Briciole di Vangelo - Tempo di Pasqua

9 Aprile 2024

Nei momenti più impensati

Dal Vangelo secondo Giovanni (Gv 3,7-15)
In quel tempo, Gesù disse a Nicodèmo: «Non meravigliarti se ti ho detto: dovete nascere dall’alto. Il vento soffia dove vuole e ne senti la voce, ma non sai da dove viene né dove va: così è chiunque è nato dallo Spirito».
Gli replicò Nicodèmo: «Come può accadere questo?». Gli rispose Gesù: «Tu sei maestro di Israele e non conosci queste cose? In verità, in verità io ti dico: noi parliamo di ciò che sappiamo e testimoniamo ciò che abbiamo veduto; ma voi non accogliete la nostra testimonianza. Se vi ho parlato di cose della terra e non credete, come crederete se vi parlerò di cose del cielo? Nessuno è mai salito al cielo, se non colui che è disceso dal cielo, il Figlio dell’uomo. E come Mosè innalzò il serpente nel deserto, così bisogna che sia innalzato il Figlio dell’uomo, perché chiunque crede in lui abbia la vita eterna».

Il commento

Bisogna che sia innalzato il Figlio dell’uomo, perché chiunque crede in Lui, abbia la vita eterna” (3,14-15). Gesù consegna a Nicodemo parole misteriose che l’anziano membro del sinedrio fatica a comprendere. Una di queste riguarda la vicenda dei serpenti velenosi narrata nel libro dei Numeri (Nm 21, 4-10). Il Rabbì di Nazaret la rilegge come annuncio di quella storia salvifica che in Lui trova compimento. Nicodemo non può capire il senso di questo insegnamento. Noi invece sappiamo bene a chi e a cosa fanno riferimento queste parole e tuttavia… sono difficili da accogliere. Proviamo a spiegare. Nessuno vuole la croce e nessuno la chiede ma Gesù annuncia che la Croce è una teofania, cioè una manifestazione luminosa di Dio. In altre parole, Dio si nasconde negli eventi dolorosi. Questa strategia divina urta la nostra sensibilità. Noi vorremmo trovare Dio attorno alla tavola della comunione, gli chiediamo di rivestire di gioia la nostra vita. Il Vangelo, invece, invita a vedere nella croce la presenza di Dio. È un annuncio distante dalle nostre attese. Dio si presenta nei momenti più impensati, quando il dolore bussa alla porta, proprio allora accende una luce. Se ci chiudiamo nella delusione, non possiamo vedere la luce. Se invece, malgrado la debolezza, restiamo aperti alla grazia riceveremo il dono della vita. È questo l’annuncio che oggi risuona nel Vangelo: chi riconosce nel Crocifisso il Figlio di Dio, partecipa alla vita di Dio. Oggi vi invito a pregare così.>

Padre Santo,
Tu ci inviti a stare ai piedi della croce
con l’intima certezza di ricevere grazia abbondante.
Tu non prometti di allungare i giorni della vita
ma ci assicuri di riempire di vita i nostri giorni.
Non prometti di togliere le sofferenze
ma doni tutto l’amore di cui abbiamo bisogno
per affrontare i passaggi più dolorosi della vita.
La tua Parola ci affascina
ma non allontana tutte le paure.
Donaci di accogliere la croce come un dono
che purifica e risana le ferite più nascoste.
Amen.



Briciole di Vangelo

di don Silvio Longobardi

s.longobardi@puntofamiglia.net

“Tutti da Te aspettano che tu dia loro il cibo in tempo opportuno”, dice il salmista. Il buon Dio non fa mancare il pane ai suoi figli. La Parola accompagna e sostiene il cammino della Chiesa, dona luce e forza a coloro che cercano la verità, indica la via della fedeltà. Ogni giorno risuona questa Parola. Ho voluto raccogliere qualche briciola di questo banchetto che rallegra il cuore per condividere con i fratelli la gioia della fede e la speranza del Vangelo.


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Silvio Longobardi

Silvio Longobardi, presbitero della Diocesi di Nocera Inferiore-Sarno, è l’ispiratore del movimento ecclesiale Fraternità di Emmaus. Esperto di pastorale familiare, da più di trent’anni accompagna coppie di sposi a vivere in pienezza la loro vocazione. Autore di numerose pubblicazioni di spiritualità coniugale, cura per il magazine Punto Famiglia la rubrica “Corrispondenza familiare”.

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