TESTIMONI DI FEDE

Carlo Acutis: “Davanti al sole ci si abbronza. Davanti all’Eucaristia si diventa santi!”

di Elisabetta Cafaro

Tante sono le persone che grazie a Carlo Acutis hanno trovato la fede, la consolazione e la pace. La sua fama si è diffusa in tutto il mondo. Papa Francesco lo ha presentato come modello giovanile di santità nell’era digitale. Oggi proponiamo dei pensieri scritti da alcuni liceali che hanno approfondito il messaggio di Carlo.

Spesso i giovani sognano di poter cambiare il mondo ed hanno tanti alti ideali che, purtroppo, si scontrano con la triste realtà di un’umanità sempre più lontana dai principi di giustizia, di verità e di libertà e dove Dio “fatica” ad emergere, Ma il Signore, che è il buon pastore, ci dona i Santi, esempi di carità e di amore, testimoni del fatto che nulla è impossibile a Dio

Ci chiediamo, anzi lo chiediamo a coloro che con la loro vita sono stati il “Vangelo vivente” se è possibile cambiare il mondo.

Carlo Acutis aveva capito che per cambiarlo bastavano piccoli gesti d’amore: lui che proveniva da una famiglia benestante non perdeva occasioni per condividere quello che aveva con i più bisognosi ed era sempre disponibile con chi aveva bisogno di una mano. Però, dove prendeva un ragazzo di soli quindici anni tutte queste energie? Fin da piccolo Carlo era innamorato di Gesù e trovava nella messa – non solo quella della domenica ma anche quotidiana – la forza per essere un esempio di amore, affrontando la vita senza lo stress di cui spesso, tanto e troppo, sentiamo parlare oggi, ma con tranquillità e fiducia in Dio. Carlo amava ripetere: “Davanti al sole ci si abbronza, ma davanti a Gesù Eucaristia si diventa santi”. 

Tante sono le persone che grazie a lui hanno trovato la fede, la consolazione e la pace, tanto che la sua fama di santità si è diffusa in tutto il mondo. Papa Francesco lo ha presentato come modello giovanile di santità nell’era digitale.

Il suo primo miracolo riconosciuto dalla Chiesa, che gli ha permesso di essere beatificato, è avvenuto in Brasile, dove un bambino affetto da una grave malattia al pancreas è guarito improvvisamente, dopo che era stata chiesta la sua intercessione. 

Come accolgono i ragazzi la figura di Carlo Acutis, di questo giovane tra i giovani? 

Ecco cosa scrivono Claudia e Anna Pia, Jacopo, Giulia, Angela e Nina:

Claudia Vitalio 1Bc:

Questa mattina in classe la nostra insegnante di religione ci ha parlato di Carlo Acutis: un giovane che frequentava proprio come me il liceo classico e la sua storia mi ha fatto molto riflettere. Carlo Acutis, morto alla giovane età di 15 anni a causa di una leucemia, è stato beatificato il 10 ottobre del 2020. Questo ragazzo bellissimo e benestante trova la vera forza e la vera gioia della vita, non in un “idolo” o nei beni materiali, ma in Gesù Eucaristia. Lui aveva compreso, seppur giovanissimo, che in quella piccola Ostia consacrata – che sembra nulla sul piano dell’avere – è invece tutto sul piano dell’essere, perché: “C’è più gioia nel dare che nel ricevere.” La sua vita ci educa non solo al primato dell’amore, ma anche a saper ringraziare sempre per quello che ci viene dato. Nella sua breve ma proficua esistenza possiamo leggere la giusta scala dei valori, che non mettono in primo piano le realtà terrene, ma i beni celesti e educano a non aver fame solamente del cibo materiale, ma anche di quello che dura per la vita eterna.

Devo dire che la santità di questo giovane mi ha affascinata, insieme al suo modo semplice ed originale di fare del bene. Davvero Dio ha scritto per ognuno di noi una storia unica e irripetibile. Ciò significa che non dobbiamo farci trasportare dalle mode passeggere, ma dobbiamo essere unici e non dobbiamo avere paura dei giudizi altrui per sperimentare la grazia della fede.

Anna Pia Carrese 1BC:

“Tutti nascono originali ma molti muoiono fotocopie” questo era il motto di Carlo Acutis, un ragazzo simpatico, estroverso e allegro, che aveva stretto un rapporto straordinario con Dio. Gli uomini si preoccupano tanto della bellezza esteriore, senza curare quella interiore ed è questo che li rende tutti uguali. Seguire le mode, gli atteggiamenti e i pensieri è diventata ormai una cosa che accomuna la maggior parte dei ragazzi, a causa anche dei social che mostrano un mondo virtuale che non corrisponde sempre alla realtà e che provoca disagio e malcontento per tanti giovani che non possono essere anche loro fotocopie di questa società. Bisogna essere e non apparire, se si vuole lasciare un bel ricordo di sé stessi. Non è facile, ma Carlo ci ha regalato nella sua breve vita delle dritte. Ne voglio elencare tre, quelle che maggiormente mi hanno fatto riflettere: “L’Eucaristia è la mia autostrada per il cielo”, “Chiedi continuamente aiuto al tuo Angelo Custode che deve diventare il tuo migliore amico”, “La nostra meta deve essere l’infinito, non il finito. L’Infinito è la nostra Patria. Da sempre siamo attesi in Cielo”.

Leggi anche: 12 ottobre, la Chiesa venera il beato Carlo Acutis. Cosa insegna a noi la sua vita? (puntofamiglia.net)

Jacopo Cautiero 1bc:

La seguente frase del beato Carlo Acutis è molto significativa per me: “Tutti nascono originali ma molti muoiono fotocopie”. Questo insieme di parole costituisce un importante messaggio: ognuno nasce unico e irripetibile, ma poi molti, col tempo, si trasformano e non si riconoscono più. Carlo Acutis ha voluto esprimere questo concetto con la parola “fotocopia”, indicante una replica. Diventiamo fotocopie quando smettiamo di essere noi stessi. Personalmente, penso veramente che la maggior parte di noi cambi, e non di poco, col passare del tempo, in senso positivo o negativo: ammiro per esempio chi sa guardare il mondo con gioia e allegria, chi sa stare in stretto contatto con gli altri, come ci ha insegnato Gesù, e prego invece chi, pur potendosi convertire, decide di ignorare i beni della vita. Secondo me, Carlo Acutis è stato un angelo sceso in terra per mandare messaggi importanti. La sua vita mi ispira un profondo senso di fiducia e mi proietta alla conversione, una conversione che è possibile per tutti. Nessuno nasce o muore perfetto. Per questo, siamo fiduciosi di cambiare perché, ricordiamolo sempre, una strada diversa è sempre possibile.

Giulia Ruotolo 1Bc:

La frase “Tutti nascono originali, ma molti muoiono fotocopie” è stata detta dal giovane Carlo Acutis, un ragazzo che credeva nell’importanza dell’Eucaristia e della connessione con Dio. Questa frase ha un significato profondo e attuale. In un mondo in cui il conformismo e l’ossessione per la moda sono prevalenti, le parole di Carlo Acutis ci invitano a riflettere sulla nostra originalità e sulla nostra capacità di essere noi stessi, senza preoccuparci di essere giudicati dagli altri. La società di massa ci spinge ad adattarci, a diventare fotocopie di qualcun altro, ma la vera bellezza sta nell’essere originali e autentici. In un mondo in cui la pressione sociale e l’ossessione per l’apparenza sono sempre più forti, le parole di Carlo Acutis ci invitano a trovare il coraggio di essere noi stessi e di seguire il nostro cuore.”

Russo Angela 1Bc

Nella società attuale c’è un’ossessione per la moda e ci si adatta alla società di massa per paura di essere giudicati dagli altri. In questo contesto si comprendono le importanti parole pronunciate da Carlo Acutis. Un ragazzo che era pronto ad accettare ogni persona senza preoccuparsi dell’aspetto fisico o della loro reputazione. Oggi si punta a diventare perfetti, ma la perfezione non esiste e non è facile trovare una persona senza difetti, anzi è impossibile. Penso che ognuno debba vivere la propria vita senza provare a diventare perfetti e rimanendo sé stessi.

Nina Lato 1Bc:

Ho conosciuto Carlo Acutis tra i banchi di scuola, lo trovo un ragazzo che ha messo a completa disposizione la sua vita per il prossimo educandoci al bene della diversità. Molte volte, noi giovani per sentirci accettati tendiamo a ripudiare noi stessi, per uniformarci agli altri con comportamenti non proprio corretti e seguiamo degli standard che ci vengono imposti dalla società, andando a nascondere il nostro vero volto, non permettendo così a nessuno di amarci per la nostra unicità. Grazie Carlo che sei riuscito a farmi riflettere sul valore di essere sé stessi.




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