Gianni Astrei: l’impegno di una vita, l’impegno per la vita

di Lucia Del Beltempo

È Gianni Astrei, medico specialista in pediatria ad Alatri, dove ha ricoperto nel 1993 la carica di sindaco, scrittore e saggista di diversi libri insieme alla moglie dott.ssa Antonella Bevere, l’ultimo dei quali intitolato “Gli errori di mamma e papà. Guida pratica per non sbagliare più”; militante e responsabile delle attività medico-scientifiche del Movimento per la Vita italiano, presidente provinciale dell’Associazione Scienza e Vita, componente della Consulta Nazionale Unicef di Medicina Comunitaria per l’Infanzia e per la Famiglia, membro del direttivo del Forum delle Famiglie nonché ideatore, promotore e presidente del Fiuggi Family Festival.

Questo il sommario curriculum di un uomo che ha speso la sua vita a servizio della persona dal concepimento alla morte, combattendo le idolatrie dello scientismo fine a se stesso che attenta alla vita umana in nome di un progresso esasperato, uomo ardente riconoscitore del valore della famiglia, respiro vitale della nostra società a cui urgentemente occorre ridare riconoscimento e spazio. Questo l’impegno di un grande uomo e di un grande padre che lo scorso 1 Maggio ci ha lasciati durante un’escursione sui monti Ernici nel Frusinate. Mentre attraversava un sentiero con un fratello ed un amico sul monte Rotonaria, in località Collepardo, una beffarda zolla di terreno è franata sotto i suoi piedi lasciandolo disgraziatamente cadere. Le ferite riportate, nonostante l’intervento repentino dei soccorsi non gli hanno permesso di essere ancora qui tra noi. Ma potremmo dire che ha lasciato un vuoto? No. Non si cerca tra i morti colui che vive. Questo avrebbe affermato anche lui, uomo di intensa spiritualità, appartenente al carisma di Sant’Escrivà de Balaguer. Ogni giorno pronunciava il suo “eccomi” e lottava per i più piccoli. Era un pediatra ed ogni giorno tanti bambini affollavano il suo studio medico accompagnati da mamme e papà molte volte apprensivi nel vivere questa esperienza meravigliosa che cambia la vita. Sensibilmente aveva accolto le loro ansie, i loro sguardi, ed insieme alla moglie li aveva ricambiati pubblicando diversi libri carichi di suggerimenti per vivere a pieno la genitorialità fin dal concepimento. È in quel miracoloso momento che una nuova persona nasce e si consegna alla vita attraverso di noi, è in quel prodigioso istante che mamma e papà si riconosceranno genitori, padri e madri di un’energia che travolge e rende l’umanità immortale. Da qui il suo impegno alla concreta difesa del bambino non ancora nato. Fin dai tempi dell’approvazione della legge 194/78 sull’interruzione volontaria della gravidanza, attraverso il Movimento per la Vita italiano, in una miriade di incontri testimoniava la verità scientifica di quel bambino che  ancora non si vede, ma c’è. La nascita del primo Centro di Aiuto alla Vita (CAV) nel Lazio e la diffusione del Progetto Gemmaper aiutare le mamme che soffocate da diverse difficoltà molte volte sono costrette a spegnere una vita perché lasciate sole. La vita è un diritto inalienabile che va difeso e tutelato sempre. Da qui l’impegno per i temi della fecondazione assistita, eutanasia e testamento biologico. La sofferenza entra invadente nelle nostre vite, scomodamente ci accompagna e non è facile accettarla soprattutto quando stringe in una morsa inspiegabile i nostri cari. Il dolore si supera e si trasforma solo se si è famiglia. Ritroviamoci. Custode di questo valore si è fatto promotore del Fiuggi Family Festival. «Le famiglie sono trascurate dalle grandi organizzazioni culturali nazionali – diceva – ma sono loro le più grandi consumatrici culturali del Paese. L’obiettivo ambizioso e corretto è quello di costruire un appuntamento culturale nel quale possano riconoscersi». Per fare questo aveva scelto un luogo d’eccezione a lui tanto caro, Fiuggi, luogo fresco e pieno di verde, cornice ideale per accogliere le famiglie con i loro bambini alla nuova kermesse culturale.

Viva è la sua eredità, custodita la sua memoria. Vogliamo ricordarlo così con le sue scarpe da montagna e la voglia di camminare. Tante le battaglie culturali intraprese come le montagne scalate, tante le vette raggiunte come i servizi resi, tante le fatiche di un cammino che nella lotta ha lasciato un segno indelebile da custodire per sempre.




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