BRICIOLE diBriciole di Vangelo - Avvento - Domenica Gaudete

11 Dicembre 2021

Le attese del credente

Dal Vangelo secondo Matteo (Mt 17,10-13)
Mentre scendevano dal monte, i discepoli domandarono a Gesù: «Perché dunque gli scribi dicono che prima deve venire Elìa?».
Ed egli rispose: «Sì, verrà Elìa e ristabilirà ogni cosa. Ma io vi dico: Elìa è già venuto e non l’hanno riconosciuto; anzi, hanno fatto di lui quello che hanno voluto. Così anche il Figlio dell’uomo dovrà soffrire per opera loro».
Allora i discepoli compresero che egli parlava loro di Giovanni il Battista.

Il commento

Perché dunque gli scribi dicono che prima deve venire Elia?” (17,10). Sono i discepoli a porre questa domanda mentre scendono dal Tabor. L’esperienza che hanno vissuto sul monte ha riacceso la grande speranza d’Israele, quella di un popolo che da secoli attende il Messia. Quello che per un attimo hanno intravisto fa capire che è giunto il tempo in cui Dio realizza le antiche promesse. Di qui la domanda sul ritorno del profeta Elia che, secondo la tradizione, precede e annuncia il tempo messianico. I discepoli vogliono verificare se hanno capito. E possono chiederlo solo a quel Maestro che, ai loro occhi, appare sempre più come l’Unto d’Israele. La domanda dei discepoli mette in luce l’importanza dell’attesa, una dimensione essenziale della fede che oggi appare sempre più trascurata. Il popolo santo fissa lo sguardo sul compimento delle promesse di Dio. Da Lui attende la pienezza. Lui solo può ridare speranza ai poveri, alleviare l’angoscia dei miseri, fare giustizia agli oppressi. È un’attesa colma di fede perché è legata all’opera che Dio compie e non a quello che l’uomo è capace di fare. L’attesa del credente non resta circoscritta nell’orizzonte di quel benessere individuale che oggi è diventato regola suprema ma alimenta la speranza di un tempo in cui il bene sarà comune a tutti perché Dio vuole il bene di tutti. 

L’attesa è un ingrediente indispensabile dell’esistenza. L’uomo vive di attese. Non può farne a meno. La domanda dei discepoli invita a verificare quali sono le nostre attese. Proviamo a fare una lista secondo un ordine di priorità. Forse ci accorgiamo che siamo ancora troppo legati a noi stessi, al nostro bisogno di star bene e di raggiungere i nostri obiettivi. Se siamo onesti non facciamo fatica a ritenere che i nostri desideri hanno pieno e assoluto diritto di cittadinanza e s’impongono su tutti gli altri. Oggi chiediamo la grazia di inserire i nostri legittimi desideri nella cornice di quella storia che Dio vuole realizzare. Solo così avremo la gioia di diventare operai del Regno che viene.



Briciole di Vangelo

di don Silvio Longobardi

s.longobardi@puntofamiglia.net

“Tutti da Te aspettano che tu dia loro il cibo in tempo opportuno”, dice il salmista. Il buon Dio non fa mancare il pane ai suoi figli. La Parola accompagna e sostiene il cammino della Chiesa, dona luce e forza a coloro che cercano la verità, indica la via della fedeltà. Ogni giorno risuona questa Parola. Ho voluto raccogliere qualche briciola di questo banchetto che rallegra il cuore per condividere con i fratelli la gioia della fede e la speranza del Vangelo.


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Silvio Longobardi

Silvio Longobardi, presbitero della Diocesi di Nocera Inferiore-Sarno, è l’ispiratore del movimento ecclesiale Fraternità di Emmaus. Esperto di pastorale familiare, da più di trent’anni accompagna coppie di sposi a vivere in pienezza la loro vocazione. Autore di numerose pubblicazioni di spiritualità coniugale, cura per il magazine Punto Famiglia la rubrica “Corrispondenza familiare”.

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