Tra la guerra e il Covid… il gender prosegue indisturbato

Le Scuole Medie nel mirino della propaganda gender. Nell’ultimo mese in Sardegna e a Milano sono almeno due gli istituti in cui sono stati organizzati incontri con associazioni LGBTQ. Obiettivo? Abbattere ogni discriminazione, indottrinando i ragazzi.
«Stamattina è iniziato di nuovo il nostro percorso scolastico sul rispetto delle differenze. Finalmente è stato in presenza! Al Canopoleno abbiamo incontrato una classe terza delle medie con le loro insegnanti». A dirlo il Movimento Omosessuale Sardo sulla sua pagina Facebook, che lo scorso 16 marzo, ha annunciato la ripresa delle lezioni sul “gender fluid” in una scuola sarda, in particolare nella classe terza media (sezione C) del Convitto Nazionale Canopoleno di Sassari.
E sempre grazie alla pagina Facebook del Gruppo Scuola, scopriamo che lo scorso 19 marzo all’ITSOS Albe Steiner e all’Istituto Comprensivo Statale “Ermanno Olmi”, l’Arcigay, questa volta, ha organizzato un incontro in perfetto stile indottrinamento.
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Niente di nuovo sotto il sole, ma come mai questo tipo di iniziative vengono pubblicizzate sui social soltanto dopo essere avvenute e mai prima? Non sarà per caso che si vuole evitare qualsiasi protesta o qualsiasi voce contraria – soprattutto da parte di genitori e addetti ai lavori – che potrebbero portare alla sospensione o al rinvio di queste stesse iniziativa.
Nel caos generale provocato da guerra e Covid il gender prosegue indisturbato la sua avanzata soprattutto nelle scuole. Genitori e educatori attenzione: se è giusto (e dico se) non fare riferimento all’orientamento religioso in classe, perché dovrebbe essere ammessa qualsiasi forma di propaganda culturale o ideologica?
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