Dio si rivela come Amore e nell’Amore: una rilettura del Prologo di Giovanni
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Se Dio si autocomunica all’uomo e lo fa con un linguaggio a noi comprensibile, forse oggi è necessario semplificare questo messaggio per renderlo accessibile nella sua essenzialità. Proviamoci con uno dei testi più noti e più “difficili” del Nuovo Testamento, il Prologo di Giovanni.
Come affermano da sempre gli esegeti “tradurre è sempre un po’ tradire”, ecco forse perché oggi, con la nostra lingua sempre più impoverita nell’uso corrente, si sente forte la perdita delle sfumature che si ri-velano nella Parola di Dio. Logos, Luce, Dio, tanto nel greco dei Vangeli quanto nell’ebraico dell’Antico Testamento portano dentro di sé un mondo… Ma se Dio si autocomunica all’uomo e lo fa con linguaggio a noi comprensibile (DV 2), forse oggi è tristemente necessario semplificare questo messaggio per renderlo accessibile nella sua essenzialità. Proviamoci con uno dei testi più noti e più “difficili” del Nuovo Testamento, il Prologo di Giovanni (Gv 1,1-18): un trattato teologico in pochi versetti eppure, se andiamo al cuore del senso più profondo di Dio, forse riusciamo a renderlo agguantabile anche nella frenesia e liquidità della modernità. Proviamo a farlo proprio aggrappandoci al senso pieno di quell’ineffabile che chiunque si apra alla grazia dello Spirito, che opera ovunque e in tutti, è in grado di vivere nella sua esperienza: l’Amore. Non l’amore con la lettera minuscola, parola troppo spesso abusata e inflazionata, ma quell’agape che è esperienza mistica di pienezza incondizionata. Se Dio è l’Amore assoluto, pieno, totale, (e lo è); proviamo a rileggere il testo mettendo sempre la parola Amore al posto dei diversi attributi di Dio. Del resto Dio è Amore (Gv 1,1); proviamo dunque ad assumere questa Verità come criterio di traduzione. Una sola parola per raccontare l’indicibile, eppure l’indicibile si rivela a noi per farsi conoscere, per dirsi, e per darsi.
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Dal versetto 1 al versetto 4 e al versetto 14 “l’Amore” verrà usato in luogo del termine “Verbo”, del “Logos” e del pronome “Lui” ad esso riferito; dal versetto 4 al versetto 10 “l’Amore” verrà usato in luogo del termine “Luce”; al versetto 6 al versetto 13 e al versetto 18 si userà il termine “Amore” direttamente in luogo del termine “Dio”. Del resto è stato proprio Gesù a dirci che l’Amore è il comandamento più grande, o anche il solo comandamento (Mt 22, 34-40), proprio perché è nell’Amore che Dio si rivela e che l’uomo Lo accoglie.
«[1] In principio era l’Amore, l’Amore era presso Dio e l’Amore era Dio. [2] L’Amore era in principio presso Dio: [3] tutto è stato fatto per mezzo dell’Amore, e senza l’Amore niente è stato fatto di tutto ciò che esiste. [4] Nell’Amore era la vita e la vita era l’Amore degli uomini; [5] l’Amore splende nelle tenebre, ma le tenebre non l’hanno accolto. [6] Venne un uomo mandato da questo Amore e il suo nome era Giovanni. [7] Egli venne come testimone per rendere testimonianza all’Amore, perché tutti credessero per mezzo di lui. [8] Egli non era l’Amore, ma doveva render testimonianza all’Amore. [9] Veniva nel mondo l’Amore vero, quello che illumina ogni uomo. [10] Egli era nel mondo, e il mondo fu fatto per mezzo di lui, eppure il mondo non lo riconobbe. [11] Venne fra la sua gente, ma i suoi non l’hanno accolto. [12] A quanti però l’hanno accolto, ha dato potere di diventare figli di Dio: a quelli che credono nel suo nome, [13] i quali non da sangue, né da volere di carne, né da volere di uomo, ma dall’Amore sono stati generati. [14] E l’Amore si fece carne e venne ad abitare in mezzo a noi; e noi vedemmo la sua gloria, gloria come di unigenito dal Padre, pieno di grazia e di verità. [15] Giovanni gli rende testimonianza e grida: «Ecco l’uomo di cui io dissi: Colui che viene dopo di me mi è passato avanti, perché era prima di me». [16] Dalla sua pienezza noi tutti abbiamo ricevuto grazia su grazia. [17] Perché la legge fu data per mezzo di Mosè, la grazia e la verità vennero per mezzo di Gesù Cristo. [18] L’Amore nessuno l’ha mai visto: proprio il Figlio unigenito, che è nel seno del Padre, lui lo ha rivelato».
Dio è Amore. L’Amore che ha creato il mondo per dono di gratuità, è Amore che si è fatto uomo e dono pieno di Sé per sconfiggere la morte, le tenebre, e aprire ciascuno di noi alla Luce, all’Amore, quello vero, quello che è esperienza mistica dell’Emmanuele, del Dio in mezzo a noi (Is 7, 14; Mt 1,23). Ed è con Gesù che l’Amore, quello con la A maiuscola, si è fatto carne ed è venuto ad abitare in mezzo a noi (Gv 1, 14).
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