CORRISPONDENZA FAMILIARE

Abbiamo invitato Gesù alle nozze. La parola ai giovani 

15 Aprile 2024

Qualche settimana fa, mi trovavo in Burkina Faso, ho ricevuto un messaggio da una coppia di fidanzati che mi ha chiesto di celebrare le nozze. Conosco Serena da quando era una bambina, è cresciuta nelle nostre comunità, lo studio e il lavoro l’hanno allontanata geograficamente ma il cuore è rimasto legato all’esperienza di fede che ha accompagnato gli anni dell’adolescenza. Ho risposto dando la mia più cordiale disponibilità, è una grazia per me accompagnare i giovani alla celebrazione nuziale. Accolgo con gioia ma… non conosco Marco, il fidanzato, e non so come si sono preparati alle nozze. Per questo ho consegnato loro una serie di considerazioni, è solo l’inizio di un dialogo che nelle prossime settimane potrà intensificarsi. 

Mia cara Serena, 

accolgo con gioia la bella notizia, la celebrazione nuziale rappresenta l’appuntamento decisivo della vita, tutti gli altri traguardi (compresi quelli legati alla professione) sono o dovrebbero essere di secondo livello. Sono contento che abbiate deciso di invitare anche Gesù alle vostre nozze, di questi tempi non è scontato perché tanti giovani pensano di bastare a sé stessi. Sono davvero felice di poter condividere questo evento e di sigillare il vostro con la benedizione di Dio. 

Dal momento che mi chiamate ad essere testimone delle vostre scelte, permettetemi di chiedervi alcune cose. Celebrare le nozze in chiesa significa scegliere di vivere l’avventura nuziale in compagnia di Gesù. Per alcuni la chiesa rende più suggestiva la cerimonia, penso e spero che per voi non sia così. È necessario perciò compiere fin d’ora quelle scelte che danno una più chiara impronta di fede. 

Il corso prematrimoniale è utile ma è solo la premessa, ciò che conta è il desiderio di rivestire di fede la vita nuziale in ogni suo aspetto, vi chiedo perciò di lasciarvi accompagnare da una coppia di sposi che ha fatto una scelta di fede e può aiutarvi a pensare e progettare il matrimonio nella luce del Vangelo. 

Leggi anche: “Io scelgo te”. La stagione ignorata del fidanzamento

Se volete che Gesù accompagni il vostro cammino coniugale, iniziate a incontrarlo più frequentemente. I luoghi per far amicizia con Lui sono diversi ma il primo e più importante è sicuramente quello della preghiera. Pregare infatti non significa recitare formule ma entrare in relazione con Lui. Qualche settimana fa ho pubblicato un volumetto sul Padre nostro, può esservi utile per imparare a stare dinanzi a Dio. 

Sono mesi speciali, mesi in cui la preparazione nuziale s’intreccia con il lavoro e tante altre cose. Correte il rischio di preparare il matrimonio ma non di prepararvi al matrimonio. La celebrazione nuziale è solo il primo passo di una grande avventura, quella di fare dell’amore un segno che parla di Dio. La stagione del fidanzamento non vi esonera da quel cammino tutto interiore che permette di dire un eccomi pieno e consapevole. Non sciupate questi mesi. 

Chiedo al Signore di accompagnare e benedire il vostro cammino e di farvi incontrare persone che possano farvi innamorare del Vangelo. Questa lettera può essere l’inizio di un dialogo. Spero di potervi incontrare quanto prima. Ti abbraccio. 

Don Silvio 


Caro Don,

grazie per la risposta e per la disponibilità. Siamo davvero felici di accogliere sia le sollecitazioni che le domande, non mi sono dilungata particolarmente nel primo messaggio proprio perché sono tante le cose da dirsi e spero di poterlo fare di persona quanto prima. 

Marco e io abbiamo scelto di invitare Gesù alle nostre nozze perché lo abbiamo invitato nelle nostre vite e nella nostra storia d’amore fin da subito, nonostante i nostri limiti. 

Non vogliamo mostrarci per ciò che non siamo ma essere il più possibile onesti e sinceri; entrambi abbiamo riconosciuto di essere stati nel tempo sia terreno fertile che sassoso, quello con i rovi. Ci impegneremo ad essere più docili. 

Effettivamente ci siamo resi conto che nonostante sia una coppia di sposi a guidarci nel corso prematrimoniale, è comunque un percorso troppo “sintetico”…ci aspettavamo di essere più testati, scrutati e guidati verso una maggiore consapevolezza. Ci siamo confrontati con Nausicaa e Antonio [una giovane coppia di sposi della nostra Fraternità, ndr], con cui condivideremo la Pasqua, che si erano già resi disponibili ad accompagnarci, così come Sara e Rosario che saranno i nostri testimoni. Non ti preoccupare, siamo accompagnati da amici fidati che hanno scelto di seguire il Signore. 

Nel ricambiare l’abbraccio, ti chiediamo quando pensi di tornare in Italia così da poterci organizzare per raggiungerti. Grazie!

Serena e Marco 


Post-fazione

Nei giorni della Pasqua ho incontrato Marco e Serena, ho ascoltato la loro storia, quella che ciascuno ha vissuto prima dell’innamoramento e quella che hanno vissuto insieme in questi anni. Ogni vicenda umana è un intreccio misterioso di gioie e dolori. Il di più resta custodito nel cuore. Ma c’è un particolare che posso e voglio condividere. Quando hanno iniziato a frequentarsi come amici (è bello quando l’amicizia precede la scoperta dell’amore) Marco non aveva ancora ricevuto il battesimo. Un giorno Serena, che non conosceva la sua situazione, gli dice quanto sarebbe bello intrecciare l’esperienza di fede con quella affettiva. Come un fulmine nella notte. Fu un colpo al cuore e al tempo stesso un appello, una provocazione di Dio. Marco decise di iniziare il catecumenato. L’amore per quella ragazza lo riportava a Dio. Non è un dettaglio marginale ma un passaggio significativo. 

Senza salire in cattedra, con la semplicità dei piccoli, questi giovani ci insegnano che fede e amore camminano insieme. La fede invita a vivere l’amore come un dono che viene dal Cielo e chiede di restare legati al Donatore. A partire da Dio e nella luce di Dio l’amore diventa il terreno fertile in cui la Parola germoglia e porta frutti. 




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Cari lettori di Punto Famiglia,
stiamo vivendo un tempo di prova e di preoccupazione riguardo il presente e il futuro. Questo virus è entrato prepotentemente nella nostra quotidianità e ci ha obbligati a rivedere i tempi del lavoro, delle amicizie, delle Celebrazioni. Insomma, ha rivoluzionato tutta la nostra vita e non sappiamo fin dove ci porterà e per quanto tempo. Ci fidiamo delle indicazioni che provengono dal Governo e dagli organi sanitari preposti ma nello stesso tempo manifestiamo con la nostra fede che “il Signore ci guiderà sempre” (cfr Is 58,11).

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Silvio Longobardi

Silvio Longobardi, presbitero della Diocesi di Nocera Inferiore-Sarno, è l’ispiratore del movimento ecclesiale Fraternità di Emmaus. Esperto di pastorale familiare, da più di trent’anni accompagna coppie di sposi a vivere in pienezza la loro vocazione. Autore di numerose pubblicazioni di spiritualità coniugale, cura per il magazine Punto Famiglia la rubrica “Corrispondenza familiare”.

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