Il vero piacere lo provi se ami: parola di una sessuologa

coppia

Il vero piacere è frutto di una relazione: a spiegarlo è la sessuologa Nicoletta Musso. Quando uno si gioca tutto, lì gusta davvero l’intimità: “Fare l’amore ha tanti significati. – afferma – C’è l’aspetto ludico, ci piace, ma non solo raggiungere l’orgasmo, ci piace proprio stare insieme. È un aspetto che racconta la nostra storia, siamo noi che camminiamo, è la nostra relazione che cresce”.

Trovare la propria vocazione è questione di fortuna? Più volte, su questo Magazine, ci siamo detti che la risposta è no. 

Bisogna essere santi e impeccabili per sposarsi e avere un matrimonio felice? Bisogna essere belli come i modelli delle riviste?

Ovviamente no: per usare un’espressione simpatica ed eloquente di don Fabio Rosini (noto sacerdote romano), alla fine… siamo tutti dei “poveracci”.

Dunque, non è un problema di perfezione spirituale o di forma fisica: è questione di chiedere la propria vocazione ad un Altro (Dio) e di avere gli strumenti giusti. Il punto, poi, dopo aver individuato l’uomo o la donna con cui pensiamo possa esserci futuro, è voler fare un cammino, lavorare sui nuclei di morte, mettersi in discussione.

Solo se si è camminato fino al punto di poter dire: “Ti accolgo per tutta la vita”, allora si può davvero fare l’amore, nel vero senso della parola.

“Chi fa l’amore con te deve custodirti e per custodirti ti deve conoscere. – spiega la sessuologa Nicoletta Musso – L’intimità è la cassa armonica degli orgasmi. Più si cresce nell’intimità della coppia, più la sessualità cresce. Abbiamo l’idea che all’inizio è fuoco e fiamme, poi questo fuoco si affievolisce… E invece no, se la relazione cresce, dopo è fuoco e fiamme ancora di più”. 

Nicoletta Musso, moglie, madre di cinque figli, sessuologa e consulente famigliare, sostiene: “Chi si ama si dona, chi non si ama si svende”.

Se si vivono relazioni ambigue, insoddisfacenti, se si accettano violenze psicologiche, di fondo c’è una mancanza di autostima e/o una grande immaturità affettiva.

Bisogna prenderci cura della nostra affettività. Si può essere ricchi, poveri, “strafichi” … ma quello che cambia davvero la vita è essere risolti affettivamente. C’è in gioco la felicità vera.

Il vero piacere sessuale (che non c’entra nulla con il sesso occasionale) nasce dall’intimità che si crea in una relazione sana.

Per entrare nella vita di coppia è centrale volersi almeno un po’ bene: è importante custodirsi, è il lavoro di una vita, si costruisce piano piano, ma bisogna iniziare.

Una domanda importante da farsi in una relazione è questa: chi sta accanto a me, custodisce la mia autostima?

Leggi anche: “Sappiamo cosa significa vivere male l’intimità sessuale”: il racconto di due coniugi risorti (puntofamiglia.net)

Se finisci in una relazione disfunzionale, che ti fa soffrire, è perché pensi: “Il convento passa questo”, “Gli uomini sono tutti così”. Quindi ti accontenti. Ma in fondo al cuore sai che sei fatta per qualcosa di più grande e più bello.

Nicoletta Musso spiega che a volte si sta insieme in modo che “un po’ siamo coppia, un po’ non siamo coppia”. Quando le ragazze finiscono in situazioni così soffrono, perché dove non c’è chiarezza si sta male. Ecco cosa sostiene: “Andare a letto con un uomo, vivere una serata di sesso magari intensa, ma poi il giorno dopo al lavoro hai una bega al lavoro e non lo puoi chiamare perché lui non ti vuole bene, questa cosa fa male, perché tutti vogliamo condividere la vita”. Nessuno è felice di essere usato una sera ogni tanto…

Il vero piacere è frutto di una relazione. Su questo non ha dubbi, la Musso. Quando uno si gioca tutto, lì c’è il vero piacere sessuale. “Fare l’amore – aggiunge– ha tanti significati. C’è l’aspetto ludico, ci piace, ma non solo raggiungere l’orgasmo, ci piace proprio stare insieme. È un aspetto che racconta la nostra storia, siamo noi che camminiamo, è la nostra relazione che cresce, e poi… ultimo, non ultimo, è così che nascono i bambini. Ogni volta che leviamo via uno di questi pezzi fatichiamo. Ciò che mi consente di lasciarmi andare, di vivere una bella sessualità, di raggiungere l’orgasmo, è sicuramente il fatto che lo vivo con tutta me stessa, col mio corpo, ma anche con l’organo sessuale più importante che abbiamo: il cervello. È col corpo, con la mente, col cuore che possiamo vivere davvero la vita intima”. 




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Cecilia Galatolo

Cecilia Galatolo, nata ad Ancona il 17 aprile 1992, è sposata e madre di due bambini. Collabora con l'editore Mimep Docete. È autrice di vari libri, tra cui "Sei nato originale non vivere da fotocopia" (dedicato al Beato Carlo Acutis). In particolare, si occupa di raccontare attraverso dei romanzi le storie dei santi. L'ultimo è "Amando scoprirai la tua strada", in cui emerge la storia della futura beata Sandra Sabattini. Ricercatrice per il gruppo di ricerca internazionale Family and Media, collabora anche con il settimanale della Diocesi di Jesi, col portale Korazym e Radio Giovani Arcobaleno. Attualmente cura per Punto Famiglia una rubrica sulla sessualità innestata nella vocazione cristiana del matrimonio.

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