SACRAMENTO DEL MATRIMONIO

“È Gesù che mi ama attraverso mio marito”: storia di una ragazza disturbata dal demonio

Lucia è una ragazza vessata dal demonio da dieci anni, sposata da sei. Sa che mi occupo di temi inerenti alla famiglia, per questo mi concede preziose confidenze: “Perché la mia sofferenza non vada sprecata, vorrei che tante persone beneficiassero di ciò che sto capendo grazie a questa prova”. Ecco cosa mi ha raccontato sul suo disturbo e sul rapporto tra lei e il marito…

Qualche giorno fa, un sacerdote, durante l’omelia, commentava un passo del Vangelo riguardante una persona indemoniata. Il don, con un coraggio quasi inaudito, ha preso a dire: “La Chiesa non può giustificare sempre questi fenomeni descritti nel Vangelo con l’epilessia, con disturbi psicologici e psichiatrici. Il male esiste! Ed è personale”. “Voglio tanto bene ai miei fratelli sacerdoti – ha continuato – ma quando negano il demonio, non fanno un servizio ai fedeli. Forse tanti biblisti hanno paura di dire la verità e cercano altre spiegazioni più accettabili dal mondo, ma non va bene! Passiamo per medievali? Non importa! Io ho avuto a che fare con il demonio… e non voglio tacere. Solo Gesù ha il potere di sottomettere il demonio. Solo lui! ‘Taci ed esci’ e il demonio obbedisce”.

Mentre lo ascoltavo, pensavo a Lucia (nome di fantasia), una donna vessata dal demonio da dieci anni, di cui vi ho già parlato e dalla quale sto imparando moltissimo. Lucia sa che mi occupo di temi inerenti alla famiglia e talvolta mi concede preziose confidenze: “Perché la mia sofferenza non vada sprecata, vorrei che tante persone beneficiassero di ciò che sto capendo grazie a questa prova”. Ecco cosa mi ha raccontato ultimamente:

Ci sono dei momenti della giornata in cui avverto la presenza del demonio più forte. Sento come degli spilli, conficcati sulla schiena, che mi procurano un bruciore forte, ma è un bruciore puramente spirituale. Non è un problema fisico. – specifica, anticipando obiezioni più che lecite – So distinguere tra le due cose. Perché questo fastidio è accompagnato dagli occhi che vanno all’insù in modo innaturale – capita a molti indemoniati -, da un’angoscia mortale immotivata, che arriva all’improvviso, e da una negatività che non mi appartiene. Mi sento come soffocare dentro a una cappa nera, così, senza apparente motivo. È un buio disumano. In quei momenti, nulla sembra più avere senso, – spiega – mi passa la voglia di fare qualunque cosa e starei solo sul letto (anche se fisicamente sto benissimo!), perché è così che ci vuole il diavolo: immobilizzati, dunque non operanti nella carità, dunque innocui per lui. E, soprattutto, ci vuole infelici, come è lui. 

Sono i cosiddetti “assalti”, come li chiamava Padre Amorth, che noi vessati sperimentiamo spesso. Il dolore emotivo e fisico allora si allevia solo con Gesù (mi aiuta pregarlo, ricevere la comunione o semplicemente appoggiare un crocifisso nel punto da cui si irradia il dolore. Se mi rivolgo ai santi è sempre perché intercedano presso di Lui).

Leggi anche: Il valore esorcistico del Matrimonio (puntofamiglia.net)

Può essere difficile crederle. Lucia lo sa e aggiunge: 

Qualcuno potrebbe pensare che io sia un caso psichiatrico, ma non ho alcuna diagnosi di disturbi mentali, anzi, lo specialista da cui sono stata ha detto che sono perfettamente lucida e che non appaiono segni di instabilità. Ciò che vivo è, al massimo, undisagio interiore”. Nessuna malattia, insomma… – fa una pausa – un disagio interiore che si allevia solo alla presenza di Gesù. Proprio come succedeva agli indemoniati del Vangelo… Un caso? Dovete sapere che ho avuto una nonna satanista, la quale non ha mai accettato il distacco di mia madre da quel mondo e che era solita – mamma ne è stata testimone oculare – operare malefici e invocare la maledizione del demonio con gli altri membri della setta.

Lucia fa un sospiro. Tante volte ha visto paragonare il suo male a una malattia mentale, quando diverse sono le cause, diversi i sintomi, diverse le cure. 

La cosa che voglio dirvi ora, però, – riprende – la scoperta più sensazionale che ho fatto, è che quel fastidio si allevia anche se mi accarezza mio marito. Se appoggia la sua mano su di me e prega per me avverto un tremore su tutto il corpo. Poi sto meglio. Come quando un sacerdote mi benedice… Insomma, mio marito, per il demonio, è segno della presenza di Gesù come lo è un sacerdote. Ho scoperto la potenza del sacramento del matrimonio: è Gesù ad amarmi attraverso mio marito! È Gesù ad accudirmi, ad accarezzarmi, a farmi forza, ad alleviare la mia croce attraverso di lui. Che spettacolo: noi sposi in Cristo siamo davvero tramite di un amore più grande di noi!

Ma perché la guarigione non arriva, nonostante questa fede e queste cure? Lucia racconta: 

Una volta sono andata in pellegrinaggio a Lucca, da santa Gemma Galgani. Era il 2014 e i disturbi si erano manifestati con prepotenza da un anno e mezzo. Ero solo fidanzata con Gioele, allora, e lui era stanco di vedermi soffrire. Così, mi ha portato da santa Gemma, che ha tanto combattuto il demonio, per chiedere la grazia della guarigione. Siamo entrati in chiesa pieni di fiducia, certi che saremmo stati ascoltati e, se fosse stata volontà di Dio, esauditi. Ci siamo inginocchiati davanti alla tomba e abbiamo chiesto il miracolo: che il demonio se ne andasse per sempre da me. Proprio in quel momento, lo ricordo come se fosse ieri, ho sentito nel cuore che Dio non era felice di vedermi così, ma mi avrebbe dato tutta la grazia necessaria per sopportare. Dovevo avere pazienza: avevo ancora tante cose da imparare. E, se mi fossi fidata, avrei visto tanto bene nascere da quel male.

Già mi sembrava di aver imparato tanto e di aver tratto tanto bene! Che altro c’era? Non lo sapevo, ma sono uscita serena da quella chiesa: tutto era nelle mani e sotto il controllo di Dio. Sposandomi, due anni dopo, ho capito che c’era una cosa fondamentale da comprendere ancora: il valore del sacramento del matrimonio. Penso che mio marito sia l’uomo migliore che potessi incontrare sulla faccia della terra, ma è da quando siamo sposati che il demonio reagisce sentendo le sue mani come fossero le mani del sacerdote… Prima non succedeva. Questo mi ha dato la conferma che il matrimonio è una vera consacrazione. Ora vorrei gridarlo al mondo intero: non sposatevi ‘da soli’, non sposatevi ‘tanto per’: con Gesù è proprio un’altra cosa! 

Ma quindi… basta stare col proprio marito per lottare contro il demonio? Lucia è chiara su questo:

Ciò che ho appena detto, ovviamente, non esclude la necessità di prendere esorcismi, di ricevere gli altri sacramenti, di pregare. Se ho capito una cosa è che la vita di fede, il matrimonio e la vita ecclesiale vanno di pari passo. Se restiamo in grazia di Dio, solo così, possiamo vedere il sacramento del matrimonio in atto.

Lucia non nega il dolore che il disturbo le causa, ma conclude la sua confidenza con un messaggio di 

speranza: 
Non so quando sarò liberata del tutto. Succederà; se non altro in Paradiso! – sorride – ma già vedo tanti frutti, nati da questa croce, proprio come ho sentito nel cuore quando sono stata in visita da santa Gemma. E sono certa che non sono ancora finiti…




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Cecilia Galatolo

Cecilia Galatolo, nata ad Ancona il 17 aprile 1992, è sposata e madre di due bambini. Collabora con l'editore Mimep Docete. È autrice di vari libri, tra cui "Sei nato originale non vivere da fotocopia" (dedicato al Beato Carlo Acutis). In particolare, si occupa di raccontare attraverso dei romanzi le storie dei santi. L'ultimo è "Amando scoprirai la tua strada", in cui emerge la storia della futura beata Sandra Sabattini. Ricercatrice per il gruppo di ricerca internazionale Family and Media, collabora anche con il settimanale della Diocesi di Jesi, col portale Korazym e Radio Giovani Arcobaleno. Attualmente cura per Punto Famiglia una rubrica sulla sessualità innestata nella vocazione cristiana del matrimonio.

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