimità di una famiglia, i corridoi di conventi e monasteri, entra nelle corsie di ospedali, muove i fili della piazza digitale. Lascia vittime, morti e feriti. Quando si perde qualsiasi orientamento al bene, è difficile stimare dove l’uomo può arrivare seguendo le sue malvagie inclinazioni.

È il caso di Joël Le Scouarnec, l’ex chirurgo accusato di aver abusato sessualmente di almeno 299 bambini durante i suoi oltre 25 anni di carriera medica in Francia, aggiunge ogni giorno dettagli raccapriccianti durante il processo a suo carico iniziato il 24 febbraio scorso. E non è mia intenzione sottolinearli ma c’è una dichiarazione mi ha lasciata davvero basita. “Questo non può in alcun modo giustificare i crimini che ho commesso. So che può sembrare difficile da capire, ma voglio sottolineare che la mia perversione è separata dalla mia attività professionale e non ha avuto alcun impatto su quest’ultima”, ha detto nell’ultima udienza.

Una assurdità. Come si può dire di essere stato un bravo medico comunque? Come si può pensare di svolgere una qualsiasi professione misurando tutto solo con il metro dell’efficienza e dei risultati ottenuti? Ecco il pericolo più grande di una cultura che dimentica totalmente il principio di umanità su cui si fonda la civiltà e il pilastro su cui si costruiscono le relazioni: la coscienza. Questa dimenticata, bistrattata coscienza. Lo stesso principio che ha dato il via all’inferno dello sterminio degli ebrei. L’oblio della coscienza. Il male crea una lontananza così abissale dal Creatore che sfigura completamente il volto dell’uomo che si asserve al suo potere. 

Tolto Dio, tutto è possibile. Tolto dal cuore, tolto dalla coscienza anche quando resta nelle parole è solo apparenza. Teniamoci allora stretto il nostro esame di coscienza che la Chiesa suggerisce ogni sera a Compieta e all’inizio di ogni celebrazione. Teniamoci stretta la possibilità di guardarci dentro e di accendere una luce nel buio del nostro peccato. Portiamoci dietro l’àncora di salvezza, il luogo sacro dove si può sempre ricominciare. È pesante, è quasi sfibrante ammettere ogni sera di non riuscire a corrispondere con il bene a tutto il bene possibile ma è necessario. Non basta essere brave persone per dire che siamo belle persone. Non basta nemmeno fare bene il proprio dovere. Pagare le tasse. Costruire pozzi o grandi opere di carità.

Non basta scandalizzarsi davanti a queste notizie pensando di essere al sicuro. L’indignazione è solo il primo passo. Poi servono i fatti. Servono uomini come don Fortunato Di Noto e la sua Associazione Meter, molto spesso inascoltata anche dalla stampa. Noi giornalisti restiamo indignati ma poi? Sordi agli appelli e alle segnalazioni che la stessa associazione fa denunciando un mercato, quello della pornografia che alimenta quello della pedofilia. Un accostamento che troppi si rifiutano di accettare.

Abbiamo bisogno di sviluppare gli occhi della fede per guardare la realtà e decidere di stare dalla parte del bene. È un esercizio che si impara giorno per giorno. È un pellegrinaggio che deve essere compiuto spesso, non una o due volte l’anno. Quello che ci spinge ad inginocchiarci in un confessionale e lasciarci rivestire dalla grazia del perdono e della riconciliazione. Ma cosa c’entro io con tutto il male che ha commesso Le Scouarnec? Per ciascuno di noi è necessario rispondere a questa domanda cruciale.



Il Caffè sospeso...
aneddoti, riflessioni e storie di amore gratuito …quasi sempre nascoste.

Il caffè sospeso è un’antica usanza a Napoli. C’è chi dice che risale alla Seconda Guerra Mondiale per aiutare chi non poteva permettersi nemmeno un caffè al bar e c’è chi dice che nasce dalle dispute al bar tra chi dovesse pagare. Al di là delle origini, il caffè sospeso resta un gesto di gratuità. Nella nuova rubrica che apre l’anno 2024, vorrei raccontare storie o suggerire riflessioni sull’amore gratuito e disinteressato. Quello nascosto, feriale, quotidiano che nessuno racconta, che non conquisterà mai le prime pagine dei giornali ma è quell’amore che sorregge il mondo, che è capace di rivoluzionare la società dal di dentro. Buon caffè sospeso a tutti!


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Giovanna Abbagnara

Giovanna Abbagnara, è sposata con Gerardo dal 1999 e ha un figlio, Luca. Giornalista e scrittrice, dal 2008 è direttore responsabile di Punto Famiglia, rivista di tematiche familiari. Con Editrice Punto Famiglia ha pubblicato: Il mio Giubileo della Misericordia. (2016), Benvenuti a Casa Martin (2017), Abbiamo visto la Mamma del Cielo (2016), Il mio presepe in famiglia (2017), #Trova la perla preziosa (2018), Vivere la Prima Eucaristia in famiglia (2018), La Prima Comunione di nostro figlio (2018), Voi siete l'adesso di Dio (2019), Ai piedi del suo Amore (2020), Le avventure di Emanuele e del suo amico Gesù (2020), In vacanza con Dio (2022).

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