CATECHESI

Adorazione eucaristica coi ragazzi delle medie? Da catechista, ho visto meraviglie…

Adorazione Eucaristica

Dopo l’adorazione eucaristica organizzata con i ragazzi del catechismo di prima media, abbiamo chiesto di descrivere il momento vissuto. I termini usati da alcuni di loro: “commovente”, “pensieroso”, “eterno”. Una ragazza, dal fondo, ha detto semplicemente: “Si può rifare?”. In quei minuti si era sentita così bene che avrebbe voluto restare in adorazione molto di più…

Sono catechista in una classe di prima media e quest’anno approfondiamo la figura di Gesù. In occasione della Pasqua abbiamo parlato della Resurrezione, delle apparizioni di Cristo ai suoi, della sua ascensione… Bellissimo e utilissimo, ma noi, ora? 

Dove si incontra questo Gesù che è stato con gli uomini e le donne del suo tempo, ha mangiato con loro, è morto per tutti, ma poi è asceso al Cielo? Dov’è, adesso, questo Dio fatto carne, che aveva promesso di restarci vicino?

I miei ragazzi hanno fatto la prima comunione due anni fa, spesso abbiamo parlato di questo sacramento e anche dei miracoli eucaristici. Ho raccontato loro storie di santi che hanno visto cambiare la loro vita grazie ad un legame intimo con Gesù Eucaristia (soprattutto utilizzando i miei libri su Carlo Acutis).

Volevo, però, anche insegnare loro a dialogare, in qualsiasi momento della giornata, in qualsiasi chiesa, con Gesù Eucaristia. 

Volevo, cioè, spiegare loro la pratica dell’adorazione eucaristica. Sono forse troppo piccoli, a dodici anni? Vi assicuro di no. Semmai, si rischia di non saper stare davanti a Gesù quando si è troppo “grandi”, cioè superbi, pieni di sé.

E così, fiduciosa, insieme alla mia collega catechista, qualche giorno fa li abbiamo radunati in chiesa. Ed è stata un’esperienza meravigliosa: davvero abbiamo sentito Gesù vivo in mezzo a noi.

All’inizio, è stato spiegato loro di cosa si trattasse, poi abbiamo preparato il momento con dei canti e infine abbiamo chiesto a ciascuno di scegliere un posto della chiesa in cui appartarsi, per restare in silenzio, solo con gli occhi puntati su Gesù

Ognuno, nel suo cuore, poteva dire al Signore quello che voleva e soprattutto poteva chiedergli di entrare nella sua vita, di parlargli.

Al termine dei minuti che avevamo stabilito, abbiamo chiesto di descrivere il momento vissuto. Questi i termini usati da alcuni di loro: “commovente”, “pensieroso”, “eterno”

Una ragazza, dal fondo, ha detto semplicemente: “Si può rifare?”

In quei minuti si era sentita così bene che avrebbe voluto restare in adorazione molto di più

Gesù l’aveva toccata.

Il suo cuore aveva sperimentato la gioia, la pace, la profondità dell’amore di Dio, che si espande come dei raggi dall’Eucaristia.

E così, ci siamo ripromessi di rifare più spesso l’adorazione. In fondo, a che serve la catechesi se non per permettere un incontro reale e tangibile con il Dio vivo e vero? A cosa serviamo noi catechisti se non a fare da tramite tra i ragazzi e Dio?

Con la nostra piccola fede e creatività siamo chiamati a dare il massimo, ma la meta, il motore, l’anima è Cristo stesso. Portiamoli da Lui, altrimenti la catechesi è inutile. 

Leggi anche: Quando papa Woytjla dichiarava santa la sua conterranea Faustina Kowalska… (puntofamiglia.net)

Condivido di seguito la traccia che avevo scritto per i miei ragazzi.

Adorazione eucaristica: un momento intenso da vivere con Gesù

Abbiamo parlato molte volte della vita terrena di Gesù. Da poco abbiamo festeggiato la Pasqua e abbiamo ricordato Cristo risorto

Noi, però, oggi, dopo duemila anni, dove incontriamo Gesù? Dove sta Lui, per ascoltarci, per dialogare con noi?

Tante volte ci siamo detti che Gesù è rimasto vivo in mezzo a noi, sia attraverso la sua Parola, sia nel volto dei fratelli e delle sorelle, ma in modo particolare si trova vivo nei sette sacramenti.

Il suo corpo, il suo sangue, il suo cuore pieno di amore vive nel sacramento dell’Eucaristia.

Tutti insieme: Quante volte abbiamo fatto la comunione, quante volte ti abbiamo accolto dentro di noi, Signore… Continua, Gesù, a parlarci, a venire in noi. Che il nostro cuore sia per sempre la tua casa!

Oggi, però, vogliamo approfondire anche un modo nuovo di pregare Gesù vivo nell’eucaristia, che si chiama “adorazione eucaristica”. 

La persona si mette, in silenzio, alla presenza di Gesù, che viene esposto dal sacerdote in un ostensorio, oppure, se il sacerdote non c’è, si può stare davanti al tabernacolo dove Gesù viene riposto dopo la consacrazione della messa.

Lui resta sempre lì.

In qualunque momento della giornata, possiamo entrare in chiesa per stare un pochino con lui.

Come si fa l’adorazione eucaristica?

  • Ricordandosi che siamo davvero davanti a Gesù vivo e vero! Lui è lì, ha le orecchie attente per i nostri bisogni, ci vuole ascoltare, ma ci vuole anche parlare, nell’intimo. 
  • In silenzio o con dei dolci canti che preparano l’anima a stare con Gesù.
  • Mettendosi in ascolto. Possiamo dire: “Signore, sono qui per te, parla al mio cuore”.
  • Invocando lo Spirito Santo: “Spirito d’amore, apri le mie orecchie, perché io possa ascoltare ciò che Dio vuole da me”
  • Parlando a Gesù di tutto quello che abbiamo nel cuore: cose belle, cose brutte, peccati, gratitudine, fatiche, delusioni, preoccupazioni, litigi, sensi di colpa, senso di solitudine, paura. Possiamo mettere tutto, proprio tutto nelle mani aperte di Gesù. lui trasformerà il nostro modo di vederle e di viverle. Garantito!
  • Avendo fede di essere ascoltati: non parliamo con un muro, ma con Qualcuno che ci ama.
  • Ringraziando perché ci ascolta, dicendogli che vogliamo conoscerlo sempre di più.
  • Possiamo usare preghiere imparate o parole nostre: l’importante è che sia il cuore e non solo le labbra a parlare! 
  • Lodandolo per la sua immensa grandezza. A volte, il peccato e la sofferenza ci fanno dimenticare quanto Dio si grande, potente, infinitamente amorevole. Diciamogli che ci fidiamo di lui, ci fidiamo che è più grande del male, gli diciamo che vogliamo lodarlo e amarlo per tutta l’eternità!
  • Preghiamo Gesù per gli altri: Lui non è qui davanti a noi… solo per noi! Facciamoci preghiera per chi non sa pregare e per chi ha tanto bisogno dell’amore e della consolazione di Cristo, facciamoci piccoli intercessori presso Gesù. Ognuno pensi a qualcuno. Mai pensare solo a noi stessi, mai. Siamo tutti fratelli e sorelle!



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Cecilia Galatolo

Cecilia Galatolo, nata ad Ancona il 17 aprile 1992, è sposata e madre di due bambini. Collabora con l'editore Mimep Docete. È autrice di vari libri, tra cui "Sei nato originale non vivere da fotocopia" (dedicato al Beato Carlo Acutis). In particolare, si occupa di raccontare attraverso dei romanzi le storie dei santi. L'ultimo è "Amando scoprirai la tua strada", in cui emerge la storia della futura beata Sandra Sabattini. Ricercatrice per il gruppo di ricerca internazionale Family and Media, collabora anche con il settimanale della Diocesi di Jesi, col portale Korazym e Radio Giovani Arcobaleno. Attualmente cura per Punto Famiglia una rubrica sulla sessualità innestata nella vocazione cristiana del matrimonio.

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