Lotta al porno

Finalmente lo Stato combatte la pornografia…

a cura della Redazione

Nei giorni scorsi nell’ambito del Decreto Giustizia è stato approvato l’emendamento presentato dal senatore Simone Pillon (Lega), inserito nel decreto come articolo 7 bis, dal titolo “Sistemi di protezione dei minori dai rischi del cyberspazio”. Si tratterà di una app gratuita che permetterà di attivare il parental control su richiesta dell’utente, titolare del contratto.

Abbiamo avuto modo di parlare dei danni della pornografia soprattutto sui più giovani in un apposito Plus che osservava come le conseguenze di una facile e prolungata esposizione a contenuti porno influisce negativamente sulla mente e sul comportamento umano. Ora finalmente la lotta alla pornografia e ai contenuti violenti acquisisce un volto ben definito. Bloccare gratuitamente l’accesso ai contenuti pornografici e violenti sugli smartphone ai minori è infatti una legge dello Stato.

Nell’ambito del Decreto Giustizia è stato infatti approvato l’emendamento presentato dal senatore Simone Pillon (Lega), inserito nel decreto come articolo 7 bis, dal titolo “Sistemi di protezione dei minori dai rischi del cyberspazio”. Si tratterà di una app gratuita che permetterà di attivare il parental control su richiesta dell’utente, titolare del contratto.

L’emendamento è stato votato all’unanimità alla Commissione Giustizia del Senato da tutte le forze politiche. Una volta inserito nel maxiemendamento del Governo, cui è stata posta la fiducia, è passato in aula con i voti della maggioranza. Alla Camera ha ricevuto i voti favorevoli della Commissione Comunicazioni, poi è stato inserito nel maxiemendamento del Governo su cui è stata posta la fiducia, prima di essere approvato, nuovamente a maggioranza.

Nonostante il consenso politico trasversale, non sono mancate le polemiche e c’è stato persino chi ha gridato alla censura in barba alle strategie di mercato delle industrie pornografiche che mirano a legare a sé schiere di ragazzini e ragazzine con la dipendenza dal porno.

Il diretto interessato Pillon, intervistato da Pro Vita & Famiglia, chiarisce i termini della questione: “La torta è molto grossa. Se si vuole continuare a fare soldi col porno, lo si faccia pure. Ma bisogna stare sicuri che contenuti del genere non vadano in mano ai ragazzi. Tra l’altro, c’è una pervasività dei contenuti che spesso arrivano anche non richiesti o comunque si trovano con molta facilità. Gli adulti facciano quello che vogliono ma i bambini vanno tenuti al sicuro e i genitori hanno diritto di farlo”. 

Leggi anche: Emendamento anti-porno, Pillon: «Nessuna censura ma i minori vanno protetti»

https://www.provitaefamiglia.it/blog/emendamento-anti-porno-pillon-nessuna-censura-ma-i-minori-vanno-protetti

 




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1 risposta su “Finalmente lo Stato combatte la pornografia…”

Finalmente lo stato si preoccupa della crescita morale e non solo materiale dei propri cittadini!Se si avesse maggiore attenzione a limitare la pornografia si osserverebbe un netto miglioramento della qualità dei rapporti tra uomo e donna e le persone potrebbero trovare piu’ facilmente un proprio equilibrio affettivo.Invece il martellamento ( elegantemente detto “pervasività “) distrugge ogni possibililta’ di replica e i nostri bambini ne sono schiacciati.Spero che sia l’ inizio di una sensibilita’ nuova che rispetti la persona in toto.

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