17 Luglio 2016

17 Luglio 2016

L’unica cosa necessaria

di don Silvio Longobardi

Dal Vangelo secondo Luca (Lc 10,38-42)
In quel tempo, mentre erano in cammino, Gesù entrò in un villaggio e una donna, di nome Marta, lo ospitò.
Ella aveva una sorella, di nome Maria, la quale, seduta ai piedi del Signore, ascoltava la sua parola. Marta invece era distolta per i molti servizi.
Allora si fece avanti e disse: «Signore, non t’importa nulla che mia sorella mi abbia lasciata sola a servire? Dille dunque che mi aiuti». Ma il Signore le rispose: «Marta, Marta, tu ti affanni e ti agiti per molte cose, ma di una cosa sola c’è bisogno. Maria ha scelto la parte migliore, che non le sarà tolta».

Il commento

Mentre erano in cammino, entrò in un villaggio e una donna, di nome Marta, lo ospitò” (10,38). La scena evangelica inizia con Marta che accoglie Gesù e si conclude con l’elogio di Maria che ascolta la Parola. Sono due sorelle molto diverse sul piano caratteriale ma accomunate dall’amore per Gesù. Marta appare per prima: è lei che accoglie Gesù nella sua casa e si preoccupa per Lui. Luca la descrive come una padrona di casa che si muove con decisione e perizia tra le mura domestiche. L’evangelista precisa che “era distolta per i molti servizi” (10,40). Questo darsi da fare è segno di attenzione e rispetto per un ospite così autorevole. Il servizio assorbe ogni sua energia e finisce per offuscare il suo giudizio nei confronti della sorella che ella accusa ingiustamente di negligenza. Non solo non si pone in ascolto, come Maria, ma pretende anche di insegnare a Gesù quello che deve fare: “dille dunque che mi aiuti” (10,40). Maria invece rimane nell’ombra: “seduta ai piedi di Gesù, ascoltava la sua parola” (10,39). L’evangelista non dice altro. Maria appare passiva: non parla, non interviene neppure quando Marta la chiama in causa, lascia che sia il Maestro a difenderla. Maria rimane in silenzio, sono gli altri a parlare di lei (Marta) e per lei (Gesù). Ella è come nascosta all’ombra della Parola. È questo, in fondo, il cuore della sequela. Non dobbiamo giudicare frettolosamente il fare di Marta, espressione di una sincera carità ed immagine di quell’inesauribile servizio ai più poveri che la Chiesa ha sviluppato nel corso dei secoli. Ma non dobbiamo dimenticare che Maria ha scelto “la parte buona” (10,42). Marta si dà da fare per Gesù, Maria invece lascia fare a Lui.

È questa l’esperienza di Teresa di Lisieux: “da quando ho capito che mi era impossibile fare qualcosa da sola, il compito che mi ha imposto non mi è parso più difficile: ho sperimentato che l’unica cosa necessaria era di unirmi sempre più a Gesù e che il resto mi sarebbe stato dato in aggiunta” (Ms C 22v). È questo ogni giorno il punto di partenza che fa della vita un pellegrinaggio ricco di speranza.



Briciole di Vangelo

di don Silvio Longobardi

s.longobardi@puntofamiglia.net

“Tutti da Te aspettano che tu dia loro il cibo in tempo opportuno”, dice il salmista. Il buon Dio non fa mancare il pane ai suoi figli. La Parola accompagna e sostiene il cammino della Chiesa, dona luce e forza a coloro che cercano la verità, indica la via della fedeltà. Ogni giorno risuona questa Parola. Ho voluto raccogliere qualche briciola di questo banchetto che rallegra il cuore per condividere con i fratelli la gioia della fede e la speranza del Vangelo.


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