BRICIOLE DI VANGELO

28 Maggio 2024

Primi o ultimi, non importa

Dal Vangelo secondo Marco (Mc 10,28-31)
In quel tempo, Pietro prese a dire a Gesù: «Ecco, noi abbiamo lasciato tutto e ti abbiamo seguito».
Gesù gli rispose: «In verità io vi dico: non c’è nessuno che abbia lasciato casa o fratelli o sorelle o madre o padre o figli o campi per causa mia e per causa del Vangelo, che non riceva già ora, in questo tempo, cento volte tanto in case e fratelli e sorelle e madri e figli e campi, insieme a persecuzioni, e la vita eterna nel tempo che verrà. Molti dei primi saranno ultimi e gli ultimi saranno primi».

Il commento

Molti dei primi saranno ultimi e gli ultimi saranno primi” (10,31). La conclusione è molto interessante. Teniamo conto che il verbo è al futuro. Un dettaglio non marginale. Molti di quelli che oggi occupano i primi posti, quando verrà il tempo del giudizio scopriranno di essere ultimi. Al contrario, quei cristiani che, in nome e a causa della fede, vengono emarginati dal potere culturale e politico, verranno messi al primo posto. Gesù sembra dire ai discepoli: “Non abbiate paura di essere considerati ultimi: voi siete i primi nel cuore di Dio anche se questo oggi non appare. Non lasciatevi imprigionare dai giudizi del mondo, il mondo cerca quello che brilla ma non tutto quello che brilla è veramente luce”. La saggezza del Vangelo ci rende più scaltri. Primi e ultimi fanno parte di una scala sociale o ecclesiale. Non importa se occupiamo un gradino più basso o più alto. A noi basta sapere di appartenere a Dio. Nient’altro che questo. Ciò che conta è sapere di essere figli di un Padre buono che, quando tutto finisce, ci darà la veste che spetta ai vincitori.

Dio non guarda il vestito che indossiamo, Lui non sa che farsene dei red carpet di questo mondo. Dio guarda il cuore e vede se abbiamo vissuto con la coscienza di essere figli. Non importa se il mondo ci considera ingenui e forse anche un po’ folli. La solitudine del monastero non impedisce a Teresa di Lisieux di ascoltare le voci del mondo, molti pensano che la vita monastica sia inutile e dicono: “Cessate il vostro canto, / e vita e profumi non sprecate più! / Sappiate farne un uso intelligente!”. La Santa risponde: “Amarti, Gesù, che perdita feconda!” (Vivere d’amore, P 17,13). Sulle orme dei santi, impariamo a misurare la vita con la volontà di Dio. E insegniamo ai giovani che questo è il segreto della felicità. Quanti hanno lasciato tutto, anche una promettente carriera nei diversi ambiti della vita sociale, per vivere all’ombra di un monastero o dedicarsi ai più poveri! Non importa il posto che occupiamo, ciò che conta è stare nel cuore di Dio.



Briciole di Vangelo

di don Silvio Longobardi

s.longobardi@puntofamiglia.net

“Tutti da Te aspettano che tu dia loro il cibo in tempo opportuno”, dice il salmista. Il buon Dio non fa mancare il pane ai suoi figli. La Parola accompagna e sostiene il cammino della Chiesa, dona luce e forza a coloro che cercano la verità, indica la via della fedeltà. Ogni giorno risuona questa Parola. Ho voluto raccogliere qualche briciola di questo banchetto che rallegra il cuore per condividere con i fratelli la gioia della fede e la speranza del Vangelo.


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Silvio Longobardi

Silvio Longobardi, presbitero della Diocesi di Nocera Inferiore-Sarno, è l’ispiratore del movimento ecclesiale Fraternità di Emmaus. Esperto di pastorale familiare, da più di trent’anni accompagna coppie di sposi a vivere in pienezza la loro vocazione. Autore di numerose pubblicazioni di spiritualità coniugale, cura per il magazine Punto Famiglia la rubrica “Corrispondenza familiare”.

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