BRICIOLE DI VANGELO

25 Maggio 2024

Meno di niente

Dal Vangelo secondo Marco (Mc 10,13-16)
In quel tempo, presentavano a Gesù dei bambini perché li toccasse, ma i discepoli li rimproverarono.
Gesù, al vedere questo, s’indignò e disse loro: «Lasciate che i bambini vengano a me, non glielo impedite: a chi è come loro infatti appartiene il regno di Dio. In verità io vi dico: chi non accoglie il regno di Dio come lo accoglie un bambino, non entrerà in esso».
E, prendendoli tra le braccia, li benediceva, ponendo le mani su di loro.

Il commento

Gli presentavano dei bambini perché li toccasse, ma i discepoli li rimproverarono” (10,13). Per leggere correttamente questo brano, dobbiamo inserirlo nel suo contesto. In questa sezione, che introduce il ministero in Giudea, l’evangelista ha raccolto una serie di episodi che hanno come filo conduttore le esigenze della sequela. Essere discepoli significa assumere un determinato stile di vita e compiere quelle scelte che rispecchiano fedelmente la parola che Gesù ha annunciato e testimoniato. Con la docilità dei bambini, il discepolo si lascia guidare dal Vangelo. In questa cornice la scena dei bambini diventa un annuncio della fede che ogni discepolo deve acquisire.

“al vedere questo, s’indignò (10,14). La reazione di Gesù sembra spropositata rispetto ai fatti. Tanto più se il verbo [aganaktéô] viene inteso come una totale disapprovazione del comportamento dei discepoli. Non si tratta solo di provare dispiacere ma di una vera e propria collera, come se quel comportamento fosse incompatibile con quello stile che Egli vive e cerca di comunicare ai discepoli. Qui è in gioco non semplicemente un atteggiamento sociale ma la fede. La fede è sempre in gioco! Ed è la fede che deve determinare le scelte e i comportamenti. In questo caso Gesù invita i discepoli ad accogliere tutti: “non glielo impedite” (14,14). È una parola forte, ricorda che nella Chiesa tutti hanno diritto di trovare accoglienza perché tutti hanno diritto di incontrare Gesù. Per dare il buon esempio, questo breve racconto si conclude così: “prendendoli tra le braccia, li benediceva, imponendo le mani su di loro” (10,16). Un’icona eloquente di come Gesù si mette in gioco, non solo accoglie e dona il suo tempo ai piccoli, ma riveste di affetto quell’incontro. È questa l’immagine della Chiesa. Quando dunque accogliamo gli esclusi della società, quelli che non contano e non hanno potere, stiamo esattamente facendo quello che Gesù chiede. Questo criterio vale anche per quei piccoli bambini ancora nascosti nel grembo materno che, agli occhi dei sapienti di questo mondo, valgono meno di niente.



Briciole di Vangelo

di don Silvio Longobardi

s.longobardi@puntofamiglia.net

“Tutti da Te aspettano che tu dia loro il cibo in tempo opportuno”, dice il salmista. Il buon Dio non fa mancare il pane ai suoi figli. La Parola accompagna e sostiene il cammino della Chiesa, dona luce e forza a coloro che cercano la verità, indica la via della fedeltà. Ogni giorno risuona questa Parola. Ho voluto raccogliere qualche briciola di questo banchetto che rallegra il cuore per condividere con i fratelli la gioia della fede e la speranza del Vangelo.


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Silvio Longobardi

Silvio Longobardi, presbitero della Diocesi di Nocera Inferiore-Sarno, è l’ispiratore del movimento ecclesiale Fraternità di Emmaus. Esperto di pastorale familiare, da più di trent’anni accompagna coppie di sposi a vivere in pienezza la loro vocazione. Autore di numerose pubblicazioni di spiritualità coniugale, cura per il magazine Punto Famiglia la rubrica “Corrispondenza familiare”.

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