Maternità

Lettera per Ellie, modella che ha trovato 117 ragioni per non avere figli

neonato

La modella Ellie Gonsalves stila 117 ragioni per non avere figli. Senza giudicarla per le sue scelte, vorremmo rivolgerci a tutte le giovani donne che hanno posto una pietra sopra al discorso maternità, magari per paura. Diventare genitori è un’impresa possibile. Le paure, se si lascia il cuore aperto, si possono vincere e arrivare con gioia a donare la vita…

Cara Ellie. Bella anzi bellissima Ellie.

In questi giorni hai diviso il popolo del web. Tra insulti multilingue da una parte, e attestati di stima indefessa dall’altra, te ne stai nel mezzo a beccarti la pioggia improvvisa di notorietà. E magari ti chiedi se non saresti stata meglio senza.

Ma oggi il mondo gira così, ai trend topic si reagisce per estremi, molta confusione e poco confronto, e alla fine del chiasso ognuno resta con le sue idee e tu pure. Ancora poche ore immersa nel vortice dei like e degli haters, poi tutti passeranno al prossimo trend topic e tu tornerai a quello che stavi facendo prima. Che per la logica dei social va pure bene, si scrive, si scherza ci si offende ognuno da casa propria e pare tutto a posto.

Ma poi c’è la vita vera, e tu nella tua vita stai decidendo cose che avranno un peso enorme, e questa bagarre influenzerà magari altre giovani donne a fare le tue scelte perché sei bella e famosa, almeno per un po’.

Non ti conosco, so solo che sei un’australiana trentaduenne che fa la modella. Sì, sei bellissima. E sei innamorata, credo, almeno io lo spero proprio tanto per te. Ti sei sposata da poco con un bell’uomo al par tuo, e vorrei come minimo immaginarti con gli occhi a cuore e i passi a venti centimetri da terra.

Però il matrimonio ha portato in te il bisogno di rafforzare alcune consapevolezze, tipo quella di non voler avere figli.

E io non lo so quali motivi hai davvero, di quelli che si confidano solo in un confessionale o in un ambulatorio, per pensarlo. Non lo so qual è stato il momento nella vita in cui hai sentito definitivo il bisogno di allontanare ogni possibile idea di maternità. Non lo so se questa decisione è sofferta, o semplicissima, frutto di eventi traumatici o è qualcosa che hai sempre detto a tutti da quando hai capacità senziente.

So solo che hai sentito il bisogno di prendere posizione e uscire allo scoperto, mettendo una pietra tombale sull’argomento. Hai fatto una lunga lista, dove elenchi tutti i motivi a difesa delle tue ragioni.

117 motivi, per la precisione, per non diventare mai una madre.

Ora, siccome ho un bimbo con la gastroenterite che vomita per casa (non so se l’hai messa la gastroenterite infantile nella lista, nel caso metticela) non ho avuto proprio tempo per leggere tutto. L’ho letta velocemente la tua lista e ti dico pure che molte cose che hai scritto le avevo in lista pure io parecchi anni fa.

Ma sai cosa mi colpisce soprattutto? Il perché hai deciso di scrivere quell’elenco che metterebbe in crisi anche l’istinto materno della Montessori.

In pratica ti sentivi estremamente stanca di dover spiegare a tutti perché non sei madre, perché non vuoi far figli, perché ti vuoi godere la vita.

Ora, il punto non è spiegarti le migliaia di motivazioni per cui bisogna assolutamente essere madri oggi.

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Dovremmo prima conoscerci meglio, almeno scambiarci il numero del parrucchiere e lo smalto, per entrare in confidenza al punto da dirti che assolutamente non devi rinunciare così, che bisogna lasciarla aperta la porta a una vita nuova, sempre, che di fatto non decidiamo niente di niente noi, né di avere né di non avere, perché i figli spesso sono un dono inaspettato o un desiderio irrealizzabile.

Però una cosa sento di dirtela.

Qui dalle mie parti, pure in paese (in Italia abbiamo le campagne, i paeselli, la gente che si saluta per strada senza conoscersi) nessuno si stupisce più quando una donna i figli non li fa, e magari sceglie la carriera o altro nella vita. I tempi sono questi, pure le nonne si sono rassegnate e dicono “Eh, che vuoi fare? È la gioventù”. Quindi mi pare così strano che proprio a te, che hai una vita intensa tra passerelle, shooting fotografici e party, vengano a pressarti per sapere se avrai un bambino.

Quanta gente te l’avrà chiesto, mostrando perplessità di fronte alla tua decisione, o interessandosi sul serio della tua vita? Il mondo, diciamocelo, di te se ne importa poco, come di tutti. Puoi fare cose sbagliate e andrà bene o essere perfetta e la gente troverà da ridire comunque. 

Perciò suona strano questo fastidio per la società arcaica che ti obbliga a riprodurti.

Forse non sarà che qualcuno che ti vuole bene davvero, che ti conosce, con cui abbassi le difese e ti concedi di essere te stessa, ti ha fatto venire qualche dubbio?

O forse sei proprio tu ad aver percepito che le difese davanti all’argomento rischiano di abbassarsi, e che magari l’idea di un piccolo da sbaciucchiare non ti fa più ribrezzo come una volta, e il terrore di veder cambiare le tue convinzioni di sempre ti ha colta di sorpresa?

Sono ipotesi le mie, non ti conosco e per capirti ci vorrebbe una chiacchierata che non avremo mai. Ma di chiacchierate così ne ho avuto altrove, con altre donne, amiche, mogli, single, persone come te, belle e forti, munite di una lista lunga mezzo chilometro per spiegare al mondo i motivi della scelta di non avere figli.

Il fatto, cara Ellie, come dice un mio amico saggio più di me, è che quando sei sicura di te e delle tue scelte, per spiegarle agli altri basta un solo motivo. Dire non voglio. Non è questa la mia vocazione. Punto. Senza pretendere di essere capita (non lo fanno mai), senza liste, né tentativi di persuadere gli altri sulla bontà delle tue scelte. E di queste cose, guarda, me ne intendo, ma è un’altra storia.

Perciò, cara Ellie, fattelo dire da un’amica che non ti conosce ma ti vuole bene ugualmente, semplicemente perché alla fine, in fondo in fondo, siamo fatti tutti dello stesso cuore di carne e lacrime.

Pensaci. E con la lista accendici un bel falò, magari qua in Italia, che a Natale in Australia fa caldo. Qui abbiamo un bel freddo che ci fa stringere per bene, forse, ancora un po’.




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Lisa Zuccarini

Lisa Zuccarini, classe '83, è una moglie e mamma che ha studiato medicina per poi capire alla fine di essere fatta per la parannanza più che per il camice. Vive col marito e i loro due bambini. Dal 2021 ha scoperto che scrivere le piace, al punto da pubblicare un libro edito da Berica Editrice, "Doc a chi?!", dove racconta la sua vita temeraria di mamma h24 e spiega che dire sì alla vocazione alla famiglia nel ventunesimo secolo si può, ed è anche molto bello.

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