Giovani

Guarire dalla depressione? Chiedimi come…

tristezza

di don Gianluca Coppola

L’unico farmaco senza effetti collaterali alle tue tristezze, è un cammino di fede. Cosa stai aspettando? Trova il coraggio di far entrare Gesù nella tua vita! Torna ad essere della Chiesa, perché è lì che Cristo si fa incontrare e guarisce e perdona.

Perché tutti gli adulti sono convinti che essere giovani sia l’antidoto ad ogni male? E invece tu sai bene che non è così. E lo vorresti gridare a tutti quelli che ti ripetono di continuo che “alla tua età non si può essere tristi”. O a quegli adulti che in modi di fare e nel vestire scimmiottano l’adolescenza. 

Quella parte di vita che va dall’adolescenza all’età adulta è il motore severo e meschino di ogni disagio, il nido di ogni paura. Ma non disperare oggi voglio raccontarti come fare per uscire dall’impasse. Ti racconto una storia, ma è una storia vera fino alla fine.

Un uomo di nome Pietro, un professionista del mondo della pesca, torna da una battuta importante, è afflitto, nervoso. In quella notte senza luna, il cielo gli era sembrato un’incudine infame sulle sue preoccupazioni. Tutta la vita gli era passata davanti in una notte. Quella pesca avrebbe dovuto sfamare la sua fame di infinito, le paure, il desiderio di trovare un senso alla sua vita. E anche soddisfare le aspettative della sua famiglia: il pane quotidiano quando manca rende ancora più nervosi. Ma è tornato con le reti vuote, ancora, un’altra volta! Quella notte senza risultati e senza scopi, diventa un’altra lapide alla memoria di una dignità perduta agli occhi suoi e a quelli degli altri. Autostima estinta. 

Una notte come tante delle tue. Le aspettative tradite e la fatica di vivere che diventa un male insostenibile, ti hanno rubato anche quel pizzico di consolazione che potrebbe venire da un bel sonno profondo. Ti giri e ti rigiri e niente, nemmeno quello. Hai venduto la consolazione al tuo smartphone, ultimo modello. Ma non arriva niente. Ormai è già mattina e la tua vita deve ricominciare. La sveglia suona e il mondo là fuori ti aspetta. Ti nascondi nel tuo profilo social pensando così di rassettare le reti della tua vita, come quei pescatori di duemila anni fa rassettavano le reti per la pesca con lo sguardo fisso sul terreno e il collo chinato, rassegnato. Stai lì a chiederti perché tutto il resto del mondo sorride mentre tu hai la morte dentro e intanto la tua vita nello schermo è un incredibile spettacolo di ipocrisia. 

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Quando san Pietro se ne stava con la sua rassegnazione e rabbia chinato sulla sua vita, aveva evidentemente lasciato aperto uno spiraglio nel suo cuore e un briciolo di razionalità a disposizione, perché riuscì a sentire la voce del Maestro. Alzò lo sguardo. Come per te oggi, non era uno di quei momenti esaltanti in cui il cuore batte di gioia: era solo il momento della prova e dello sconforto. Eppure Gesù fa irruzione nella vita dell’apostolo. E lo trova disposto a sollevare lo sguardo. Anche a te basterebbe semplicemente alzare la testa dal tempio del nulla che hai costruito, dal mondo virtuale che ti opprime e ti deprime presentandosi come salvezza nel palmo di una mano. Quei pescatori di duemila anni fa alzando lo sguardo e drizzando la schiena con la forza dell’ultimo barlume di dignità rimasto ben nascosto nel cuore, videro Gesù Maestro che li chiamava a orizzonti nuovi, grandi, maestosi, pieni di gloria. 

Prendete il largo, “Duc in altum!” gridò. E quella voce alta e forte, dirompente, li attraversò. La Grazia è un momento da cogliere e regala subito frutti abbondanti, pur nelle difficoltà e nel bisogno di coraggio. Arrivò così la pesca più abbondante della loro vita, una pesca miracolosa. 

È l’opera di Cristo! Che non si manifesta senza la disponibilità dell’uomo. E senza quella anche per loro sarebbe stato un miracolo mancato. Perché non alzi lo sguardo anche tu? Perché, dopo esserti perso nei tuoi pensieri ossessivi, che portano solo a girare vorticosamente su te stesso, non apri la strada alla verità che la Fede in Cristo può salvarti la vita. Può renderti quella gioia che meriti da sempre. Può farti uscire dalla solitudine che provi anche in mezzo a mille persone. Può addirittura guarirti dalla depressione e dal disagio. Non ci credi? Ormai lo dice anche la scienza.

Jane Cooley Fruehwirth, professore all’Università della Carolina del Nord, è coautore dello studio “Religione e depressione nell’adolescenza”, pubblicato sul Journal of Political Economy (nel giugno-luglio 2019). La solitudine e la depressione degli adolescenti allarmano quasi tutti i paesi del mondo occidentale. La maggior parte di quanti soffrono di problemi di salute mentale da adulti mostrano per la prima volta sintomi durante l’adolescenza. E sono tante le indicazioni dello studio recentemente pubblicato che confermano la teoria: sì, aver fede diminuisce la depressione e i disturbi mentali degli adolescenti.

Le statistiche mostrano continuamente che esiste una chiara relazione tra una migliore salute mentale e una maggiore religiosità (che si misura nelle persone in base alla loro partecipazione ai servizi religiosi, alla frequenza con cui pregano e all’importanza che danno alla Fede). E la cosa più interessante dello studio è stata “isolare l’effetto della religiosità individuale sulla depressione” prestando attenzione ai giovani che negli ultimi anni del liceo (15-18) sono diventati più religiosi grazie all’influenza dei loro compagni di classe e dei loro amici.

Qui c’è la prova certa di come una Fede testimoniata può fare la differenza positiva nella vita del prossimo, e prima di tutto nella nostra vita. Immagina quanti danni ha fatto alla società l’idea che un crocifisso, un segno della croce o le campane di una chiesa dovessero essere un fatto privato e basta? 

Ancora lo studio scientifico rivela che frequentare la chiesa regolarmente, fa diminuire di 11 punti la percentuale di depressione. E avere una Fede ragionata, porta immediatamente i frutti per il miglioramento della salute mentale. Anche se non soffri di depressione, siamo davanti alla prova scientifica di come la fede in Cristo alimentata con una spiritualità interiore fatta di studio e sacramenti, porti benefici persino alla salute mentale. 

Il che sembra proprio voler dirci che l’unico farmaco senza effetti collaterali alle tue tristezze, è un cammino di fede in chiesa. Ma cosa stai aspettando? Tu che sei lontano. Ma anche tu che fai un cammino da giovane “tiepido”, pieno di idoli e di idee sulla vita e sulla società che non sei disposto a cambiare, cosa aspetti ancora? Trova il coraggio di far entrare Gesù nella tua vita! Torna ad essere della Chiesa, perché è lì che Cristo si fa incontrare e guarisce e perdona. Io ti sosterrò con la mia preghiera. Ti sei fidato dell’ultimo youtuber e del trappista di turno, cosa aspetti a fidarti di Dio!?




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2 risposte su “Guarire dalla depressione? Chiedimi come…”

Caro Padre Gianluca,sono pienamente d’accordo con te.Però,anche altre religioni e filosofie dicono la stessa cosa. Pensi sia un problema di religione o di spiritualità? Pensi che basti solo la fede o e la struttura socioeconomica della nostra società che deve cambiare? Siamo pieni e circondati di falsi miti(-edonistici,consumistici)e al riguardo mi viene in mente una frase di Papa Bergoglio : la chiesa ha combattuto per cinquant’anni il comunismo, mentre il vero nemico era il capitalismo.

Ho letto questo bellissimo articolo e posso testimoniare di come realmente la fede,la preghiera e i sacramenti possono guarire i momenti di depressione in cui uno può cadere nel corso della propria esistenza! Nonostante la ferma volontà di essere sempre felici e attaccati alla vita a volte si entra in un vortice di giornate vuote a cui non si riesce a dare un senso soprattutto la mattina quando bisogna essere felici pronti e attivi per una nuova giornata a volte si crolla e si rallenta!

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