Briciole di Vangelo - Tempo di Pasqua

25 Maggio 2023

Una bandiera ammainata

Dal Vangelo secondo Giovanni (Gv 17,20-26)
In quel tempo, [Gesù, alzàti gli occhi al cielo, pregò dicendo:]
«Non prego solo per questi, ma anche per quelli che crederanno in me mediante la loro parola: perché tutti siano una sola cosa; come tu, Padre, sei in me e io in te, siano anch’essi in noi, perché il mondo creda che tu mi hai mandato.
E la gloria che tu hai dato a me, io l’ho data a loro, perché siano una sola cosa come noi siamo una sola cosa. Io in loro e tu in me, perché siano perfetti nell’unità e il mondo conosca che tu mi hai mandato e che li hai amati come hai amato me.
Padre, voglio che quelli che mi hai dato siano anch’essi con me dove sono io, perché contemplino la mia gloria, quella che tu mi hai dato; poiché mi hai amato prima della creazione del mondo.
Padre giusto, il mondo non ti ha conosciuto, ma io ti ho conosciuto, e questi hanno conosciuto che tu mi hai mandato. E io ho fatto conoscere loro il tuo nome e lo farò conoscere, perché l’amore con il quale mi hai amato sia in essi e io in loro».

Il commento

“… perché che tutti siano una sola cosa” (17,21). Una preghiera semplice ed es-senziale che coinvolge tutti e trova tutti d’accordo. Almeno a parole. In effetti, malgrado tutti i conflitti che avvelenano la vita, e forse proprio per questo, la comunione è il sogno che ciascuno desidera realizzare. Non basta però sognare, occorre verificare se e cosa siamo disposti a fare per vivere l’unità, anzi per fare dell’unità una preziosa regola di vita. Partiamo da alcune domande. L’unità appartiene davvero ai desideri del cuore oppure è un ideale chiuso nel cassetto dei ricordi? È un bene che vogliamo perseguire sempre e comunque oppure c’impegniamo a farlo solo quando ci fa comodo e risponde ai nostri interessi? Nel contesto di una cultura che esalta il benessere psi-cofisico corriamo seriamente il rischio di cercare l’unità solo quando serve a raggiungere i nostri obiettivi. L’unità non può essere misurata con il bene del singolo, per quanto appaia o sia legitti-mo, ma con il bene comune. L’unità non deve essere pensata come un mezzo che realizza i deside-ri soggettivi ma come un’esperienza che manifesta nell’oggi il mistero di Dio e diventa così un frammento del Regno di Dio. Gesù non si limita a pregare perché la sua Chiesa cammini nella via dell’unità, ha donato la sua vita per abbattere i muri e fare dell’umanità un solo popolo. Diciamolo con tutta franchezza e senza troppi giri di parole: se non siamo disposti a contenere e qualche vol-ta a zittire le esigenze dell’IO, la comunione diventa una bandiera… ammainata alle prime diffi-coltà.

La comunione genera la collaborazione ma non nasce dalla necessità di sostenersi reciprocamente né si riduce ad essa. Gesù prega perché la sua Chiesa trovi in Dio la fonte e la causa della sua uni-tà. Tutto ciò che nasce da Dio viene costantemente fortificato e sanato dall’amore. L’unità è anzi-tutto una grazia da chiedere, un dono che viene dall’Alto. Il Vangelo assicura che se la chiediamo con fede, riceveremo la forza di fare tutti i passi; e il coraggio di perseverare anche quando non raggiungiamo l’obiettivo. È questa la preghiera che anche oggi presentiamo.



Briciole di Vangelo

di don Silvio Longobardi

s.longobardi@puntofamiglia.net

“Tutti da Te aspettano che tu dia loro il cibo in tempo opportuno”, dice il salmista. Il buon Dio non fa mancare il pane ai suoi figli. La Parola accompagna e sostiene il cammino della Chiesa, dona luce e forza a coloro che cercano la verità, indica la via della fedeltà. Ogni giorno risuona questa Parola. Ho voluto raccogliere qualche briciola di questo banchetto che rallegra il cuore per condividere con i fratelli la gioia della fede e la speranza del Vangelo.


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Silvio Longobardi

Silvio Longobardi, presbitero della Diocesi di Nocera Inferiore-Sarno, è l’ispiratore del movimento ecclesiale Fraternità di Emmaus. Esperto di pastorale familiare, da più di trent’anni accompagna coppie di sposi a vivere in pienezza la loro vocazione. Autore di numerose pubblicazioni di spiritualità coniugale, cura per il magazine Punto Famiglia la rubrica “Corrispondenza familiare”.

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