Dal Vangelo secondo Luca (Lc 21,34-36)
In quel tempo, Gesù disse ai suoi discepoli: «State attenti a voi stessi, che i vostri cuori non si appesantiscano in dissipazioni, ubriachezze e affanni della vita e che quel giorno non vi piombi addosso all’improvviso; come un laccio infatti esso si abbatterà sopra tutti coloro che abitano sulla faccia di tutta la terra.
Vegliate in ogni momento pregando, perché abbiate la forza di sfuggire a tutto ciò che sta per accadere e di comparire davanti al Figlio dell’uomo».
Il commento
“State attenti a voi stessi” (21,34). Le ultime parole somigliano ad una allerta meteo. Gesù invita ad essere vigilanti per non soccombere quando verranno tempi oscuri e dolorosi (21,35). Prima di fare attenzione agli eventi esterni, il Signore chiede di custodirci interiormente: “che i vostri cuori non si appesantiscano” (21,34). Il cuore è appesantito quando le paure prendono il sopravvento, quando i desideri sembrano chimere e abbiamo l’impressione di non farcela, quando s’insinua la tentazione di rinunciare, quando non riusciamo a intrecciare gli impegni e le responsabilità… E quando la vita diventa o appare pesante, perdiamo slancio e determinazione, e cioè proprio quegli ingredienti assolutamente necessari per affrontare gli eventi più impegnativi e faticosi. È un paradosso assai frequente: quando abbiamo bisogno di scendere in campo con maggiore entusiasmo, per sopperire alla mancanza di energie, ci sentiamo ancora più indeboliti dalle paure.
Stando al Vangelo il cuore è appesantito quando diamo spazio a “dissipazioni, ubriachezze e affanni della vita” (21,34). In altre parole, quando dedichiamo energie a cose che non sono utili o, peggio ancora, dannose perché riempiono la vita di illusioni. Quante volte sciupiamo il tempo in cose che non hanno valore e non sono strettamente necessarie! Per non cadere in questa trappola abbiamo bisogno di custodire con decisione i tempi in cui ci mettiamo in ascolto di Dio sia per consegnare a Lui ciò che portiamo nel cuore sia per chiedere quella luce di cui abbiamo bisogno per continuare il cammino della vita. Quando preghiamo non chiediamo di rendere meno faticosa la vita ma di avere la carità necessaria per affrontare con gioia gli eventi senza smarrire la strada. Se vogliamo correre “con perseveranza” impegniamoci ad allontanare dalla vita “tutto ciò che è di peso e il peccato che ci assedia” (Eb 12,1). Oggi si conclude l’anno liturgico, rendo grazie a Dio per quanto mi ha dato e chiedo a tutti voi di pregare per me perché sappia custodire e comunicare la sua grazia. Il cammino continua…
Briciole di Vangelo
di don Silvio Longobardi
s.longobardi@puntofamiglia.net
“Tutti da Te aspettano che tu dia loro il cibo in tempo opportuno”, dice il salmista. Il buon Dio non fa mancare il pane ai suoi figli. La Parola accompagna e sostiene il cammino della Chiesa, dona luce e forza a coloro che cercano la verità, indica la via della fedeltà. Ogni giorno risuona questa Parola. Ho voluto raccogliere qualche briciola di questo banchetto che rallegra il cuore per condividere con i fratelli la gioia della fede e la speranza del Vangelo.
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Cari lettori di Punto Famiglia,
stiamo vivendo un tempo di prova e di preoccupazione riguardo il presente e il futuro. Questo virus è entrato prepotentemente nella nostra quotidianità e ci ha obbligati a rivedere i tempi del lavoro, delle amicizie, delle Celebrazioni. Insomma, ha rivoluzionato tutta la nostra vita e non sappiamo fin dove ci porterà e per quanto tempo. Ci fidiamo delle indicazioni che provengono dal Governo e dagli organi sanitari preposti ma nello stesso tempo manifestiamo con la nostra fede che “il Signore ci guiderà sempre” (cfr Is 58,11).
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