BRICIOLE DI VANGELO

24 Maggio 2024

Anche le parole contano

Dal Vangelo secondo Marco (Mc 10,1-12)
In quel tempo, Gesù, partito da Cafàrnao, venne nella regione della Giudea e al di là del fiume Giordano. La folla accorse di nuovo a lui e di nuovo egli insegnava loro, come era solito fare.
Alcuni farisei si avvicinarono e, per metterlo alla prova, gli domandavano se è lecito a un marito ripudiare la propria moglie. Ma egli rispose loro: «Che cosa vi ha ordinato Mosè?». Dissero: «Mosè ha permesso di scrivere un atto di ripudio e di ripudiarla».
Gesù disse loro: «Per la durezza del vostro cuore egli scrisse per voi questa norma. Ma dall’inizio della creazione [Dio] li fece maschio e femmina; per questo l’uomo lascerà suo padre e sua madre e si unirà a sua moglie e i due diventeranno una carne sola. Così non sono più due, ma una sola carne. Dunque l’uomo non divida quello che Dio ha congiunto».
A casa, i discepoli lo interrogavano di nuovo su questo argomento. E disse loro: «Chi ripudia la propria moglie e ne sposa un’altra, commette adulterio verso di lei; e se lei, ripudiato il marito, ne sposa un altro, commette adulterio».

Il commento

Partito di là, venne nella regione della Giudea…” (10,1). Il brano evangelico è preceduto da un’introduzione che non ha solo un carattere geografico ma indica un passaggio definitivo: Gesù lascia la Galilea e si reca in Giudea e rimarrà in quella regione fino alla passione. Il passaggio geografico rappresenta una tappa decisiva della missione salvifica. In questo brano Gesù appare nelle vesti del Maestro. Sappiamo che la rivelazione è fatta di gesti e parole ma noi ci soffermiamo più facilmente sui gesti di guarigione, quelli che manifestano la carità di Dio. È necessario dare il giusto peso anche alle parole perché la dottrina di Gesù non si riduce ad un astratto pensiero filosofico ma comunica la verità di Dio, quella che mostra l’uomo nella sua piena dignità.

È questa la cornice della pagina evangelica. I farisei lo interpellano in quanto Rabbì e chiedono la sua opinione circa il ripudio. Una questione molto dibattuta in quell’epoca. L’evangelista annota che si tratta di una domanda piuttosto tendenziosa (10,2). Gesù risponde con un’altra domanda – “Cosa vi ha ordinato Mosè?” (10,3) – che costringe i farisei a uscire allo scoperto. Stando alla tradizione, infatti, Mosè è l’autore di tutto il Pentateuco, cioè i primi cinque libri della Bibbia. La risposta fa riferimento unicamente alla norma presente nel libro del Deuteronomio (Dt 24, 1-4). Gesù invece richiama la Genesi, anch’essa attribuita a Mosè. In questo modo annuncia che l’ideale normativo del matrimonio prevede una stabile unione tra l’uomo e la donna. Il Rabbì di Nazaret chiede dunque di tornare alle origini (10, 7-8). Il Deuteronomio è successivo e rappresenta una interpretazione dettata dalla situazione storica. È questa la verità che Dio consegna al suo popolo. Una verità affascinante, un ideale che diventa possibile. L’umanità infatti sta per entrare nel tempo della nuova alleanza, quella in cui lo Spirito Santo dona all’uomo e alla donna di amarsi fino alla fine, malgrado la fragilità che accompagna ogni realtà umana.



Briciole di Vangelo

di don Silvio Longobardi

s.longobardi@puntofamiglia.net

“Tutti da Te aspettano che tu dia loro il cibo in tempo opportuno”, dice il salmista. Il buon Dio non fa mancare il pane ai suoi figli. La Parola accompagna e sostiene il cammino della Chiesa, dona luce e forza a coloro che cercano la verità, indica la via della fedeltà. Ogni giorno risuona questa Parola. Ho voluto raccogliere qualche briciola di questo banchetto che rallegra il cuore per condividere con i fratelli la gioia della fede e la speranza del Vangelo.


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Silvio Longobardi

Silvio Longobardi, presbitero della Diocesi di Nocera Inferiore-Sarno, è l’ispiratore del movimento ecclesiale Fraternità di Emmaus. Esperto di pastorale familiare, da più di trent’anni accompagna coppie di sposi a vivere in pienezza la loro vocazione. Autore di numerose pubblicazioni di spiritualità coniugale, cura per il magazine Punto Famiglia la rubrica “Corrispondenza familiare”.

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