Briciole di Vangelo - Tempo di Pasqua

26 Aprile 2024

Il posto più sicuro

Dal Vangelo secondo Giovanni (Gv 14,1-6)
In quel tempo, disse Gesù ai suoi discepoli:
«Non sia turbato il vostro cuore. Abbiate fede in Dio e abbiate fede anche in me. Nella casa del Padre mio vi sono molte dimore. Se no, vi avrei mai detto: “Vado a prepararvi un posto”? Quando sarò andato e vi avrò preparato un posto, verrò di nuovo e vi prenderò con me, perché dove sono io siate anche voi. E del luogo dove io vado, conoscete la via».
Gli disse Tommaso: «Signore, non sappiamo dove vai; come possiamo conoscere la via?». Gli disse Gesù: «Io sono la via, la verità e la vita. Nessuno viene al Padre se non per mezzo di me».

Il commento

Vado a prepararvi un posto” (14,2). Gesù è venuto per darci un posto, quello sicuro. Non vuole farci vagare nei deserti della vita, come quelli che non hanno meta. Il posto che promette non è un luogo fisico né un ruolo sociale ma la comunione con Dio. Stare con Dio è per noi il bene supremo ed è la sorgente di ogni altro bene. Abbiamo bisogno di entrare in comunione con Dio per dare stabilità alla nostra vita. Se siamo in comunione con Lui, possiamo affrontare con giusta determinazione tutto il resto, gli eventi previsti e quelli imprevisti, le situazioni desiderate e quelle dolorose. Se siamo uniti al Signore, siamo certi di stare al posto giusto, non importa quale, anche se non è quello che avevamo pensato, perché è Dio che rende bella la nostra vita, da Lui attingiamo il coraggio per affrontare i singoli eventi. Se questa è la missione di Gesù, questa è anche l’opera fondamentale della Chiesa: aiutare ogni uomo a scoprire la comunione con Dio come un bene essenziale, aiutarlo a entrare in dialogo con Dio e a custodire la comunione lungo gli anni della vita fino a quando potrà entrare nell’eterna beatitudine. Nella vita ecclesiale si sono certamente tante cose da fare e tante iniziative ma… tutto deve essere pensato in vista del fine ultimo.

La legittima preoccupazione per le esigenze della vita materiale non deve far dimenticare quel filo sottile e invisibile che lega la vita terrena a quella eterna. Fare del Vangelo un libretto di istruzioni per vivere in modo più giusto e fraterno, mi sembra piuttosto riduttivo. La fede ci aiuta a fare della vita un pellegrinaggio che ha il Paradiso come meta ultima. Non è un messaggio di altri tempi ma il cuore della fede. Gli auguri per il nuovo anno che santa Zelia inviava al giovane fratello intrecciavano con grande naturalezza la vita terrena con quella eterna: “Ti auguro, mio caro Isidoro, buona salute, una vita felice ed il buon Paradiso alla fine dei tuoi giorni” (LF 4, 5 gennaio 1864). Mettiamoci alla scuola dei santi.



Briciole di Vangelo

di don Silvio Longobardi

s.longobardi@puntofamiglia.net

“Tutti da Te aspettano che tu dia loro il cibo in tempo opportuno”, dice il salmista. Il buon Dio non fa mancare il pane ai suoi figli. La Parola accompagna e sostiene il cammino della Chiesa, dona luce e forza a coloro che cercano la verità, indica la via della fedeltà. Ogni giorno risuona questa Parola. Ho voluto raccogliere qualche briciola di questo banchetto che rallegra il cuore per condividere con i fratelli la gioia della fede e la speranza del Vangelo.


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Silvio Longobardi

Silvio Longobardi, presbitero della Diocesi di Nocera Inferiore-Sarno, è l’ispiratore del movimento ecclesiale Fraternità di Emmaus. Esperto di pastorale familiare, da più di trent’anni accompagna coppie di sposi a vivere in pienezza la loro vocazione. Autore di numerose pubblicazioni di spiritualità coniugale, cura per il magazine Punto Famiglia la rubrica “Corrispondenza familiare”.

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