BRICIOLE DI VANGELO

12 Febbraio 2024

Non è mai sufficiente

Dal Vangelo secondo Marco (Mc 8, 1-13)
In quel tempo, vennero i farisei e si misero a discutere con Gesù, chiedendogli un segno dal cielo, per metterlo alla prova.
Ma egli sospirò profondamente e disse: «Perché questa generazione chiede un segno? In verità io vi dico: a questa generazione non sarà dato alcun segno».
Li lasciò, risalì sulla barca e partì per l’altra riva.

Il commento

Vennero i farisei e si misero a discutere con lui, chiedendogli un segno dal cielo” (8,11). Il brano evangelico segue immediatamente il racconto del miracolo dei pani. È vero che questo evento è avvenuto dall’altra parte del lago ma le notizie corrono veloci. La domanda dei farisei sembra stonata rispetto ai fatti accaduti. Domandano un segno subito dopo che l’evangelista ha narrato uno di questi segni eclatanti. Ed è solo l’ultimo di una lista piuttosto lunga di prodigi che sono avvenuti alla luce del sole e sono perciò di dominio pubblico. Evidente-mente ciò che Gesù ha compiuto non è sufficiente. Con una certa amarezza possiamo aggiungere: non è mai sufficiente! Invece di rendere grazie a Dio i farisei chiedono di vedere altro, vogliono la conferma che agisce con l’autorità di Dio. Questa richiesta non nasce dalla fede ma dalla mancanza di fede. I farisei appartengono alla categoria, diffusa anche oggi e proprio in mezzo ai credenti, di quelli che domandano di vedere per credere. Noi invece dobbiamo fare il percorso inverso: credere per vedere. Quando Natanaele confessa la sua fede, Gesù gli dice: “ Vedrai cose più grandi di queste” (Gv 1,50).

I segni che Gesù ha compiuto fino a questo momento sono espressione della carità: il lebbroso, la suocera di Pietro, il paralitico, l’indemoniato… si trovavano tutti in una situazione di grave disagio, quella guarigione era il segno visibile dell’amore di Dio. Il Vangelo non è un circo, la fede non è uno spettacolo. L’unico segno che Dio vuole donare è quello dell’amore. Il segno più grande non sono i miracoli ma la croce: “Umilio sé stesso, fino alla morte, e alla morte di croce” (Fil 2,8). Credere significa riconoscere che il Crocifisso è il Signore e inginocchiarsi dinanzi a Lui (Fil 2, 9-11). La cronaca dice che il Nazareno è stato sconfitto, la fede non segue la cronaca apparente dei fatti ma annuncia un altro Fatto, che sfugge all’indagine razionale ma è la premessa che cambia il volto della storia. È questa la fede che oggi chiediamo.



Briciole di Vangelo

di don Silvio Longobardi

s.longobardi@puntofamiglia.net

“Tutti da Te aspettano che tu dia loro il cibo in tempo opportuno”, dice il salmista. Il buon Dio non fa mancare il pane ai suoi figli. La Parola accompagna e sostiene il cammino della Chiesa, dona luce e forza a coloro che cercano la verità, indica la via della fedeltà. Ogni giorno risuona questa Parola. Ho voluto raccogliere qualche briciola di questo banchetto che rallegra il cuore per condividere con i fratelli la gioia della fede e la speranza del Vangelo.


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Silvio Longobardi

Silvio Longobardi, presbitero della Diocesi di Nocera Inferiore-Sarno, è l’ispiratore del movimento ecclesiale Fraternità di Emmaus. Esperto di pastorale familiare, da più di trent’anni accompagna coppie di sposi a vivere in pienezza la loro vocazione. Autore di numerose pubblicazioni di spiritualità coniugale, cura per il magazine Punto Famiglia la rubrica “Corrispondenza familiare”.

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