Papa Francesco avverte: “Il diavolo è un seduttore astuto, mai dialogare con lui”

Foto derivata da screenschot video https://www.youtube.com/watch?v=lfDgxpnhU2g - Vatican News

Papa Francesco, all’Udienza, ha parlato dell’azione del diavolo: “La Bibbia ci spiega che il male non inizia nell’uomo in modo clamoroso, quando un atto è ormai manifesto, ma il male incomincia molto prima, quando si comincia a intrattenersi con esso, a cullarlo nell’immaginazione, pensieri, finendo con l’essere irretiti dalle sue lusinghe”. 

Durante l’Udienza di mercoledì 27 dicembre, Papa Francesco ha voluto introdurre un ciclo di catechesi sul tema dei vizi e delle virtù. “Possiamo partire proprio dall’inizio della Bibbia, – ha esordito il pontefice, parlando ai fedeli giunti in Piazza San Pietro – là dove il libro della Genesi, attraverso il racconto dei progenitori, presenta la dinamica del male e della tentazione”.

Il Papa ha poi invitato a riflettere sull’immagine del Paradiso terreste: “Nel quadro idilliaco rappresentato dal giardino dell’Eden, compare un personaggio che diventa il simbolo della tentazione: il serpente, questo personaggio che seduce. Il serpente è un animale insidioso: si muove lentamente, strisciando sul terreno, e qualche volta non ti accorgi nemmeno della sua presenza – è silenzioso -, perché riesce a mimetizzarsi bene con l’ambiente e soprattutto questo è pericoloso”.

Poi ha proseguito: “Quando comincia a dialogare con Adamo ed Eva dimostra di essere anche un dialettico raffinato. Incomincia come si fa nei pettegolezzi cattivi, con una domanda maliziosa: «È vero che Dio ha detto: Non dovete mangiare di nessun albero del giardino?» (Gen 3,1)”. 

Il Santo Padre, riferendosi al demonio, ha sottolineato la sua capacità di inganno che si rivela in questo suo dialogare con i primi uomini: “La frase è falsa: Dio, in realtà, ha offerto all’uomo e alla donna tutti i frutti del giardino, tranne quelli di un albero preciso: l’albero della conoscenza del bene e del male”. E non si tratta di una proibizione che “vuole interdire all’uomo l’uso della ragione”, bensì di “una misura di sapienza”. Il Signore chiede all’uomo e alla donna di riconoscere il limite, di non sentirsi padroni di tutto. La superbia, infatti, è “l’inizio di tutti i mali”. 

“Dio – ha aggiunto il Papa – pone i progenitori come signori e custodi del creato, ma vuole preservarli dalla presunzione di onnipotenza, di farsi padroni del bene e del male, che è una tentazione”. “Adamo ed Eva non riuscirono ad opporsi alla tentazione del serpente. L’idea di un Dio non proprio buono, che voleva tenerli sottomessi, si insinuò nella loro mente: da qui il crollo di tutto”.

Attraverso questi racconti, “la Bibbia ci spiega che il male non inizia nell’uomo in modo clamoroso, quando un atto è ormai manifesto, ma il male incomincia molto primaquando si comincia a intrattenersi con esso, a cullarlo nell’immaginazione, pensieri, finendo con l’essere irretiti dalle sue lusinghe”. 

E allora da qui l’invito già ripetuto in molti interventi: “Con il diavolo, cari fratelli e sorelle, non si dialoga. Mai! Non si deve discutere mai. Gesù mai ha dialogato con il diavolo; lo ha cacciato via”. 

Gesù mostra la via: Egli “ha risposto con le parole della Sacra Scrittura, con la Parola di Dio”. 

Ha ribadito allora il Papa: “State attenti: il diavolo è un seduttore. Mai dialogare con lui, perché lui è più furbo di tutti noi e ce la farà pagare. Quando viene una tentazione, mai dialogare. Chiudere la porta, chiudere la finestra, chiudere il cuore”.

Non occorre dimenticare che il diavolo è astuto, ha “cercato di tentare Gesù con le citazioni bibliche, presentandosi come grande teologo”. Occorre stare attenti, dunque, “bisogna essere custodi del proprio cuore”. “Dobbiamo chiedere questa grazia di imparare a custodire il cuore”, perché “chi custodisce il proprio cuore, custodisce un tesoro”.




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