Genitori e social media, la parola chiave è “realismo”

Come gestire i social? Quanti sono i genitori che si sono posti questa domanda almeno una volta? Gli atteggiamenti spaziano dalla paura all’ottimismo acritico, ma la risorsa giusta è solo una: usare i social media con sano realismo. Lo dice anche il New York Times.
Quello tra genitori e social media è un rapporto difficile, dove tendono a prevalere atteggiamenti estremi: da una parte rifiuto totale e paura e dall’altra ottimismo spesso acritico. L’atteggiamento giusto sarebbe invece quello di un sano realismo, che parta dal modo in cui noi per primi usiamo questi strumenti: con difficoltà, ammettiamolo, sia nel capire come trarne il meglio, sia nel disciplinarci e farne un utilizzo moderato. Da questa premessa risulterebbe molto più facile individuare le principali difficoltà che anche i bambini e i ragazzi devono affrontare ed essere realmente di aiuto nel loro percorso alla scoperta del mondo digitale, senza paura di porre troppi limiti o regole.
Alcune notizie di quest’ultimo periodo giustificano del resto un atteggiamento più che prudente. Il Wall Street Journal ha pubblicato una serie di documenti interni di Facebook (proprietaria di Instagram), secondo i quali l’azienda sarebbe stata al corrente dei possibili problemi causati dall’uso di Instagram, in particolare il 32% delle adolescenti che si sentono male nel proprio corpo stanno molto peggio usando il social e in generale l’immagine corporea peggiora per una ragazza su tre che utilizza l’app. Inoltre tra i giovani che hanno riferito pensieri suicidi il 13% degli utenti britannici e il 6% di quelli americani avrebbero ricondotto il desiderio di uccidersi proprio all’utilizzo dei social delle foto. Negli Usa la pubblicazione ha scatenato un dibattito molto acceso e tra l’altro ha avuto come immediata conseguenza quella di indurre Facebook a bloccare il progetto di Instagram Kids, una versione del social per ragazzini sotto i 13 anni, cui stava lavorando da alcuni mesi.
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L’effetto di tali notizie non dovrebbe essere quello di spaventare ancora di più i genitori presentando i social media come un mondo irto di pericoli e da cui stare alla larga. Piuttosto, sono la conferma che si tratta di un ambiente difficile, che richiede cautele e gradualità nell’accesso. A darci una mano interviene l’autorevole New York Times, che in un articolo uscito proprio in questi giorni prende sul serio le inquietudini dei genitori e offre alcuni consigli, improntati proprio a quel realismo, oggi quanto mai necessario. Si tratta di indicazioni che chi legge questa rubrica abitualmente ben conosce, ma che può essere utile riprendere e farne anche oggetto di vostri interventi e discussioni. Eccoli:
1) Non andare da “zero a 100”.
Piuttosto che dare a tuo figlio uno smartphone e lasciargli scaricare tutti i social che vuole, comincia con i messaggi al migliore amico o a un cugino su un dispositivo familiare condiviso.
2) Niente social sotto i 13 anni. Il Children’s Online Privacy Act (la legislazione americana che tutela la privacy dei minori) vieta alle aziende di raccogliere dati online da bambini di età inferiore a 13 anni.
3) Stabilisci limiti di tempo. Quando decidi che i tuoi figli sono pronti per avere il proprio smartphone, non lasciarglielo 24 ore su 24, 7 giorni su 7. Rimuovi telefoni, tablet o altri dispositivi elettronici dalla camera da letto di tuo figlio di notte, e di giorno imposta altri limiti di tempo.
4) Considera la possibilità di un telefono che non si colleghi a internet.
5) Aiuta i tuoi ragazzi a capire e curare il loro feed sui social. Parla con loro dei profili che seguono.
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