Sinodo sulla Famiglia

Sinodo, nel Circolo Minore francesce un’ampia discussione sulla teoria del gender

Sinodo sulla Famiglia

Terminata la prima settimana di lavori dei padri sinodali. Sono state rese note ieri le relazioni di sintesi dei Circoli Minori, frutto della riflessione corale. Tra i temi affrontati, la teoria del gender, la reciprocità tra uomo e donna, l’esigenza di un nuovo linguaggio per annunciare il Vangelo.

Un’intenzione di preghiera per la riconciliazione e la pace in Medio Oriente. Si sono aperti così i lavori della Congregazione generale ieri mattina, con l’invito di Papa Francesco a dedicare la preghiera dell’Ora Terza alla difficile situazione di guerra in cui si trovano migliaia di persone.

Al termine della prima settimana del Sinodo ordinario sulla famiglia, sono state rese note le 13 sintesi dei Circoli Minori, frutto della riflessione dei gruppi linguistici ristretti. Ecco le principali questioni affrontate.

Gender. Il cardinale Robert Sarah, moderatore dal Circolo Minore francese, ha espresso due “osservazioni generali” sulla prima parte dell’Instrumentum Laboris, riferendo di un “carattere negativo” della famiglia troppo spesso presentato, «col rischio di vedere le cose attraverso una certa prospettiva». Nel dibattito tra i padri sinodali partecipanti a questo circolo, ha trovato spazio “un’ampia discussione” sulla “teoria del gender”, definita «ideologica, specialmente quando è diffusa o imposta da alcune organizzazioni internazionali». Anche in un altro gruppo francofono, quello moderato da monsignor Maurice Piat, si è parlato di gender, ricordando che «queste diverse teorie del “gender” sono state sviluppate in sociologia e in filosofia, ma quando queste teorie diventano degli assoluti tendono a produrre un sistema di “pensiero unico”» che «dissolve la famiglia, la parentalità, l’amore umano in ciò che esso ha di più nobile e umanizzante». Infine, il circolo di lingua italiana moderato dal cardinale Angelo Bagnasco, presidente della Cei, ha chiesto di mettere «più chiaramente in luce il carattere ideologico» della “teoria del gender”, offrendo alle famiglie «un aiuto per riprendersi il loro originario diritto all’educazione dei figli nel dialogo responsabile con gli altri soggetti educativi». 

Famiglie escluse. Il gruppo di lingua inglese ha fatto emergere invece le questioni legate alle migrazioni e alle famiglie “marginalizzate” o escluse. Secondo il cardinale George Pell, «grande attenzione è stata data alle famiglie che migrano, che richiedono un’ulteriore e speciale generosità della comunità di fede e dei governi per dare il benvenuto a queste famiglie».

Maschile e femminile. «L’unico modello di famiglia che corrisponde alla dottrina della Chiesa è quello fondato sul matrimonio tra uomo e donna». È la voce che si leva dal circolo italiano guidato dal cardinale Francesco Montenegro. Dall’altro gruppo italiano – stavolta moderato dal cardinale Edoardo Menichelli – i padri sinodali chiedono un maggiore “realismo pastorale”, ricordando tra l’altro che «la pari dignità fra uomo e donna ha radici evangeliche». Di qui la necessità di rilanciare «la realtà della donna e del suo ruolo all’insegna della reciprocità valorizzando l’uguaglianza e la differenza, evitando eccessi e unilateralità», scongiurando però «i limiti di un femminismo all’insegna della sola uguaglianza che schiaccia la figura della donna su quella dell’uomo e i limiti di quello all’insegna della sola differenza che tenta di allontanare le identità uomo-donna».

Un nuovo linguaggio. Monsignor Joseph Edward Kurz, presidente della Conferenza episcopale degli Stati Uniti, ha espresso l’esigenza di adottare un “nuovo linguaggio”, ricordando le parole e i gesti del Santo Padre durante il recente viaggio apostolico, in occasione dell’Incontro mondiale delle famiglie a Filadelfia: «Era veramente ispirato, capace di toccare i cuori della gente». Per monsignor Carlos Osoro Sierra, arcivescovo di Madrid, serve il “linguaggio del cuore”, quello che Gesù adoperava con i discepoli di Emmaus, che si traduce in una “pedagogia” ben precisa: «quella del Signore della vita che è in cerca di tutti noi».




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