DIGNITÀ DELLA VITA

Il Papa: oltre ai conflitti armati, anche aborto e utero in affitto minacciano la pace

Papa Francesco - L'esperienza della morte in famiglia

(Foto: giulio napolitano - Shutterstock.com)

Non possiamo pensare che pace sia minacciata solo dai conflitti armati. La pace, come spesso ricorda il papa, è minacciata ovunque non si riconosca l’irriducibile dignità dell’uomo. Alcuni esempi? L’aborto, l’utero in affitto, la cultura della morte che si spaccia per finta compassione. Se vogliamo la pace dobbiamo rispettare la vita, sempre. 

L’elenco doloroso dei tanti conflitti armati presenti nel mondo e delle sofferenze inflitte lascia sgomenti e solo la fiducia nella Provvidenza del Signore apre alla speranza per tempi migliori. Papa Francesco – nel Discorso ai membri del Corpo Diplomatico accreditato presso la Santa Sede nell’Aula della Benedizione lunedì 8 gennaio 2024 – ha toccato argomenti difficili e scottanti. Il primo pensiero del Papa è stato per la pace minacciata come non mai. 

Egli non tace, il pontefice, sulle cause e sulle risposte necessarie. Un passaggio dell’accorato e agile Discorso potrebbe sembrare indigeribile e utopico per una certa mentalità “mondana” quando il Papa dice: “Cari Ambasciatori, la via della pace esige il rispetto della vita, di ogni vita umana, a partire da quella del nascituro nel grembo della madre, che non può essere soppressa, né diventare oggetto di mercimonio. Al riguardo, ritengo deprecabile la pratica della cosiddetta maternità surrogata (l’utero in affitto o gestazione per altri, ndr), che lede gravemente la dignità della donna e del figlio. Essa è fondata sullo sfruttamento di una situazione di necessità materiale della madre. Un bambino è sempre un dono e mai l’oggetto di un contratto. Auspico, pertanto, un impegno della Comunità internazionale per proibire a livello universale tale pratica”. E per chiarire ulteriormente chi è “il nascituro” il Papa afferma che: “In ogni momento della sua esistenza, la vita umana dev’essere preservata e tutelata, mentre constato con rammarico, specialmente in Occidente, il persistente diffondersi di una cultura della morte, che, in nome di una finta pietà, scarta bambini, anziani e malati”. L’embriologia e la scienza medica dicono con certezza che al momento del concepimento inizia la “vita umana”, e dunque è da lì che deve partire la tutela.

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E ancora: “La via della pace esige il rispetto dei diritti umani, secondo quella semplice ma chiara formulazione contenuta nella Dichiarazione Universale dei Diritti Umani, di cui abbiamo da poco celebrato il 75° anniversario. Si tratta di principi razionalmente evidenti e comunemente accettati. Purtroppo, i tentativi compiuti negli ultimi decenni di introdurre nuovi diritti, non pienamente consistenti rispetto a quelli originalmente definiti e non sempre accettabili, hanno dato adito a colonizzazioni ideologiche, tra le quali ha un ruolo centrale la teoria del gender, che è pericolosissima perché cancella le differenze nella pretesa di rendere tutti uguali. Tali colonizzazioni ideologiche provocano ferite e divisioni tra gli Stati, anziché favorire l’edificazione della pace.

Senza mezzi termini il Papa definisce “pericolosissima” la teoria del gender, come da parecchi anni gli studiosi più attenti si sforzano di annunciare, non ascoltati e spesso ridicolizzati anche nelle Aule parlamentari. Già nel 2015 a Napoli il Papa definì il gender “uno sbaglio della mente umana”.

Perfino gli “Organismi creati per favorire la sicurezza, la pace e la cooperazione non riescono più a unire tutti i loro membri intorno a un tavolo. C’è il rischio di una “monadologia” e della frammentazione in “club” che lasciano entrare solo Stati ritenuti ideologicamente affini. Anche quegli organismi finora efficienti, concentrati sul bene comune e su questioni tecniche, rischiano una paralisi a causa di polarizzazioni ideologiche, venendo strumentalizzati da singoli Stati.

I mass media più diffusi sono stati flebili nel riportare le parole di Papa Francesco, se non addirittura silenziosi, perché la condanna dell’aborto, della maternità surrogata (l’utero in affitto) e del gender non rientra nella loro idea di modernità e diritti inviolabili. Ma contro l’evidenza, la ragione e il buon senso non c’è motivo che tenga.




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Gabriele Soliani

Gabriele Soliani, nato a Boretto (Reggio Emilia) il 24-03-1955. Medico, psicoterapeuta, sessuologo, adolescentologo, giornalista pubblicista iscritto all’Ordine. Libero professionista. Ha collaborato per 9 anni al Consultorio Familiare diocesano di Reggio Emilia. Sposato con Patrizia, docente di scuola superiore. Vive a Napoli dal 2015. Ministro della Santa Comunione e Lettore istituito.

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