5 gennaio 2021

5 Gennaio 2021

Un cammino senza fine

di don Silvio Longobardi

Dal Vangelo secondo Giovanni (Gv 1,43-51)
In quel tempo, Gesù volle partire per la Galilea; trovò Filippo e gli disse: «Seguimi!». Filippo era di Betsàida, la città di Andrea e di Pietro. Filippo trovò Natanaèle e gli disse: «Abbiamo trovato colui del quale hanno scritto Mosè, nella Legge, e i Profeti: Gesù, il figlio di Giuseppe, di Nàzaret». Natanaèle gli disse: «Da Nàzaret può venire qualcosa di buono?». Filippo gli rispose: «Vieni e vedi». Gesù intanto, visto Natanaèle che gli veniva incontro, disse di lui: «Ecco davvero un Israelita in cui non c’è falsità». Natanaèle gli domandò: «Come mi conosci?». Gli rispose Gesù: «Prima che Filippo ti chiamasse, io ti ho visto quando eri sotto l’albero di fichi». Gli replicò Natanaèle: «Rabbì, tu sei il Figlio di Dio, tu sei il re d’Israele!». Gli rispose Gesù: «Perché ti ho detto che ti avevo visto sotto l’albero di fichi, tu credi? Vedrai cose più grandi di queste!». Poi gli disse: «In verità, in verità io vi dico: vedrete il cielo aperto e gli angeli di Dio salire e scendere sopra il Figlio dell’uomo».

Il commento

Vieni e vedi” (1,46). Con queste parole Filippo convince l’amico a conoscere Gesù, malgrado le sue legittime obiezioni. L’insistenza del discepolo nasce dalla consapevolezza che solo Gesù può rispondere alle sue domande. Non spetta a noi convincere, siamo solo intermediari, possiamo raccontare la nostra esperienza in modo da mettere in crisi le certezze acquisite e suscitare un desiderio sincero di incontrare il Signore. La Chiesa è la casa di Dio, cioè il luogo in cui l’umanità può incontrare Dio. Non dobbiamo far vedere quanto siamo bravi ma quanto è buono il Signore. Filippo non si accontenta di lasciare un invito ma s’impegna ad accompagnare l’amico all’incontro con Gesù. Ed avviene qualcosa di sconvolgente: Natanaele comprende di stare alla presenza di uno che conosce la sua storia e tutto quello che porta nel cuore. Per questo, abbandona senza fatica le pregiudiziali perplessità, riconosce il suo ruolo messianico e lo acclama come il “re d’Israele” (1,49). Un’affermazione come questa non può che essere il punto di arrivo di una lunga ricerca interiore. E tuttavia, quell’esperienza si rivela solo l’inizio di una nuova e più grande avventura: “Vedrai cose più grandi di queste!” (1,50). Le parole di Gesù lasciano intravedere altri orizzonti e contengono una consolante promessa: la fede fa della vita una scoperta sempre nuova. Niente appare più scontato, in ogni evento possiamo e dobbiamo trovare la luce di Dio.

Il credente non vive rivolto al passato ma è sempre proteso al futuro; non si limita a custodire la parola data ma s’impegna a fare della vita una parola nuova. Dio ci conduce sempre oltre. Teresa di Lisieux si prepara alla morte con la certezza che proprio allora inizia la sua missione: “Sento che sto per entrare nel riposo… Ma sento soprattutto che la mia missione sta per cominciare, la mia missione di far amare il buon Dio come io lo amo, di dare la mia piccola via alle anime. Se il buon Dio esaudisce i miei desideri, il mio Cielo trascorrerà sulla terra sino alla fine del mondo. Sì, voglio passare il mio Cielo a fare del bene sulla terra” (Ultimi colloqui, 16 luglio). Oggi chiediamo la grazia di fare della vita un instancabile cammino fino all’incontro definitivo.



Briciole di Vangelo

di don Silvio Longobardi

s.longobardi@puntofamiglia.net

“Tutti da Te aspettano che tu dia loro il cibo in tempo opportuno”, dice il salmista. Il buon Dio non fa mancare il pane ai suoi figli. La Parola accompagna e sostiene il cammino della Chiesa, dona luce e forza a coloro che cercano la verità, indica la via della fedeltà. Ogni giorno risuona questa Parola. Ho voluto raccogliere qualche briciola di questo banchetto che rallegra il cuore per condividere con i fratelli la gioia della fede e la speranza del Vangelo.


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stiamo vivendo un tempo di prova e di preoccupazione riguardo il presente e il futuro. Questo virus è entrato prepotentemente nella nostra quotidianità e ci ha obbligati a rivedere i tempi del lavoro, delle amicizie, delle Celebrazioni. Insomma, ha rivoluzionato tutta la nostra vita e non sappiamo fin dove ci porterà e per quanto tempo. Ci fidiamo delle indicazioni che provengono dal Governo e dagli organi sanitari preposti ma nello stesso tempo manifestiamo con la nostra fede che “il Signore ci guiderà sempre” (cfr Is 58,11).

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