Vogliamo la pace e la cerchiamo difendendo le madri in gravidanza

gravidanza

La negatività, concreta e culturale, spesso imposta dalla società e dai media verso la gravidanza e la maternità, sono un ostacolo “all’empowerment” della donna-madre. Maternità e realizzazione sono spesso presentati come opposti. Non è così. I CAV lo sanno. Noi lo sappiamo e voglia gridarlo al mondo intero.

“Se vuoi la pace difendi la vita”, scriveva San Paolo VI in occasione della X Giornata per la Pace del 1° gennaio 1977. Nel 1979, in occasione del ritiro del premio Nobel per la pace, Santa Madre Teresa di Calcutta dichiarava “Oggi il più grande distruttore della pace è l’aborto”. Vogliamo la pace, scegliamo la pace. Lo facciamo difendendo la vita. Tra i venti di pace che soffiano per spazzare i venti di guerra sono da annoverare anche le Buone Prassi raccolte da FederVita Lombardia nell’ambito del progetto del MpV Italiano “Donne e bambini al centro”, finalizzato alla valorizzazione degli strumenti per la crescita delle donne madri.

FederVita Lombardia ha condiviso l’esito di un lavoro di raccolta di Buone Prassi (https://www.federvitalombardia.it/com_sta.php) delle attività dei Centri di Aiuto alla Vita – CAV relativamente all’empowerment della donna in gravidanza difficile o indesiderata. 

I Centri di Aiuto alla Vita sono tra le poche realtà associative che si occupano dell’empowerment della donna nella delicata situazione della gravidanza, momento in cui ogni mamma, anche non in difficoltà, vive un periodo unico, particolare, di cambiamento e quindi anche di fragilità. Proprio in questo periodo, oltre che in quello successivo della maternità, è messa in discussione dalla società l’autodeterminazione della donna madre. Non a caso nell’ambito lavorativo post Covid le più penalizzate dai tagli sono state proprio le donne con bambini. La negatività, concreta e culturale, spesso imposta dalla società e dai media, verso la gravidanza e la maternità, sono un ostacolo all’empowerment della donna-madre. Maternità e realizzazione sono spesso presentati come opposti. Non è così. I CAV lo sanno.

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L’azione dei CAV è volta a fare sì che la donna sia libera di poter vivere la gravidanza e la maternità con gioia, godendosi e godendo il proprio figlio/a, senza sensi di colpa, consapevole della ricchezza che ogni figlio porta alla società. FederVita Lombardia, in 9 mesi di lavoro, ha raccolto e rielaborato le Buone Prassi in atto realizzate o progettate, sia nel periodo 2018-2021, (con alcune eccezioni), valide per la crescita delle utenti. Hanno comunicato i servizi erogati 38 CAV su 57, ma che, con un totale di 5265 donne accolte e assistite, rappresentano l’83% delle donne che nel 2020 sono state seguite dai CAV di FederVita Lombardia per un totale di 6304. Sono 171 le Buone prassi realizzate da questi 38 CAV per realizzare l’empowerment della donna.

“Si tratta di esperienze che MpV, CAV e Case d’Accoglienza hanno introdotto al fine di aiutare ogni mamma a “camminare con le proprie gambe”, a (ri)scoprire il suo potenziale, a (ri)trovare la sua autostima, senza lasciarla sola, costruendo intorno a lei relazioni amicali e sociali necessarie per gli equilibri di vita e per affrontare le difficoltà quotidiane” ha precisato la dr.ssa Donata Magnoni, pediatra, Coordinatrice per la Lombardia del progetto “Donne e bambini al centro”, membro del Consiglio Direttivo di FederVita Lombardia e Responsabile CAV di Varese. Le attività sono state sinteticamente raccolte in 6 aree: Sostegno formazione e Sostegno ricerca lavoro; Sostegno ricerca abitazione; Welfare per gestante –madre; Promozione allattamento al seno; Sostegno alla genitorialità; Collaborazione con enti pubblici, terzo settore, aziende e privati. La peculiarità della loro azione sta non tanto nel cosa viene fatto ma nel come viene fatto: il servizio che viene offerto, dal più semplice al più qualificato, potrà anche non essere risolutivo, ma se avrà in sé la risorsa “del prendersi cura, del valorizzare e del condividere” sarà in grado di generare quelle risorse personali che rendono attuabili anche progetti impegnativi.
Al termine del lavoro di raccolta, sono state selezionate alcune esperienze di CAV delle diverse provincie lombarde ritenute più significative, tra cui: il bio-orto Sociale Seminiamo Insieme di Desenzano del Garda (BS), le Comunità Energetiche di Lodi, il Baby Pit Stop di Mantova, il Progetto Nutrire la sua crescita del milanese CAV Mangiagalli, il Progetto Tata di Morbegno (SO), Non Sei Sola di Varese, la Colazione con le mamme di Vimercate (MB), le Baby mamme del CAV Ambrosiano di Milano,  il Centro Risorse Donna di Crema, le Piccole Mamme di Como, la Convenzione Asili Nido di Bergamo.




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