LA FEDE IN FAMIGLIA

Parlare di Dio e di fede ai figli. Abramo: l’uomo che lasciò tutto per riavere tutto

Foto derivata da: Credit: Abraham and the three angels. Colour lithograph by L. Gruner after N. Consoni after Raphael. Wellcome Collection. Source: Wellcome Collection.

di Angela De Tullio

Possiamo parlare ai nostri figli dei personaggi della Bibbia… Pensiamo ad Abramo, che si trova di fronte ad un bivio: continuare a vivere la sua vita come ha sempre fatto, restando nella sua “comfort zone”, oppure fidarsi della promessa di Dio e vedere a cosa lo porterà. Lui si è fidato. Cosa sta chiedendo a noi oggi Dio? In cosa ci viene chiesto di lasciare tutto… quindi di fidarci?

Chi sono i santi? Io spesso me lo sono chiesto. Figure mitologiche? Persone con i super poteri? Parliamo mai ai nostri figli dei santi e delle loro storie? Sono uomini e donne che esattamente

come noi, nella loro umanità, con le loro debolezze, Dio ha reso capaci di realizzare imprese giudicate impossibili. “La fede è la debolezza dell’uomo che diventa forza di Dio”. Non ricordo dove io abbia letto questa frase ma mi ha colpita moltissimo facendomi riflettere. “Tutti «siamo chiamati» alla santità”, lo ha ricordato papa Francesco in diverse occasioni e possiamo parlarne ai nostri figli con semplicità. Loro prendono le nostre parole molto seriamente ed esse diventano dei semi che negli anni potranno produrre frutti. Sicuramente crescendo avranno i loro idoli, prenderanno come punti di riferimento cantanti o campioni sportivi e perché non un santo oltre ai classici personaggi ricchi e famosi? 

Quando sono più piccoli, come abbiamo già detto, potrebbero dare un nome al loro angelo custode a cui rivolgersi nei momenti in cui si sentono in difficoltà, ad esempio. Crescendo potremmo decidere di parlargli del santo di cui portano il nome e dei santi dei luoghi che visitiamo durante le vacanze. A cosa serve parlare a noi e a loro della vita dei santi? 

Ci ricorda che ci vuole coraggio per vivere la santità, coraggio di andare controcorrente, di fare scelte diverse. Il coraggio di essere felici delle cose che abbiamo e il coraggio di sorridere nonostante tutto. Questo è il messaggio fondamentale da trasmettere, senza grandi parole.

I vari personaggi biblici di cui abbiamo parlato nelle storie precedenti, sono per noi esempi di fede concreti e ci vengono in aiuto. Dopo aver parlato di Mosè, farò un passo indietro per parlare di un personaggio importantissimo. Il Nuovo Testamento lo presenta come “Il grande patriarca dell’alleanza con Dio, Abramo, nostro padre nella fede”.

Dio sceglie Abramo, un uomo singolo, anziano, politeista, che stava in un altro territorio, promettendogli che lui sarebbe stato il capostipite di un popolo più numeroso delle stelle del cielo, più numeroso della sabbia del mare. Abbiamo capito bene, politeista!

Leggi anche: Trasmettere la fede ai figli: come la storia di Mosè parla a noi oggi? (puntofamiglia.net)

Ad Abramo Dio chiede di lasciare la propria terra, il proprio culto, i propri dèi, le proprie usanze, e dirigersi verso una terra nuova.

Lasciare le proprie certezze, mettersi a disposizione per costruire qualcosa di nuovo. Solo agendo così, Abramo potrà interpretare la missione ricevuta e ricevere ciò che Dio gli vuole dare. Abramo quindi si trova di fronte ad un bivio: continuare a vivere la sua vita come ha sempre fatto perché gli dà serenità restare in quella che oggi chiameremmo la sua “comfort zone”, pur accontentandosi di

quello che ha senza osare, oppure fidarsi di quella promessa e vedere a cosa lo porterà.

Cosa sta chiedendo a noi oggi Dio? Quali sono le certezze senza le quali ci sentiremmo persi? E quali di esse sono già venute a mancare facendoci tremare la terra sotto i piedi? C’è una terra nuova che Dio ha preparato per noi, dobbiamo solo fidarci di lui.

Ad esempio, sposarsi se si ha il desiderio di farlo, anche se non ci sono ancora tutte le certezze che vorremmo, accogliere un secondo figlio pur avendo paura del futuro incerto, questi sono solo esempi.

Abramo sognava una discendenza. Un figlio da sua moglie, Sara.

Non bastavano i servitori e i figli naturali generati da concubine, per una vera discendenza. Dio gli ha parlato di un figlio suo, dal quale avrebbe avuto origine una discendenza numerosissima, come le stelle del cielo e la sabbia del mare. 

Abramo è vecchio, sua moglie è sterile. La promessa di Dio fa sorridere Sara, che non ci crede.

Abramo invece la prende sul serio. Credere in Dio non vuol dire solo la disponibilità a cambiare vita, a “convertirsi”, ma anche la capacità di accettare cose che, umanamente parlando, sembrerebbero impossibili.

La discendenza di Abramo sono adesso tutti i popoli della terra.

Si è fidato di Dio e Lui ha mantenuto la promessa.

Nella seconda parte parleremo della prova durissima che Abramo dovrà superare, questa promessa sembrerà svanire. Davvero tutto ciò che l’onnipotenza di Dio e la fede di Abramo hanno costruito, potrebbe crollare?




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