Papa Francesco, dal Gemelli, chiama la mamma del bimbo che battezzò in ospedale

Papa Francesco

Foto: giulio napolitano / shutterstock.com

Il Pontefice, durante la giornata di ieri, ha voluto chiamare la famiglia del piccolo Miguel Angel, un bimbo che aveva battezzato, in corsia, durante il precedente ricovero. Francesco era andato in visita al reparto di Oncologia pediatrica. Era il 31 di marzo: l’indomani sarebbe stato dimesso per rientrare in Vaticano. Il neonato non era lì perché malato di tumore, ma perché vittima di un incidente…

Dopo essersi sottoposto ad un’operazione chirurgica di tre ore, nella giornata di mercoledì 7 giugno, il Papa è ora in osservazione in ospedale, al Gemelli di Roma. La Santa Sede ha fatto sapere che «è in buone condizioni generali, vigile e in respiro spontaneo».

Il pontefice, nella mattinata di mercoledì, dopo l’udienza generale, è stato accolto nel reparto di gastroenterologia, in vista dell’intervento all’addome che lo attendeva, poi, nel pomeriggio. 

A spiegare ciò stava per succedere era stato Marco Scatizzi, presidente dell’Associazione dei chirurghi ospedalieri italiani (Acoi), che aveva detto: «L’intervento a cui si sottoporrà il Papa è una conseguenza della precedente operazione a cui si era sottoposto, che nel 25-30% dei casi può portare allo sviluppo di un laparocele, ovvero un’ernia che si forma su una cicatrice dopo un intervento di chirurgia addominale. Quindi è un problema secondario su un paziente già operato e si provvederà con una laparotomia per rimettere dentro le viscere con l’uso di una protesi. Nel giro massimo di tre giorni si può tornare a casa, ma attenzione purtroppo le recidive sono sempre possibili. Se tutto andrà bene, il Papa potrà tornare alle sue attività velocemente anche con l’uso di una panciera per alcuni mesi».

Il pontefice, durante la giornata di ieri, ha voluto chiamare la famiglia del piccolo Miguel Angel, un bimbo che aveva battezzato, in corsia, durante il precedente ricovero.

Era il 31 di marzo: l’indomani, il Santo Padre, sarebbe stato dimesso, ma prima era voluto passare nel reparto di Oncologia Pediatrica. 

Il neonato non era lì perché malato di tumore, ma perché vittima di un incidente. Il giorno prima, infatti, era caduto dal seggiolone e grazie a due poliziotte era stato portato d’urgenza in ospedale. Le due agenti, infatti, avevano visto un’auto correre e suonare disperatamente il clacson, per aprirsi un passaggio nel traffico. Nell’auto un uomo, il padre del bambino, che guidava; affianco la giovane mamma, che teneva in braccio il piccolo, privo di sensi. La donna piangeva disperata. 

Leggi anche: Il Papa annuncia una lettera apostolica Francesco su santa Teresa di Gesù Bambino nel 150° dalla sua nascita (puntofamiglia.net)

Le agenti, allora, avevano fatto da staffetta, permettendo ai genitori di raggiungere l’ospedale prima possibile. Miguel Ángel aveva solo sei giorni e quando lo hanno portato dal Papa stava già meglio. Francesco, allora, lo aveva battezzato con molta semplicità. “Come si chiama?”, aveva domandato. Poi aveva chiesto una bacinella di acqua. “È già cristiano. – aveva concluso, dopo il rito – Quando vai in parrocchia, di’ che l’ha battezzato il Papa”.

La donna, di origini peruviane, ma che vive da anni in Italia con il marito, saputo del ricovero del Santo Padre di questi giorni, è passata al Gemelli ieri pomeriggio per lasciare un cartellone, con appese le foto della famiglia e un augurio al Santo Padre: “Recuperate pronto” (guarisci presto) e poi “Te queremos mucho” (ti vogliamo molto bene). Infine, un messaggio anche a nome degli altri figli della coppia, Massimo Antonio e José Miguel: “Non possiamo che ringraziarti per aver benedetto nostro fratello e augurarti di cuore che tu possa stare meglio, ci piacerebbe incontrarti di persona e passare un pomeriggio insieme, per farti conoscere meglio la nostra famiglia, la tua famiglia, perché ormai fai parte della nostra vita”. A questo punto, Francesco ha chiesto il numero di casa e ha telefonato subito alla madre per salutarla e ringraziarla.

Una sorpresa che ha commosso la donna, immensamente grata per aver potuto conoscere il Papa così da vicino. 




Aiutaci a continuare la nostra missione: contagiare la famiglia della buona notizia

Cari lettori di Punto Famiglia,
stiamo vivendo un tempo di prova e di preoccupazione riguardo il presente e il futuro. Questo virus è entrato prepotentemente nella nostra quotidianità e ci ha obbligati a rivedere i tempi del lavoro, delle amicizie, delle Celebrazioni. Insomma, ha rivoluzionato tutta la nostra vita e non sappiamo fin dove ci porterà e per quanto tempo. Ci fidiamo delle indicazioni che provengono dal Governo e dagli organi sanitari preposti ma nello stesso tempo manifestiamo con la nostra fede che “il Signore ci guiderà sempre” (cfr Is 58,11).

CONTINUA A LEGGERE



ANNUNCIO

ANNUNCIO

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

Per commentare bisogna accettare l'informativa sulla privacy.